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Mansioni superiori soccorritore: la decisione della Corte

Un autista soccorritore ha richiesto il riconoscimento di mansioni superiori e delle relative differenze retributive, sostenendo che le sue attività rientrassero in una categoria contrattuale superiore (Area B) rispetto a quella di inquadramento (Area A). La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione del Tribunale. Secondo la Corte, nonostante lo svolgimento di compiti complessi come l’uso del defibrillatore, le mansioni del lavoratore non possedevano il grado di autonomia e responsabilità specifica richiesti dalla declaratoria dell’Area B, configurandosi piuttosto come attività di supporto strumentale tipiche dell’Area A.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Mansioni Superiori Soccorritore: Quando l’Uso del Defibrillatore Non Basta per l’Inquadramento Superiore

Il riconoscimento delle mansioni superiori soccorritore è un tema complesso che richiede un’attenta analisi dei contratti collettivi e delle attività concretamente svolte. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali, stabilendo che lo svolgimento di compiti delicati, come l’uso del defibrillatore, non garantisce automaticamente il diritto a un inquadramento contrattuale e a una retribuzione più elevati. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un lavoratore, impiegato come autista soccorritore dal 2003 al 2016 presso un ente strumentale, che ha chiesto l’ammissione al passivo del suo datore di lavoro per crediti derivanti da differenze retributive. Il dipendente sosteneva di aver svolto mansioni riconducibili all’Area B del CCNL di riferimento, pur essendo inquadrato e retribuito secondo i parametri della inferiore Area A. Le sue attività includevano la guida del mezzo di soccorso, il supporto al personale sanitario, l’uso di strumentazione come il defibrillatore (DAE) e la gestione dell’intervento in assenza di sanitari.

Il Tribunale aveva accolto la sua domanda solo per un credito relativo a spese legali di un precedente giudizio, rigettando però la richiesta sulle differenze retributive. Secondo il giudice di merito, le mansioni descritte, seppur importanti, non integravano i requisiti di autonomia e responsabilità specifica previsti per l’Area B, rimanendo nell’ambito del “supporto strumentale” tipico dell’Area A. Il lavoratore ha quindi proposto ricorso per cassazione.

L’Analisi della Corte sulle Mansioni Superiori Soccorritore

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del Tribunale, rigettando il ricorso del lavoratore. Il ragionamento della Corte si è basato sul cosiddetto “giudizio trifasico”, un procedimento logico che il giudice deve seguire per accertare il diritto a una qualifica superiore:

1. Ricostruzione dei fatti: Analisi delle attività concretamente svolte dal lavoratore.
2. Individuazione delle norme: Identificazione delle declaratorie del contratto collettivo che definiscono le diverse aree di inquadramento.
3. Confronto: Comparazione tra le attività svolte e le declaratorie contrattuali.

La Corte ha evidenziato che la distinzione fondamentale tra l’Area A e l’Area B, come definita dai CCNL succedutisi nel tempo (dal 1998-2001 al 2006-2009), risiede nel livello di autonomia e responsabilità.

* Area A: Caratterizzata da “ruoli ampiamente fungibili” e “attività di supporto strumentale”. Il lavoratore svolge compiti prevalentemente esecutivi.
* Area B: Prevede lo svolgimento di “fasi o fasce di attività nell’ambito di direttive di massima e di procedure predeterminate” con un “grado di responsabilità specifica”.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha ritenuto che il Tribunale avesse correttamente applicato questi principi. Le mansioni del ricorrente, pur essendo complesse e cruciali, rientravano nel concetto di “supporto” al personale sanitario e agli altri operatori. La guida del mezzo, la collaborazione nella stesura dei protocolli, il posizionamento del paziente e persino l’uso del defibrillatore sono state considerate attività svolte sotto la supervisione altrui o comunque prive di quella sfera di autonomia decisionale che caratterizza l’Area B.

Il fatto di operare “su indicazione del medico” o “secondo piani e direttive ricevute” è stato decisivo per escludere la qualifica superiore. La Corte ha specificato che la mera partecipazione a un processo, anche salvavita, sotto la direzione di altri, non è sufficiente a esprimere l’autonomia richiesta.

Inoltre, l’utilizzo di strumenti come il defibrillatore, il termometro o il rilevatore di pressione è stato giudicato di “semplice utilizzo” e non espressivo di una specializzazione sanitaria tale da giustificare un diverso inquadramento, specialmente quando la formazione per il loro uso è spesso fornita nell’ambito della prevenzione degli infortuni sul lavoro. Anche il ruolo di “capo equipaggio” in assenza di personale sanitario è stato considerato un’ipotesi residuale e non prevalente, come richiesto dalla legge per il riconoscimento delle mansioni superiori.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione stabilisce un principio importante per tutti i casi di mansioni superiori soccorritore e per il personale di soccorso in generale. La complessità e la delicatezza dei compiti svolti non sono, di per sé, sufficienti a determinare il diritto a un inquadramento superiore. L’elemento dirimente è il grado di autonomia e responsabilità decisionale, così come definito dalle declaratorie dei contratti collettivi. Un lavoratore che agisce prevalentemente come supporto strumentale, seguendo direttive e protocolli specifici senza una reale autonomia, rimane correttamente inquadrato nell’area funzionale corrispondente, anche se utilizza apparecchiature avanzate e partecipa a interventi critici. Questa decisione rafforza la necessità di un’analisi rigorosa e fattuale delle mansioni effettivamente svolte, ancorandola strettamente alle previsioni della contrattazione collettiva.

Svolgere mansioni di autista soccorritore dà automaticamente diritto a un inquadramento superiore?
No. Secondo la Corte, il diritto a un inquadramento superiore non deriva automaticamente dal ruolo, ma deve essere valutato in base al concreto contenuto delle mansioni svolte, confrontandole con le definizioni previste dal contratto collettivo, con particolare riferimento al grado di autonomia e responsabilità.

L’utilizzo di strumenti come il defibrillatore (DAE) è sufficiente per dimostrare lo svolgimento di mansioni superiori?
No. La Corte ha ritenuto che l’uso di tale strumentazione, definita di “semplice utilizzo” e spesso oggetto di formazione generica sulla sicurezza, non esprime di per sé una specializzazione o un’autonomia tali da giustificare il passaggio a una categoria contrattuale superiore, se le altre attività rientrano in un ruolo di supporto.

Qual è la differenza chiave tra l’Area A e l’Area B secondo la sentenza?
La differenza fondamentale risiede nel fatto che l’Area A riguarda attività di “supporto strumentale” con ruoli fungibili e carattere prevalentemente esecutivo. L’Area B, invece, implica la partecipazione a “fasi o fasce di un processo” con un “grado di responsabilità specifica”, agendo sulla base di direttive di massima e procedure predeterminate, e non sotto una stretta supervisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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