SENTENZA TRIBUNALE DI VENEZIA N. 1070 2025 – N. R.G. 00002699 2024 DEPOSITO MINUTA 18 12 2025 PUBBLICAZIONE 18 12 2025
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL GIUDICE DEL LAVORO DEL TRIBUNALE DI VENEZIA
AVV_NOTAIO NOME COGNOME
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa n. 2699/2024 RG promossa
da
con proc. dom in Venezia AVV_NOTAIO.ti NOME COGNOME e NOME COGNOME, come da mandato allegato al ricorso
– ricorrente –
contro
con il proc. dom. avv.ti NOME COGNOME e NOME COGNOME, come da procura generale alle liti notarile in atti
–
resistente
–
in punto: malattia professionale;
discussa e decisa all’ udienza 18.12.2025
FATTO
La pretesa attorea – radicata con ricorso depositato il 23.12.2024 – ha ad oggetto la richiesta delle prestazioni per inabilità determinata da malattia professionale (= discopatia lombare multipla da L4 a S1) derivata dallo svolgimento di mansioni di Operatrice Socio Sanitaria – OSS alle dipendenze :
dal 1993 al 1995 della RAGIONE_SOCIALE Dolo con contratto part time occupandosi di assistenza scolastica ai bambini affetti da Sindrome di Down o da altre patologie seguendoli nei bisogni primari;
successivamente, superato nel 1995 un concorso pubblico, del ‘RAGIONE_SOCIALE‘ di inizialmente assunta con contratto a tempo pieno e determinato (36 ore alla settimana comprese le notti) occupandosi di assistenza ad RAGIONE_SOCIALE non autosufficienti, facendo parte nei primi sei mesi del gruppo ‘sostituzione’ e pertanto, in base alle necessità, spostata o nel Reparto ‘Ciliegio 1’ – non autosufficienti ma collaboranti – ovvero nel Reparto ‘Ciliegio 2′ – non autosufficienti in stato quasi vegetativo, allettati;
poi, superato nel 1996 altro concorso pubblico, dell’RAGIONE_SOCIALE di Mogliano Veneto, occupandosi di assistenza a gruppi di ragazzi con varie disabilità (autistici, portatori di Sindorme di Down, psichiatrici, ecc.) con contratto a tempo pieno, comprensivo di notti;
infine dal 1997 nuovamente del ‘RAGIONE_SOCIALE‘ di con contratto a tempo pieno e indeterminato, assegnata al Reparto ‘Ciliegio 2’, dal 2008 trasferita al ‘RAGIONE_SOCIALE‘ (RAGIONE_SOCIALE) che ospita circa 20 pazienti non autosufficienti con problemi comportamentali.
L’ si è costituito contestando la pretesa nel merito: riferendo in particolare d avere, a seguito della denunzia della malattia il 23.5.2023, attivato la rituale attività istruttoria, che è risultata negativa sul nesso causale per insussistenza sia di un significativo rischio da movimentazione manuale dei carichi, sia di esposizione a vibrazioni total body, tanto più tenuto conto della prestazione dell’ attività in part time.
La causa è stata istruita con testi e ctu medico legale, indi all’ esito di odierna udienza di discussione da remoto via teams è stata trattenuta in decisione
MOTIVI
Il ricorso è fondato avendo i testi così riferito:
dipendente come Oss presso il RAGIONE_SOCIALE al 1985 all’ 1.6.2025 , cessata per pensionamento: ‘ Ho lavorato con la ricorrente sia al reparto Ciliegio 2, dove la ricorrente stessa è stata due periodi ( gli anni non li ricordo), sia al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE dove io sono passata nel 2018 e la ricorrente è poi arrivava nel 2020 ed è tuttora. Presso Il Ciliegio 2 erano ricoverati solo pazienti non autosufficienti, in parte in stato vegetativo dunque allettati, che venivano, magari anche un giorno solo alla settimana ciascuno, comunque alzati. I pazienti in stato non vegetativo venivano invece alzati piu’ spesso in maniere alternata in base ad un piano di lavoro; tutti i giorni noi OSS avevamo comunque pazienti da alzare ; nel reparto erano ricoverarti complessivamente circa 50 ospiti. Dovevamo provvedere alla loro igiene, vestizione , appunto alzata, distribuzione cibo e farli mangiare, in parte imboccandoli ( cd dispensa). Per l’ igiene a letto dovevano essere girati manualmente : per molti anni abbiamo avuto a disposizione solo teli normali (cd traverse), negli ultimi anni invece telini ( cd slide) ad alto scorrimento di tessuto doppio dotati di maniglie che per far scivolare e muovere il pazienti venivano tirati , non c’erano i letti elettrici . Per l’ igiene accurata mediamente ogni
paziente una volta/settimana veniva lavato, inizialmente avevamo un box doccia con una sedia scorrevole all’ interno dove il paziente veniva posizionato spostandolo dalla sedia a rotelle o direttamente dal letto manualmente e poi viceversa; poi nel tempo sono arrivate le apposite vasche dove il paziente veniva posizionato tramite una specie di barella = asse a scorrimento con un telo munita di uno scarico e spondine laterali. Per le alzate, ossia per spostare i pazienti dal letto alla sedia a rotelle, fino al 2000 circa facevamo tutto manualmente, di solito in due ; verso il 2002 siamo state dotate di un sollevatore a manovella a cui veniva agganciato l’ apposito tela con sopra il paziente e girando la manovella l’ ospite veniva così sollevato e poi posizionato sulla sedie a rotelle ; viceversa per l’ operazione inversa da sedia a rotelle a letto. Nei primi anni tale sollevatore era uno solo per tutto il reparto e lo usavamo per i pazienti piu’ pesanti; poi via via nel tempo ne sono arrivati altri fino ad un numero massimo, alla fine, di quattro e a quel punto è stato possibile usarli per tutti gli ospiti. All’ inizio in reparto, prima dell’ arrivo ( non ricordo quando) della RAGIONE_SOCIALE noi ci occupavamo anche delle pulizie dei pavimenti del reparto con pecora, moccio ecc, e ovviamente anche cambio biancheria ai letti nonché lavaggio stoviglie e carrelli . Quanto alla cd dispensa per distribuire i pasti c’erano pesanti carrelli che venivano spinti a mano e poi, come ho detto, aiutavamo anche i pazienti a mangiare. Come orario mi pare che la ricorrente sia sempre stata parte time al 50%. Al Reparto RAGIONE_SOCIALE capitava a volte di dovere provvedere all’ igiene di alcuni ospiti nel corso della giornata, a volte anche provvedendo al bagno se richiesto dai famigliari, inoltre si accompagnavano tutti gli ospiti al bagno e si eseguivano le attività del programma di animazione ; si trattava tuttavia di persone sì non autosufficienti, soprattutto a livello psichico, ma non gravissime nel senso che quasi tutte, sia pure magari con difficoltà, ma deambulavano autonomamente. In tale reparto c’era un sollevatore attivo che non veniva usato per tutti gli ospiti bensì per quelli piu’ problematici su indicazione del fisioterapista. Per il resto l’ aiuto necessario viene dato tutto manualmente’ Part
, OSS presso il RAGIONE_SOCIALE dal 1990 all’ 1.5. 2022, cessata per pensionamento: ‘ Con la ricorrente all’ inizio del suo rapporto di lavoro abbiamo lavorato assieme al Ciliegio 2, all’ epoca aveva, mi pare, un full time, e poi anni dopo ci siamo ritrovate al RAGIONE_SOCIALE all’ interno del settore RAGIONE_SOCIALE dove io sono stata solo due anni poco piu’ da aprile 2013 a settembre 2015 , passata poi da ottobre 2015 al RAGIONE_SOCIALE, salvo brevi periodi al Nap durante il periodo Covid. Al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE NOME è poi arrivata nel 2020. Quanto al reparto Ciliegio 2 confermo quanto dichiarato dalla collega nella precedente deposizione di cui mi è stata data lettura con le seguenti precisazioni:
che il primo sollevatore è arrivato già nel 1995 e non nel 2002; usarlo, ossia girare la manovella a mano, comunque comportava un notevole sforzo essendo dedicato ai pazienti pesanti ; inoltre era, rispetto alle sedie a rotelle, piu’ basso per cui, per portare il paziente all’ altezza giusta e posizionarlo, la tela doveva essere ugualmente tirata;
che la movimentazione del paziente a letto era comunque manuale, idem l’ applicazione ai letti delle spondine che venivano di giorno sempre tolte e rimesse per la notte; durante la notte in reparto eravamo noi da sole; Par
che le pulizie di tutto il reparto, nel senso anche del pavimento, io personalmente non ricordo di averle fatte ; noi ci occupavamo delle pulizie solo del cucinino e del nostro bagno; il che era comunque pesante. Par
Confermo la precedente deposizione integralmente quanto al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE in cui i turni a rotazione nel periodo di , che lì aveva un part time 50%, erano : dal lunedì al sabato 7-13,30 in due + 1 dalle 8 alle 12,30 ; altri due 13,30-19,30 + 1 dalle 15,30 alle 19,30. Preciso che era una nostra ulteriore incombenza, oltre alla cura ospiti, anche la pulizia degli armadi dove tenevamo il materiale varie, del cucinino e dell’ ufficietto con il pc .
Quanto al NAP erano lì ospitati i malati di alzheimer (all’ epoca una venina) che sono quasi tutti aggressivi; erano da assistere completamente come al Ciliegio 2 con la differenza che in parte si alzavano ed alcuni erano anche maneschi; presso tale reparto da parte di noi Oss erano eseguite le stesse incombenze del e con le stesse modalità, oltretutto di notte in turno una sola OSS per volta e con meno programmazione nel senso che capitava di dovere provvedere all’igiene dello stesso paziente anche piu’ volte al giorno
I turni di noi Oss, a rotazione come al , lì erano: due oss dalle 6 alle 13,30 o 14 ; altre due dalle 14 alle 21 o 22 ; una oss dalle 15 alle 20 ; una oss dalle 22 alle 6
Preciso in tutti reparti di assegnazione noi oss provvedevamo, rispetto al singolo reparto, anche allo smaltimento dei rifiuti portando a mano i sacchi , che erano pesanti, da reparto all’ isola ecologica, ubicata a circa 400 mt di distanza e anche facendo scale e corridoi; era nostro compito anche portare i sacchi della biancheria sporca, anch’ essi pesanti, dal reparto alla lavanderia; nei primi anni dovevamo anche spingere i carelli con la biancheria dei cambi dalla lavanderia ai reparti; idem quanto ai carrelli con i pacchi dei pannoloni’.
, dipendente presso il RAGIONE_SOCIALE dal 5.12.1995 a tutt’ oggi : ‘ La ricorrente ha lavorato come Oss spesso il reparto Ciliegio 2 fino a quando è stata spostata al NAP. Quanto a tale reparto confermo quanto dichiarato dalla collega nella prima deposizione di cui mi è stata data lettura con le seguenti precisazioni:
che il primo sollevatore a manovella nel 1995 c’era già ;
che le pulizie da parte di noi oss erano limitate a carrelli, sedie a rotelle, cucinino, letti e comodini (anche a fondo e coon disinfezione in caso di decesso) e non estese invece ai pavimenti di tutto il reparto di cui si occupava già, come anche dei bagni, una RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE;
che la ricorrente era full time e faceva infatti anche le notti in cui in turno eravamo una oss al Ciliegio 1 e una oss Ciliegio 2 , mi pare per tutto il periodo fino allo spostamento al NAP ma non sono sicura ‘
Così confermate le incombenze lavorative svolte dalla ricorrente quale OSS, dalla ctu del AVV_NOTAIOssa
sono, d’ altro canto, riscontrate la sussistenza della patologia, costituita da ‘ discopatie lombari ed ernia discale L5- S1 per cui fu sottoposta ad intervento chirurgico di microdiscectomia L5-S1′, la riconducibilità di tale patologia all’ attività lavorativa e una menomazione ai sensi del D.Lgs. 38/2000 e D.M. 12/07/00 nella misura dell’ 8%.
A tali conclusioni in ctu è pervenuto all’ esito di indagine puntuale e approfondita, e le stesse sono state confermate con puntuale, convincente, replica alle osservazioni del CTP .
A pagine 19 e 20 dell’ elaborato è in particolare argomentato che : ‘ Le patologie da sovraccarico del rachide negli infermieri e nel personale di assistenza sono causate dalla specificità del lavoro, che richiede carichi di lavoro fisico sostenuti per ‘movimentare’ pazienti allettati non collaboranti, che talvolta si oppongono alle manovre infermieristiche moltiplicando il carico di lavoro, maneggiare attrezzature e materiali pesanti ed ingombranti, spesso in condizioni ergonomiche sfavorevoli dal punto di vista posturale e degli spazi di movimento limitati; trovarsi ad operare spesso da soli e senza aiuto. A ciò devono aggiungersi condizioni favorenti che accentuano lo sforzo, quali la fatica che viene alla fine del turno, il lavoro notturno, la debolezza muscolare, alterazioni della funzionalità articolare, condizioni di stress psico-fisico tipiche dell’assistenza a persone sofferenti. È noto che lo stress porta ad un inconsapevole incremento della tensione muscolare che a sua volta favorisce la comparsa di fatica e di disagio. Determinanti del rischio di sovraccarico della colonna vertebrale per il personale infermieristico sono: · la particolarità del ‘carico’ da sollevare, sostenere, muovere, spostare; · la limitata disponibilità di personale di assistenza; · l’intensità dello sforzo richiesto; · la posizione del corpo (flesso/ruotato) durante i compiti lavorativi a rischio; · l’ampiezza del movimento richiesto; · la distribuzione delle forze su superfici estese; · la ripetitività dei compiti lavorativi a rischio; · l’inadeguatezza delle strutture (letti, sussidi, spazi); · l’impiego di attrezzature pesanti ed ingombranti; · lo stress da assistenza a persone sofferenti e spesso non collaboranti. L’intensità dello sforzo richiesto per movimentare un paziente non collaborante nel letto o nei passaggi letto-carrozzina, o letto-letto, o carrozzina-in piedi, è molto elevata. È massima nel sollevare un paziente da terra, è molto alta nelle altre movimentazioni. La disponibilità e l’impiego di ausili, come elevatori meccanici e cinture ergonomiche riduce il carico solo ad un terzo/un quarto’
Il ricorso va dunque accolto
Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano come in dispositivo.
p.q.m.
definitivamente pronunziando, contrariis reiectis , così provvede:
accerta che la ricorrente è affetta da ‘ discopatie lombari ed ernia discale L5-S1′ di origine professionale con postumi invalidanti in misura pari all’ 8%, e condanna, per l’ effetto, l’ a corrispondere la relativa prestazione con decorrenza dalla domanda amministrativa, oltre ad interessi di legge dal dovuto al saldo;
condanna l’ medesimo alla rifusione delle spese di lite, che liquida, al netto degli accessori di legge, in € 2.650,00 con distrazione a favore del difensore anticipatario; pone le spese di c.t.u. in via definitiva per intero a carico del medesimo
Così deciso in Venezia, 18.12.2025
Il AVV_NOTAIO NOME COGNOME