LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Licenziamento giusta causa per reati extralavorativi

Un dipendente di un’azienda di servizi pubblici è stato licenziato per giusta causa a seguito di una condanna penale definitiva per reati di truffa e falso. Tali reati erano stati commessi prima della sua assunzione a tempo indeterminato, ma la condanna è divenuta irrevocabile durante il rapporto di lavoro. La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento, stabilendo che anche una condotta extralavorativa pregressa può irrimediabilmente compromettere il vincolo fiduciario, specialmente quando il lavoratore svolge mansioni che richiedono un elevato grado di affidabilità, come quelle di un portalettere.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Reati prima dell’assunzione: è possibile il licenziamento per giusta causa?

Il licenziamento per giusta causa rappresenta la sanzione più grave nel diritto del lavoro, ma cosa accade se la condotta che lo motiva è avvenuta prima ancora che il rapporto di lavoro iniziasse? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato proprio questo tema delicato, confermando che anche fatti pregressi possono irrimediabilmente ledere il vincolo di fiducia e legittimare il recesso datoriale, specialmente in contesti lavorativi di pubblica rilevanza.

I fatti del caso

La vicenda riguarda un dipendente di una nota società che svolge un servizio pubblico, assunto con la mansione di portalettere. L’azienda lo licenziava in seguito alla notizia di una sua condanna penale, divenuta definitiva, per reati gravi come truffa e falso. La particolarità del caso risiede nel fatto che le condotte illecite (la creazione di documentazione falsa per ottenere indebitamente una pensione di invalidità) erano state commesse in un periodo in cui il lavoratore non era ancora dipendente a tempo indeterminato della società.

Nonostante ciò, una volta che la sentenza di condanna è diventata irrevocabile durante il rapporto di lavoro, l’azienda ha avviato il procedimento disciplinare, culminato nel licenziamento. Il lavoratore ha impugnato il provvedimento, sostenendo l’assenza di connessione tra i fatti, avvenuti al di fuori del rapporto di lavoro, e le sue mansioni.

Il percorso giudiziario: Tribunale e Corte d’Appello

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno respinto le doglianze del lavoratore, confermando la legittimità del licenziamento. I giudici di merito hanno stabilito un principio fondamentale: anche condotte che costituiscono reato, poste in essere prima dell’instaurazione del rapporto, possono integrare la giusta causa di licenziamento. La condizione è che tali condotte, accertate con sentenza irrevocabile, si rivelino incompatibili con il permanere del vincolo fiduciario necessario per la prosecuzione del rapporto. Nel caso di specie, la natura dei reati e l’elevato grado di affidamento richiesto dalla mansione di portalettere, incaricato di pubblico servizio, sono stati ritenuti elementi decisivi per considerare irrimediabilmente compromessa la fiducia.

Il licenziamento per giusta causa e la valutazione della Cassazione

Investita della questione, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso del lavoratore inammissibile, allineandosi pienamente alle decisioni dei gradi precedenti. Gli Ermellini hanno ribadito un orientamento consolidato, secondo cui la nozione di giusta causa è una “clausola generale” che il giudice deve riempire di contenuto valutando ogni aspetto del caso concreto.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha chiarito che, sebbene solo una condotta tenuta in costanza di rapporto possa integrare una responsabilità disciplinare in senso stretto, i reati commessi prima dell’assunzione possono comunque rilevare ai fini del licenziamento per giusta causa. Ciò accade quando la notizia di una condanna penale irrevocabile emerge a rapporto di lavoro già in corso. In quel momento, il datore di lavoro deve valutare se la gravità dei fatti commessi dal dipendente sia compatibile con la fiducia richiesta dalle sue mansioni.

Nel caso analizzato, la Corte ha sottolineato la particolare intensità del vincolo fiduciario richiesto. L’attività svolta dall’azienda, pur in regime privatistico, ha una rilevanza pubblica, e le mansioni di portalettere implicano un alto grado di affidabilità e correttezza. La condanna per reati come la truffa e il falso, finalizzati a un ingiusto profitto, è stata giudicata gravemente lesiva di tale affidabilità, compromettendo le aspettative del datore di lavoro sul futuro corretto adempimento della prestazione lavorativa.

Le conclusioni

In conclusione, l’ordinanza riafferma che il giudizio sulla legittimità di un licenziamento per giusta causa non si limita a valutare le inadempienze contrattuali, ma si estende a ogni comportamento del lavoratore che possa minare il legame di fiducia. Anche fatti estranei e precedenti al rapporto di lavoro, se penalmente rilevanti e accertati con sentenza definitiva, possono giustificare l’espulsione dall’azienda, specialmente quando il lavoratore ricopre un ruolo che, per sua natura, esige un’integrità morale e una fiducia indiscutibili.

Un reato commesso prima dell’assunzione può essere motivo di licenziamento per giusta causa?
Sì, secondo la sentenza, condotte che costituiscono reato, sebbene realizzate prima dell’inizio del rapporto di lavoro, possono integrare una giusta causa di licenziamento. Questo avviene se vengono giudicate con una sentenza di condanna irrevocabile mentre il rapporto è in corso e si rivelano incompatibili con il permanere del vincolo fiduciario.

Perché la mansione specifica del lavoratore (portalettere) è stata considerata così importante?
La mansione di portalettere è stata ritenuta cruciale perché implica lo svolgimento di un servizio pubblico e richiede un elevato grado di affidamento. La Corte ha sottolineato che l’impegno di capitale pubblico e la natura del servizio impongono ai dipendenti doveri di affidabilità particolari, la cui violazione, anche tramite condotte extralavorative, è particolarmente grave.

È necessario che il comportamento del lavoratore abbia causato un danno diretto all’azienda per giustificare il licenziamento?
No, la sentenza chiarisce che non è necessario un danno diretto all’azienda. Il licenziamento si fonda sulla lesione irrimediabile del vincolo fiduciario e sulla valutazione che la condotta del lavoratore, per la sua gravità, compromette le aspettative future del datore di lavoro sul corretto adempimento degli obblighi lavorativi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati