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Lodo non definitivo: quando è impugnabile? La Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12600/2025, ha dichiarato inammissibile un ricorso, chiarendo la distinzione tra lodo parziale e lodo non definitivo. Una società di trasporti aveva impugnato un lodo arbitrale che si era limitato a risolvere questioni pregiudiziali, come la validità della clausola compromissoria, senza decidere nel merito della controversia. La Suprema Corte ha ribadito che un lodo non definitivo, che risolve solo questioni preliminari, non è immediatamente impugnabile, ma può essere contestato solo unitamente al lodo che definisce l’intero giudizio, in applicazione dell’art. 827 c.p.c.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Lodo non definitivo e Impugnazione: la Cassazione Spiega i Limiti

Nel mondo dell’arbitrato, comprendere la natura di una decisione arbitrale è fondamentale per sapere se e quando è possibile contestarla. La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 12600/2025, offre un chiarimento cruciale sulla distinzione tra ‘lodo parziale’ e ‘lodo non definitivo’, delineando i confini della loro immediata impugnabilità. Questa pronuncia ribadisce un principio cardine volto a evitare la proliferazione di giudizi e a preservare l’efficienza del procedimento arbitrale.

I Fatti del Caso: Dalla Clausola Compromissoria al Ricorso

Una società operante nel settore dei trasporti e dei servizi automobilistici si era opposta a un lodo arbitrale, ritenendolo immediatamente impugnabile. La controversia originaria verteva su un contratto stipulato con un professionista. Durante il procedimento arbitrale, la società aveva sollevato diverse questioni pregiudiziali, tra cui la presunta nullità della clausola compromissoria per violazione delle norme sull’evidenza pubblica e l’incompetenza del collegio arbitrale per carenza di imparzialità e indipendenza.

Il Collegio Arbitrale, dopo aver esaminato queste eccezioni, le ha respinte con un lodo qualificato espressamente come ‘non definitivo’. Gli arbitri hanno affermato la propria competenza e la validità della clausola, disponendo la prosecuzione del giudizio per l’esame del merito della controversia.

La Decisione della Corte d’Appello

La società di trasporti ha impugnato immediatamente questo lodo dinanzi alla Corte d’Appello, sostenendo che si trattasse in realtà di un ‘lodo parziale’ e, come tale, subito appellabile ai sensi dell’art. 827 del codice di procedura civile. La Corte d’Appello, tuttavia, ha dichiarato l’impugnazione inammissibile, conformandosi alla qualificazione di lodo non definitivo data dagli stessi arbitri e ritenendo che la decisione non avesse definito, neppure in parte, il merito della causa.

Il Lodo Non Definitivo Secondo la Cassazione

Investita della questione, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, cogliendo l’occasione per ribadire i principi consolidati in materia di impugnazione dei lodi arbitrali.

La Distinzione Cruciale tra Lodo Parziale e Lodo Non Definitivo

La Suprema Corte ha sottolineato che, ai fini dell’immediata impugnabilità, l’unico parametro rilevante è la verifica che il lodo abbia definito, in tutto o in parte, il giudizio nel merito.

– Il lodo parziale, immediatamente impugnabile, è quello che decide su una o più domande proposte, esaurendo il potere decisorio degli arbitri su quella specifica parte della controversia (es. condanna generica).
– Il lodo non definitivo, invece, è quello che si limita a risolvere questioni pregiudiziali di rito (come la competenza o la validità della clausola compromissoria) o preliminari di merito (come la prescrizione), senza però definire il giudizio. Questo tipo di lodo può essere impugnato solo unitamente alla decisione finale che conclude l’intero procedimento.

L’Applicazione al Caso di Specie

Nel caso esaminato, la decisione degli arbitri sulla validità della clausola compromissoria e sulla propria competenza rientrava a pieno titolo nella categoria delle questioni pregiudiziali di rito. Pur essendo una valutazione necessaria per la prosecuzione del giudizio, non ha toccato il merito della controversia, che riguardava l’adempimento degli obblighi contrattuali e il relativo compenso. Pertanto, il lodo emesso era correttamente classificato come non definitivo e, di conseguenza, non immediatamente appellabile.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Cassazione ha motivato la sua decisione basandosi sulla ratio deflattiva dell’arbitrato. Limitare l’impugnazione immediata ai soli lodi che definiscono parzialmente il merito risponde all’esigenza di evitare la frammentazione e la proliferazione di giudizi di impugnazione, che potrebbero rivelarsi inutili e contrari all’obiettivo di una risoluzione celere delle liti. La Corte ha chiarito che la questione sulla validità della convenzione arbitrale ha natura processuale, in quanto attiene alla potestas iudicandi degli arbitri, e non al merito della pretesa sostanziale. Di conseguenza, la decisione su tale punto non può che assumere la forma di un lodo non definitivo. La Corte d’Appello, pertanto, ha correttamente applicato i principi di diritto, dichiarando inammissibile l’impugnazione prematuramente proposta.

Le Conclusioni

L’ordinanza in commento consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica. Le parti di un procedimento arbitrale devono avere chiara la distinzione tra le diverse tipologie di lodo per evitare di incorrere in declaratorie di inammissibilità. Una decisione che risolve questioni pregiudiziali, anche se cruciali per il prosieguo, non è un via libera per un’immediata impugnazione. Sarà necessario attendere la conclusione del giudizio arbitrale per poter contestare tali statuizioni insieme alla decisione finale sul merito.

Qual è la differenza fondamentale tra un lodo parziale e un lodo non definitivo ai fini dell’impugnazione?
Un lodo parziale è immediatamente impugnabile perché decide una parte del merito della controversia (ad esempio, una o più domande). Un lodo non definitivo, invece, risolve solo questioni preliminari o pregiudiziali (come la competenza) senza definire il merito, e può essere impugnato solo insieme al lodo definitivo che conclude il giudizio.

La decisione sulla validità della clausola compromissoria contenuta in un contratto è considerata parte del merito?
No, secondo la Corte di Cassazione, la questione relativa all’esistenza o alla validità della clausola compromissoria ha natura pregiudiziale di rito. Essa riguarda il potere degli arbitri di giudicare (potestas iudicandi) e non il merito della controversia. Pertanto, la decisione su questo punto dà luogo a un lodo non definitivo.

Perché il legislatore ha limitato l’immediata impugnabilità solo ad alcuni tipi di lodi arbitrali?
La scelta di limitare l’impugnazione immediata ai soli lodi che definiscono almeno in parte il merito risponde a un’esigenza di efficienza e ragionevolezza. Lo scopo è evitare la proliferazione di giudizi di impugnazione su questioni preliminari, che potrebbero rivelarsi inutili qualora la decisione finale fosse favorevole alla parte che intendeva impugnare, in linea con la funzione deflattiva del contenzioso propria dell’istituto arbitrale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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