LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Notifica art 140 cpc: annullata multa per vizio

La Corte di Cassazione ha annullato una sanzione pecuniaria di oltre 25.000 euro per omessa dichiarazione di spese elettorali. La decisione si fonda su un vizio insanabile nella notifica art 140 cpc della diffida iniziale. La Corte ha stabilito che la mancata attestazione, nella relazione di notifica del pubblico ufficiale, dell’invio della raccomandata informativa al destinatario rende nulla la notifica stessa, senza possibilità di prova contraria o presuntiva.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Notifica art 140 cpc: La Cassazione Annulla Sanzione per Vizio Insanabile

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: il rigore formale delle notificazioni è garanzia del diritto di difesa. Un vizio nella notifica art 140 cpc può comportare la nullità dell’intero procedimento sanzionatorio, come accaduto in un caso riguardante una sanzione di oltre 25.000 euro per omessa dichiarazione di spese elettorali. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi affermati dalla Suprema Corte.

I Fatti di Causa

Una cittadina si vedeva irrogare una pesante sanzione pecuniaria dal Collegio Regionale di Garanzia Elettorale per non aver presentato la dichiarazione relativa alle spese sostenute durante una consultazione politica. L’opposizione a tale sanzione veniva respinta sia in primo grado dal Tribunale sia in secondo grado dalla Corte d’Appello.

Il fulcro della difesa della ricorrente, tuttavia, si concentrava su un aspetto puramente procedurale: la validità della notifica della diffida ad adempiere, atto presupposto dell’intera procedura sanzionatoria. La ricorrente sosteneva che la notifica, eseguita ai sensi dell’art. 140 del codice di procedura civile, fosse radicalmente nulla. La Corte d’Appello aveva invece ritenuto la notifica regolare, desumendo il compimento di tutti gli adempimenti prescritti dalla legge dalla produzione di una fotocopia di una busta di raccomandata restituita al mittente per compiuta giacenza.

L’Analisi della Corte sulla Notifica art 140 cpc

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha completamente ribaltato la decisione di merito. Il punto cruciale è la corretta applicazione della procedura di notifica art 140 cpc. Questa norma si applica quando non è possibile consegnare l’atto al destinatario o ad altre persone abilitate. La procedura prevede tre passaggi fondamentali:
1. Deposito di una copia dell’atto nella casa comunale.
2. Affissione di un avviso di avvenuto deposito alla porta dell’abitazione.
3. Invio di una raccomandata con avviso di ricevimento (A.R.) per comunicare al destinatario l’avvenuto deposito.

La Corte Suprema ha chiarito che l’attività dell’ufficiale giudiziario deve essere interamente documentata nella relazione di notifica (o ‘relata’), che costituisce l’unico strumento probatorio previsto dalla legge. Nel caso di specie, la relata di notifica era carente: non conteneva alcuna menzione dell’avvenuto invio della raccomandata informativa.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha affermato che la relazione di notifica è un atto pubblico che fa piena prova, fino a querela di falso, di quanto l’ufficiale giudiziario dichiara di aver compiuto. Di conseguenza, l’omessa menzione di un’attività essenziale, come l’invio della raccomandata prescritta dall’art. 140 c.p.c., non può essere sanata o superata tramite presunzioni o prove esterne (aliunde). La fotocopia della busta restituita, valorizzata dalla Corte d’Appello, è stata ritenuta un elemento irrilevante, poiché non poteva supplire alla mancanza di un’attestazione formale nella relata.

Secondo l’orientamento costante della giurisprudenza, la procedimentalizzazione della notificazione è rigida e non ammette scorciatoie. Ogni passaggio deve essere eseguito e, soprattutto, documentato nelle forme previste. La mancata menzione nella relata dell’invio della raccomandata equivale a un mancato compimento dell’adempimento stesso, con conseguente nullità della notifica. Questa nullità ha reso illegittima la diffida e, a cascata, l’ordinanza-ingiunzione che imponeva la sanzione.

Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito sull’importanza del rispetto delle forme procedurali, poste a presidio del diritto di difesa del cittadino. Un errore o un’omissione nella compilazione della relata di notifica da parte dell’ufficiale giudiziario può avere effetti demolitori sull’intero procedimento. Per i cittadini, ciò significa che è sempre fondamentale esaminare con attenzione la regolarità formale degli atti notificati, poiché un vizio, anche se apparentemente piccolo, può essere decisivo per l’esito di una controversia. Per gli operatori del diritto, conferma che la prova del perfezionamento della notifica art 140 cpc risiede esclusivamente e tassativamente in quanto attestato nella relata di notifica.

Quali sono i passaggi essenziali per una valida notifica ai sensi dell’art. 140 c.p.c.?
Secondo la Corte, la procedura richiede tre passaggi inderogabili: il deposito dell’atto in Comune, l’affissione dell’avviso alla porta del destinatario e l’invio di una raccomandata con avviso di ricevimento per informarlo del deposito.

La prova dell’invio della raccomandata può essere fornita con mezzi diversi dalla relazione di notifica?
No. La Corte ha stabilito che la relazione di notifica (relata) è l’unica ed esclusiva forma di documentazione delle attività dell’ufficiale giudiziario. La mancata menzione dell’invio della raccomandata nella relata non può essere sanata da prove esterne, come la produzione di una busta o di un avviso di ricevimento.

Qual è stata la conseguenza del vizio di notifica nel caso specifico?
Il vizio ha causato la nullità della notifica della diffida. Poiché la diffida era un atto presupposto necessario per il procedimento sanzionatorio, la sua invalidità ha reso illegittima anche la successiva ordinanza-ingiunzione, che è stata annullata dalla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati