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Lavoro effettivo NASpI: ferie e CIGS contano?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13532/2025, ha stabilito che per il requisito del lavoro effettivo NASpI, necessario per l’indennità di disoccupazione, si devono contare anche i giorni di ferie, festività e permessi retribuiti. La Corte ha inoltre chiarito che i periodi di sospensione del lavoro, come la Cassa Integrazione (CIGS), vanno ‘neutralizzati’, ovvero non si contano nel calcolo dei dodici mesi di riferimento, estendendo di fatto il periodo utile per maturare il diritto. La decisione rigetta il ricorso dell’ente previdenziale, confermando il diritto del lavoratore a percepire l’indennità.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Lavoro Effettivo NASpI: la Cassazione Chiarisce il Calcolo dei 30 Giorni

L’accesso all’indennità di disoccupazione NASpI è subordinato al rispetto di specifici requisiti, tra cui quello delle trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti la disoccupazione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 13532 del 2025, ha fornito chiarimenti cruciali su cosa si intenda per lavoro effettivo NASpI, stabilendo che ferie, festività e periodi di Cassa Integrazione (CIGS) giocano un ruolo fondamentale nel calcolo. Questa pronuncia rappresenta una vittoria significativa per i diritti dei lavoratori.

I Fatti del Caso: un Lavoratore Contro l’Ente Previdenziale

Il caso riguarda un lavoratore che, dopo essere stato licenziato al termine di un periodo di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS), si è visto negare l’indennità NASpI. Secondo l’ente previdenziale, il lavoratore non soddisfaceva il requisito delle 30 giornate di “lavoro effettivo” negli ultimi 12 mesi. L’ente interpretava la norma in senso restrittivo, considerando solo le giornate di effettiva presenza fisica sul luogo di lavoro.

I giudici di primo e secondo grado avevano dato ragione al lavoratore, ritenendo che anche i giorni di ferie, festività e permessi retribuiti (ROL) dovessero essere inclusi nel conteggio. L’ente previdenziale ha quindi presentato ricorso in Cassazione, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte.

La Decisione della Corte: il Principio del Lavoro Effettivo NASpI

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’ente previdenziale, confermando le decisioni dei gradi precedenti e stabilendo due principi di diritto fondamentali per il calcolo del lavoro effettivo NASpI.

Ferie e Festività Valgono come Lavoro Effettivo

Il primo principio chiave è che il concetto di “lavoro effettivo” non deve essere interpretato in senso meramente naturalistico (presenza fisica), ma in senso giuridico. Le giornate di ferie, festività e riposi retribuiti sono momenti connaturali al rapporto di lavoro, durante i quali il rapporto stesso rimane pienamente “vivo” ed “effettivo”. Durante tali periodi, infatti, il lavoratore matura il diritto alla retribuzione e il datore di lavoro è tenuto al versamento dei contributi previdenziali. Pertanto, queste giornate devono essere computate ai fini del raggiungimento del requisito delle 30 giornate.

La “Neutralizzazione” dei Periodi di Sospensione (CIGS)

Il secondo principio riguarda i periodi in cui il rapporto di lavoro è sospeso per cause tutelate dalla legge, come CIGS, maternità o malattia. La Corte ha stabilito che questi periodi devono essere “neutralizzati”. Ciò significa che non vengono conteggiati nel calcolo dei “dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione”. In pratica, il periodo di riferimento si allunga all’indietro per una durata pari a quella della sospensione, impedendo che il lavoratore venga penalizzato per eventi che non dipendono dalla sua volontà e che sono oggetto di specifica tutela da parte dell’ordinamento.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha motivato la sua decisione basandosi sulla ratio della normativa, che è quella di garantire una tutela previdenziale in stretta correlazione con la contribuzione versata. Se un periodo di assenza (come le ferie) è coperto da retribuzione e contributi, deve essere considerato utile ai fini della prestazione. Diversamente, si creerebbe una discriminazione ingiustificata a danno del lavoratore che esercita un proprio diritto.

Per quanto riguarda la neutralizzazione, i giudici hanno richiamato un principio generale del sistema assicurativo volto a non far ricadere sul lavoratore le conseguenze negative di periodi di inattività tutelati dalla legge. La sospensione del rapporto di lavoro, come nel caso della CIGS, non ne causa l’estinzione ma lo pone in uno stato di quiescenza. Sarebbe contrario all’art. 38 della Costituzione penalizzare il lavoratore escludendolo dall’accesso alla NASpI a causa di tali eventi.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Lavoratori

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche:

1. Maggiore Tutela: I lavoratori hanno ora la certezza che ferie, festività e permessi retribuiti sono pienamente validi per soddisfare il requisito delle 30 giornate per la NASpI.
2. Chiarezza sul Calcolo: Il principio della neutralizzazione chiarisce come gestire i periodi di CIGS, maternità e altre sospensioni tutelate, evitando che questi periodi compromettano l’accesso all’indennità di disoccupazione.
3. Principio di Diritto Consolidato: La decisione rafforza un’interpretazione della legge orientata alla protezione del lavoratore, valorizzando la correlazione tra contribuzione versata e diritto alla prestazione previdenziale, in linea con i principi costituzionali.

I giorni di ferie, festività e permessi retribuiti contano come “lavoro effettivo” per ottenere la NASpI?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che il requisito delle “trenta giornate di lavoro effettivo” è integrato non solo dalle giornate di lavoro fisico, ma anche da ogni giornata che dà diritto alla retribuzione e alla relativa contribuzione, come ferie, festività e riposi retribuiti.

Come vengono trattati i periodi di Cassa Integrazione (CIGS) nel calcolo dei 12 mesi di riferimento per la NASpI?
I periodi di sospensione del rapporto di lavoro per cause tutelate dalla legge, come la Cassa Integrazione, vengono “neutralizzati”. Ciò significa che vengono esclusi dal conteggio dei “dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione”, estendendo di fatto all’indietro il periodo di riferimento utile per maturare il diritto.

Qual è il principio giuridico dietro la decisione di considerare le ferie come “lavoro effettivo”?
Il principio è che il concetto di “lavoro effettivo” ha una valenza giuridica, non solo materiale. Le ferie e i riposi sono momenti connaturati al rapporto di lavoro, durante i quali il rapporto stesso rimane in piena vitalità. Poiché in questi periodi persistono l’obbligo retributivo e contributivo del datore di lavoro, essi sono considerati “effettivi” ai fini previdenziali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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