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Licenziamento tardivo per reato: quando è legittimo?

La Corte d’Appello ha confermato la legittimità di un licenziamento per giusta causa intimato a un lavoratore a seguito di una condanna penale definitiva per un reato commesso al di fuori dell’ambito lavorativo. Il punto centrale della controversia era il presunto licenziamento tardivo, poiché l’azienda aveva agito solo dopo la conclusione del processo penale, a distanza di anni dalla conoscenza iniziale dei fatti. La Corte ha stabilito che l’attesa della sentenza passata in giudicato non viola il principio di tempestività, ma rappresenta una scelta prudente e giustificata, soprattutto a fronte della condotta poco trasparente del dipendente, che aveva omesso di fornire informazioni complete sull’evoluzione della sua vicenda giudiziaria.

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Pubblicato il 14 aprile 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Un datore di lavoro può licenziare un dipendente per un reato commesso anni prima?
Sì, la Corte ha stabilito che è legittimo se l’azione disciplinare viene intrapresa tempestivamente dopo aver avuto piena e certa conoscenza della condanna penale definitiva, specialmente quando si tratta di un reato grave che lede la figura morale del lavoratore, anche se commesso al di fuori del contesto lavorativo.

L’attesa della sentenza definitiva rende automaticamente il licenziamento tardivo e illegittimo?
No. Secondo la sentenza, l’attesa della sentenza passata in giudicato non costituisce una violazione del principio di tempestività, ma una scelta prudente e giustificata, volta a fondare il provvedimento disciplinare su un accertamento certo e inoppugnabile dei fatti. Questo è particolarmente vero se il contratto collettivo lo prevede.

Il comportamento del lavoratore durante il processo penale ha rilevanza ai fini del licenziamento?
Sì, ha una rilevanza fondamentale. La Corte ha sottolineato che la condotta omissiva e non trasparente del lavoratore, che ha ripetutamente mancato di fornire al datore di lavoro informazioni complete e veritiere sulla sua situazione giudiziaria, ha contribuito a giustificare l’approccio cauto dell’azienda e ha rafforzato la legittimità del licenziamento finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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