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Mansioni superiori scuola: la corretta retribuzione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15198/2024, ha stabilito il corretto metodo di calcolo della retribuzione per il personale scolastico che svolge mansioni superiori. In particolare, ha chiarito che l’indennità differenziale per un assistente amministrativo che assume le funzioni di DSGA va calcolata sottraendo dal trattamento iniziale del DSGA l’intera retribuzione dell’assistente, inclusa la posizione economica. Tuttavia, quest’ultima deve essere comunque corrisposta in aggiunta allo stipendio e all’indennità, poiché non viene assorbita da essa. La Corte ha rigettato il ricorso del Ministero, che erroneamente ometteva il pagamento della posizione economica, considerandola inclusa nell’indennità.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Mansioni Superiori Scuola: La Cassazione Fa Chiarezza sulla Retribuzione

Il tema delle mansioni superiori scuola e della relativa retribuzione è da sempre fonte di dibattito. Con la recente sentenza n. 15198 del 30 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su come debba essere calcolata l’indennità spettante al personale amministrativo che assume temporaneamente le funzioni di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA). La decisione tutela il diritto del lavoratore a vedersi riconosciute tutte le componenti del proprio stipendio, anche durante lo svolgimento di un incarico superiore.

Il Caso: La Controversia sulla Retribuzione per Mansioni Superiori Scuola

La vicenda ha origine dal ricorso di alcune assistenti amministrative che, pur svolgendo le mansioni superiori di DSGA, si erano viste corrispondere una retribuzione ritenuta non corretta. L’Amministrazione scolastica, nel calcolare l’indennità differenziale, aveva sì sottratto l’intero stipendio delle dipendenti (comprensivo della cosiddetta “posizione economica” maturata con l’anzianità) dal trattamento economico iniziale del DSGA, ma aveva poi omesso di corrispondere proprio quella “posizione economica” nel cedolino finale.

In sostanza, l’Amministrazione riteneva che tale voce retributiva fosse “assorbita” dall’indennità per mansioni superiori. Le lavoratrici, invece, sostenevano di aver diritto sia all’indennità differenziale sia al pagamento separato della posizione economica, in quanto parte integrante e consolidata della loro retribuzione. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione alle dipendenti, portando il Ministero a ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte: Il Diritto alla Retribuzione Completa

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del Ministero, confermando le sentenze dei gradi precedenti. I giudici hanno chiarito in modo inequivocabile il meccanismo di calcolo stabilito dalla normativa (Legge n. 228/2012), smontando la tesi dell’assorbimento sostenuta dall’amministrazione.

Il principio affermato è che il trattamento economico finale del dipendente che svolge mansioni superiori deve essere composto da tre elementi distinti:

1. Lo stipendio tabellare previsto per la qualifica di inquadramento.
2. La posizione economica già maturata.
3. L’indennità aggiuntiva, calcolata come differenza tra la retribuzione iniziale del DSGA e la retribuzione complessiva già in godimento (incluso lo stipendio e la posizione economica).

L’errore del Ministero è stato quello di confondere il calcolo dell’indennità con la composizione dello stipendio finale.

Le Motivazioni della Sentenza: Come si Calcola Correttamente l’Indennità?

La Corte di Cassazione ha spiegato la logica aritmetica e giuridica alla base della sua decisione. La legge prevede che l’indennità sia pari alla “differenza tra il trattamento previsto per il direttore […] e quello complessivamente in godimento dell’assistente amministrativo”.

Questo significa che la “posizione economica”, facendo parte del trattamento “complessivamente in godimento”, entra correttamente nel calcolo come sottraendo. Questo meccanismo serve a determinare l’importo dell’indennità aggiuntiva. Più alta è la retribuzione di partenza dell’assistente (grazie all’anzianità e alla posizione economica), più bassa sarà l’indennità differenziale, fino a potersi azzerare per i dipendenti con maggiore anzianità. Questo, secondo la Corte, non è incostituzionale, perché l’esperienza è già remunerata dalla posizione economica.

L’errore logico dell’Amministrazione, sottolineato dalla Corte, sta nel fatto che un elemento usato come sottraendo (che quindi riduce l’importo dell’indennità) non può essere considerato al tempo stesso “assorbito” o incluso nell’indennità stessa. Se così fosse, si verificherebbe una duplicazione in danno del lavoratore: la posizione economica verrebbe usata prima per abbassare l’indennità e poi verrebbe negata nel pagamento finale, portando a un suo di fatto azzeramento.

La Corte ha quindi concluso che l’amministrazione, pur avendo quantificato correttamente il differenziale, ha poi errato nella liquidazione dello stipendio mensile, omettendo di corrispondere una componente retributiva spettante al dipendente. La retribuzione finale deve sempre includere l’indennità differenziale in aggiunta al trattamento economico completo già goduto dall’assistente.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per il Personale Scolastico

Questa sentenza rappresenta un’importante tutela per tutto il personale della scuola che viene chiamato a svolgere mansioni superiori. Il principio chiave è che l’accettazione di un incarico di maggiore responsabilità non può comportare la perdita di elementi retributivi già consolidati nel proprio patrimonio professionale, come la posizione economica. L’Amministrazione è tenuta a un calcolo trasparente e corretto, che garantisca al lavoratore la somma di tutte le voci spettanti: stipendio base, posizione economica e indennità aggiuntiva. La decisione della Cassazione chiarisce che l’indennità serve a compensare il “di più” delle nuove responsabilità, non a sostituire parti della retribuzione già acquisita.

Come si calcola l’indennità per un assistente amministrativo che svolge mansioni superiori di DSGA?
L’indennità si calcola come differenza tra il trattamento economico previsto per il livello iniziale della qualifica di DSGA e il trattamento economico complessivamente già percepito dall’assistente amministrativo, che include sia lo stipendio tabellare sia la posizione economica maturata.

La ‘posizione economica’ maturata dall’assistente amministrativo viene assorbita dall’indennità per mansioni superiori?
No. La sentenza chiarisce che la posizione economica non viene assorbita dall’indennità. Sebbene venga utilizzata nel calcolo per determinare l’importo dell’indennità (come parte del valore da sottrarre), essa deve essere comunque corrisposta separatamente nel cedolino finale, in aggiunta allo stipendio e all’indennità stessa.

Qual è stato l’errore commesso dall’amministrazione scolastica nel calcolo dello stipendio?
L’errore è stato quello di omettere, nella liquidazione dello stipendio mensile, il pagamento della posizione economica spettante alla dipendente, ritenendo erroneamente che questa fosse già compresa o ‘assorbita’ nell’indennità per mansioni superiori. Questo ha portato a una retribuzione inferiore a quella dovuta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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