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Lavoro carcerario: quando scatta la prescrizione?

Un ex detenuto ha richiesto il pagamento di differenze retributive per il lavoro carcerario svolto tra il 2008 e il 2016. La Corte d’Appello aveva dichiarato il diritto prescritto, ma la Cassazione ha ribaltato la decisione. Ha stabilito che il rapporto di lavoro carcerario è unitario, anche se svolto in più istituti, e la prescrizione quinquennale decorre solo dalla cessazione definitiva del rapporto, non da singoli periodi. L’onere di provare tale cessazione spetta al Ministero.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Lavoro Carcerario: La Cassazione Chiarisce i Termini della Prescrizione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza: la retribuzione per il lavoro carcerario e, in particolare, da quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per i crediti maturati dal detenuto. La Suprema Corte ha stabilito un principio fondamentale: il rapporto di lavoro del detenuto va considerato unitario, e la prescrizione scatta solo alla sua definitiva cessazione.

I Fatti del Caso: Il Diritto alla Giusta Retribuzione del Detenuto Lavoratore

Un ex detenuto aveva agito in giudizio contro il Ministero della Giustizia per ottenere le differenze retributive maturate per l’attività lavorativa svolta in vari istituti penitenziari in un arco temporale compreso tra il 2008 e il 2016. Il lavoratore lamentava di aver percepito un compenso basato su livelli economici fermi al 1993, senza l’adeguamento previsto dalla legge (pari ai 2/3 del trattamento stabilito dai contratti collettivi).

Inizialmente, il Tribunale aveva dato ragione al lavoratore. Tuttavia, la Corte d’Appello, in riforma della prima decisione, aveva accolto l’eccezione di prescrizione sollevata dal Ministero, rigettando la domanda. Secondo i giudici d’appello, la prescrizione quinquennale doveva essere calcolata dalla cessazione di ogni singolo rapporto di lavoro periodico, estinguendo così gran parte del credito vantato.

La Questione della Prescrizione nel Lavoro Carcerario

Il nodo centrale della controversia era stabilire il dies a quo, ovvero il momento dal quale far partire il calcolo dei cinque anni per la prescrizione dei crediti retributivi. La tesi del Ministero, accolta in appello, frammentava il rapporto di lavoro in tanti piccoli contratti autonomi, facendo decorrere la prescrizione per ciascuno di essi. Il lavoratore, invece, sosteneva l’unitarietà del rapporto, con la conseguenza che la prescrizione avrebbe potuto iniziare a decorrere solo dalla fine dell’intero periodo di lavoro prestato durante la detenzione.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del lavoratore, cassando la sentenza d’appello. I giudici hanno affermato che la prestazione di lavoro carcerario deve essere considerata un rapporto di per sé unitario. Non hanno alcuna rilevanza, a tal fine, né le diverse mansioni svolte nel tempo, né il fatto che l’attività sia stata prestata in diverse strutture carcerarie, né gli eventuali intervalli non lavorati.

Di conseguenza, il dies a quo della prescrizione deve essere individuato nella data di cessazione del rapporto nel suo complesso. La Corte ha sottolineato che l’onere di provare la data esatta di tale cessazione, al fine di far valere l’eccezione di prescrizione, incombeva sul datore di lavoro, ovvero sul Ministero della Giustizia. Nel caso di specie, il Ministero non aveva fornito tale prova, rendendo l’eccezione di prescrizione infondata.

Le Conclusioni: Un Principio di Diritto a Tutela del Lavoratore Detenuto

La decisione della Cassazione stabilisce un principio di diritto cruciale per la tutela dei diritti dei detenuti lavoratori. Considerare il rapporto di lavoro carcerario come un’esperienza unitaria impedisce che i loro crediti retributivi vengano erosi dalla prescrizione a causa della frammentazione e della discontinuità che spesso caratterizzano tali percorsi. La sentenza, decidendo nel merito, ha condannato il Ministero a pagare al ricorrente la somma dovuta di oltre 8.000 euro, oltre a interessi, rivalutazione e a tutte le spese legali dei tre gradi di giudizio, riaffermando con forza il diritto a una giusta retribuzione per il lavoro prestato anche in stato di detenzione.

Come viene considerato il rapporto di lavoro svolto da un detenuto in diverse carceri e con diverse mansioni?
Secondo la Corte di Cassazione, la prestazione di lavoro carcerario è riconducibile a un rapporto di per sé unitario, a prescindere dalle diverse mansioni svolte o dalle distinte strutture carcerarie in cui è stato eseguito.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione per i crediti retributivi del lavoro carcerario?
La prescrizione inizia a decorrere (dies a quo) dalla data di cessazione del rapporto di lavoro nel suo complesso, e non dalla fine di ogni singolo periodo o incarico lavorativo.

Su chi ricade l’onere di provare la data di cessazione del rapporto di lavoro carcerario per far valere la prescrizione?
L’onere di provare la data di cessazione del rapporto, per poter fondare un’eccezione di prescrizione, ricade sul datore di lavoro (in questo caso, il Ministero della Giustizia).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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