LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Lavoro intermittente: no alla conversione senza DVR

La Corte di Cassazione ha stabilito che la mancata adozione del documento di valutazione dei rischi (DVR) in un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato non ne causa la conversione automatica in un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno. Secondo la Corte, a differenza dei contratti a termine, non esiste una norma specifica che preveda tale sanzione per il lavoro intermittente a tempo indeterminato. L’ente previdenziale aveva richiesto il pagamento di contributi calcolati come se il rapporto fosse a tempo pieno, ma la sua pretesa è stata respinta.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contratto di Lavoro Intermittente Nullo: Quando Scatta la Conversione?

Il contratto di lavoro intermittente rappresenta uno strumento di flessibilità cruciale per molte aziende, ma la sua applicazione è soggetta a regole precise. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza pratica: quali sono le conseguenze se un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato viene stipulato senza il fondamentale documento di valutazione dei rischi (DVR)? La risposta della Corte è netta e chiarisce i confini tra sanzioni per la sicurezza sul lavoro e la natura del rapporto contrattuale.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un avviso di addebito emesso da un ente previdenziale nei confronti di una società di gestione di un bar. L’ente contestava l’omissione di contributi per alcuni lavoratori assunti con contratto di lavoro intermittente. Secondo la tesi dell’ente, tali contratti dovevano considerarsi nulli a causa della mancata redazione del documento di valutazione dei rischi, un adempimento obbligatorio per il datore di lavoro. Di conseguenza, i rapporti di lavoro avrebbero dovuto essere convertiti in contratti di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato fin dall’inizio, con il ricalcolo di tutti i contributi previdenziali.

La società si è opposta a questa interpretazione, dando il via a un contenzioso legale che è giunto fino alla massima istanza giurisdizionale.

La Decisione nei Gradi di Merito

Sia il tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno dato ragione alla società. I giudici di merito hanno sostenuto che, sebbene la mancanza del DVR costituisca una violazione, non esiste alcuna norma di legge che preveda, come sanzione, la conversione di un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato in un contratto a tempo pieno. La Corte d’Appello, in particolare, ha sottolineato che le norme che impongono la conversione hanno carattere eccezionale e sanzionatorio, e non possono essere applicate per analogia a casi non espressamente previsti.

Le Motivazioni della Cassazione sul lavoro intermittente

La Corte di Cassazione, investita del ricorso dell’ente previdenziale, ha confermato la decisione dei giudici di merito, respingendo il ricorso. Il ragionamento della Corte si fonda su una distinzione cruciale tra contratto di lavoro intermittente a tempo determinato e a tempo indeterminato.

La Corte chiarisce che il legislatore ha previsto un’ipotesi di conversione specifica solo per il contratto di lavoro intermittente a tempo determinato. L’art. 20, comma 2, del D.Lgs. n. 81/2015 stabilisce infatti che la mancata adozione della valutazione dei rischi determina la nullità della clausola che appone il termine. In questo caso, venendo meno il termine, il contratto si converte, per effetto di una nullità parziale, in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Questa previsione, tuttavia, non è stata estesa al contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato. Secondo la Cassazione, in questa seconda ipotesi, l’omissione del DVR non incide su alcuna clausola specifica del contratto, né ne altera lo schema causale (la messa a disposizione del lavoratore per esigenze non continuative). Pertanto, non può operare il meccanismo della nullità parziale che porta alla conversione. L’inadempimento del datore di lavoro riguardo agli obblighi di sicurezza non è sufficiente, in assenza di una norma espressa, a trasformare la natura del rapporto di lavoro.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

In conclusione, la Corte di Cassazione ha stabilito che la mancanza del documento di valutazione dei rischi non comporta l’automatica conversione di un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato in un contratto a tempo pieno. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche: sebbene il datore di lavoro resti responsabile per le violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro, non subirà la pesante conseguenza del ricalcolo dei contributi basato su un rapporto di lavoro a tempo pieno. La sentenza ribadisce il principio di tassatività delle sanzioni, secondo cui una conseguenza grave come la conversione del contratto deve essere espressamente prevista dalla legge e non può essere applicata in via interpretativa o analogica.

La mancanza del documento di valutazione dei rischi converte sempre un contratto di lavoro intermittente in un contratto a tempo indeterminato?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la conversione automatica in un rapporto a tempo indeterminato è prevista dalla legge solo per i contratti di lavoro intermittente a tempo determinato. Per quelli a tempo indeterminato, questa specifica omissione non comporta la conversione del rapporto.

Perché la Corte distingue tra contratto intermittente a tempo determinato e indeterminato?
La distinzione è fondamentale perché il legislatore ha previsto la sanzione della conversione solo per la versione a tempo determinato (art. 20, co. 2, D.Lgs. n. 81/2015). In quel caso, la mancanza del DVR invalida la clausola del termine, trasformando il contratto. Tale previsione sanzionatoria non è stata estesa ai contratti intermittenti a tempo indeterminato, per i quali l’omissione non altera gli elementi essenziali del contratto.

Quali sono le conseguenze per il datore di lavoro che omette la valutazione dei rischi in un contratto intermittente a tempo indeterminato?
Anche se il contratto non si converte, l’omissione rappresenta un inadempimento datoriale rispetto agli obblighi di sicurezza sul lavoro. Le conseguenze sono quelle generali previste per tali violazioni e per il lavoro di fatto prestato (art. 2126 c.c.), ma non includono la trasformazione del rapporto ai fini del calcolo dei contributi previdenziali, poiché manca una norma espressa che lo disponga.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati