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Lavoro straordinario pensione: esclusione totale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 833/2024, ha stabilito che il compenso per lavoro straordinario non può essere incluso nella base di calcolo della pensione per i lavoratori del settore autoferrotranviario. La Corte ha chiarito che la normativa di settore (L. 889/1971) esclude categoricamente e interamente tale compenso, senza possibilità di frazionarlo o di considerarlo ai fini pensionistici, indipendentemente dalle ragioni organizzative che hanno reso necessarie le ore di lavoro extra. Si tratta di una conferma sul tema del rapporto tra lavoro straordinario pensione.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Lavoro Straordinario e Pensione: La Cassazione Conferma l’Esclusione dalla Base di Calcolo

Il calcolo della futura pensione è un tema che interessa tutti i lavoratori, poiché ogni elemento della retribuzione può potenzialmente influire sull’assegno finale. Una questione particolarmente dibattuta riguarda il rapporto tra lavoro straordinario pensione, ovvero se le ore di lavoro svolte oltre l’orario normale debbano contribuire a formare la base pensionabile. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo per una specifica categoria di lavoratori, confermando un orientamento già consolidato.

Il Caso: La Richiesta di un Lavoratore dei Trasporti Pubblici

Un ex dipendente di un’azienda di trasporti pubblici del Lazio aveva avviato un’azione legale contro l’INPS. L’obiettivo era ottenere la riliquidazione della sua pensione, chiedendo che venissero incluse nel calcolo tutte le ore di lavoro effettivamente prestate, e non solo una parte come inizialmente conteggiato dall’istituto di previdenza. In sostanza, il lavoratore sosteneva che il compenso percepito per le ore eccedenti l’orario standard, svolte per sopperire a carenze di organico ed esigenze organizzative, dovesse essere considerato parte integrante della retribuzione pensionabile.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello di Roma avevano respinto la sua richiesta. Il lavoratore ha quindi deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, sperando in un esito diverso.

La Questione Giuridica sul Lavoro Straordinario e Pensione

Il cuore della controversia verteva sull’interpretazione della normativa specifica per il settore degli autoferrotranvieri, in particolare la Legge n. 889/1971. La domanda fondamentale era: il compenso per il lavoro straordinario, anche se non occasionale ma strutturale, deve essere escluso totalmente dalla base di calcolo della pensione, o è possibile considerarlo in parte?

Il ricorrente argomentava che il lavoro prestato non era un semplice straordinario, ma una necessità aziendale per coprire turni e servizi. Sosteneva, inoltre, una distinzione tra la maggiorazione per il lavoro straordinario (che riconosceva come non pensionabile) e la retribuzione base corrispondente a quelle ore, che a suo avviso doveva essere inclusa.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del lavoratore, confermando la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno stabilito che, per i lavoratori del settore dei trasporti pubblici, il compenso per il lavoro straordinario deve essere interamente escluso dalla base di calcolo pensionabile.

Le Motivazioni: Interpretazione Rigorosa della Legge sul Lavoro Straordinario e Pensione

La motivazione della Corte si fonda su un’interpretazione letterale e rigorosa degli articoli 5 e 17 della Legge n. 889/1971. Questa normativa elenca tassativamente gli elementi che costituiscono la retribuzione pensionabile ed esclude esplicitamente, tra gli altri, il “compenso per lavoro straordinario, anche se corrisposto in misura forfettaria”.

La Corte ha specificato i seguenti punti chiave:

1. Esclusione Totale: La legge non permette di dividere il compenso per lo straordinario in una quota base (pensionabile) e una maggiorazione (non pensionabile). L’esclusione è totale e si applica all’intera somma corrisposta per le ore lavorate oltre l’orario normale.
2. Irrilevanza delle Cause dello Straordinario: Non ha importanza il motivo per cui il lavoro straordinario è stato richiesto. Che sia per picchi di lavoro, carenze di personale o esigenze organizzative stabili, la natura della prestazione rimane quella di lavoro straordinario e, come tale, il suo compenso non è computabile ai fini pensionistici.
3. Definizione Ampia: Qualsiasi prestazione lavorativa svolta oltre l’orario normale di lavoro è considerata straordinaria ai fini di questa normativa, e la relativa remunerazione è esclusa dalla base pensionabile quoad effectum, cioè per quanto riguarda gli effetti sul calcolo della pensione.

La Corte ha quindi ribadito un principio consolidato, citando precedenti sentenze conformi, e ha rigettato la tesi del ricorrente come un tentativo di introdurre una distinzione non prevista dalla legge.

Le Conclusioni: Implicazioni per i Lavoratori

Questa ordinanza consolida un principio molto chiaro per i lavoratori del settore autoferrotranviario: le ore di straordinario, pur essendo regolarmente retribuite, non contribuiranno ad aumentare l’importo della loro futura pensione. È una regola specifica di questo settore, dettata da una normativa speciale che prevale sulle norme generali del codice civile. Per i lavoratori, ciò significa che l’aumento di reddito derivante dagli straordinari ha un impatto immediato sulla busta paga, ma non un beneficio a lungo termine sull’assegno previdenziale. La decisione sottolinea l’importanza di conoscere le normative specifiche del proprio settore contrattuale per avere un quadro chiaro e realistico dei propri diritti pensionistici.

Il compenso per lavoro straordinario rientra nel calcolo della pensione per gli autoferrotranvieri?
No, la Corte di Cassazione ha confermato che, in base alla Legge n. 889/1971, il compenso per lavoro straordinario è interamente escluso dalla base di calcolo della pensione per questa categoria di lavoratori.

È possibile includere nella base pensionabile almeno la quota di retribuzione ordinaria contenuta nel compenso per lo straordinario?
No, la normativa non permette di frazionare il compenso per lo straordinario. L’esclusione è totale e si applica all’intera somma percepita per le ore lavorate oltre l’orario normale, senza distinguere tra retribuzione base e maggiorazione.

La ragione per cui viene svolto il lavoro straordinario (es. carenza di personale) cambia la sua computabilità ai fini pensionistici?
No, le motivazioni per cui viene richiesto il lavoro straordinario (come carenze di organico o esigenze organizzative) sono irrilevanti. Qualsiasi prestazione lavorativa svolta oltre l’orario normale di lavoro è considerata straordinaria e il suo compenso non rientra nella base pensionabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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