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Lavaggio DPI: l’obbligo è sempre del datore di lavoro

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22540/2025, ha stabilito che l’obbligo di provvedere al lavaggio dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) spetta interamente al datore di lavoro. Il caso riguardava un tecnico specialista che operava su impianti elettrici, il quale lamentava il mancato lavaggio da parte dell’azienda dei suoi indumenti protettivi. La Corte ha chiarito che il mantenimento dell’efficienza e delle condizioni igieniche dei DPI, come previsto dalla normativa sulla sicurezza, include necessariamente la loro pulizia, che non può essere delegata al lavoratore.

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Pubblicato il 19 agosto 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Lavaggio DPI: La Cassazione Ribadisce l’Obbligo del Datore di Lavoro

La sicurezza sul lavoro è un pilastro fondamentale del nostro ordinamento, e i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) ne rappresentano uno degli strumenti più importanti. Ma una volta forniti, chi ha la responsabilità di mantenerli puliti ed efficienti? La questione del lavaggio DPI è stata al centro di una recente pronuncia della Corte di Cassazione, che ha chiarito in modo definitivo come questo onere ricada esclusivamente sul datore di lavoro.

Il Caso: Un Tecnico Elettrico e i Suoi Indumenti Protettivi

La vicenda ha origine dalla richiesta di un tecnico specialista di rete, impiegato presso una grande società di distribuzione energetica. Il lavoratore, quotidianamente esposto al rischio elettrico durante la manutenzione di cabine primarie e secondarie, utilizzava specifici DPI forniti dall’azienda, tra cui camicie, pantaloni e giacche ignifughe e resistenti all’arco elettrico.

Nonostante l’obbligo di indossarli, l’azienda aveva iniziato a occuparsi del loro lavaggio solo a partire da marzo 2021, lasciando che in precedenza fosse il dipendente a provvedervi. Il lavoratore ha quindi agito in giudizio per ottenere il risarcimento del danno derivante da questo inadempimento. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello gli hanno dato ragione, condannando la società al pagamento di una somma a titolo risarcitorio.

L’Obbligo di Lavaggio DPI secondo la Cassazione

L’azienda, non accettando la decisione, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la legge non prevedesse un esplicito obbligo di lavaggio a suo carico. Secondo la difesa datoriale, l’obbligo di ‘mantenere in efficienza’ e assicurare le ‘condizioni d’igiene’ dei DPI (art. 77, D.Lgs. 81/2008) non comprendeva la pulizia, la quale rientrerebbe invece nel dovere del lavoratore di ‘prendersi cura’ dei dispositivi a sua disposizione (art. 78).

La Suprema Corte ha respinto questa interpretazione, definendola errata e in contrasto con i principi fondamentali della sicurezza sul lavoro.

L’Interpretazione degli Obblighi su Igiene ed Efficienza dei DPI

I giudici hanno chiarito che, quando i DPI consistono in indumenti, il lavaggio DPI è una componente essenziale sia per garantire le ‘condizioni di igiene’ sia per ‘mantenerli in stato di efficienza’. Nel caso specifico, un lavaggio non corretto avrebbe potuto compromettere le proprietà protettive dei tessuti contro il rischio elettrico, vanificando la loro funzione di sicurezza. L’efficacia protettiva e l’igiene sono, quindi, due facce della stessa medaglia.

L’obbligo del lavoratore di ‘prendersi cura’ dei DPI, invece, va inteso come un dovere di diligenza nell’utilizzo: non danneggiarli volontariamente, non perderli, non apportare modifiche e segnalare eventuali difetti. Non può essere esteso fino a includere operazioni di manutenzione specialistica, come un lavaggio che deve seguire precise indicazioni del produttore per non alterare le caratteristiche di sicurezza.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha sottolineato che l’obbligo di sicurezza del datore di lavoro, sancito dall’art. 2087 del Codice Civile, è un principio generale che impone l’adozione di ogni misura necessaria a proteggere la salute del lavoratore. Scaricare sul dipendente un compito cruciale come il lavaggio dei DPI significherebbe delegare una responsabilità fondamentale in materia di prevenzione, senza peraltro avere alcuna possibilità di controllo sulla corretta esecuzione.

Il datore di lavoro è l’unico soggetto in grado di garantire che la manutenzione, incluso il lavaggio, avvenga secondo le specifiche tecniche del fabbricante, assicurando così che i DPI mantengano inalterata la loro capacità protettiva nel tempo. Qualsiasi lettura diversa delle norme si porrebbe in contrasto con l’intero sistema di prevenzione degli infortuni, che è costruito per tutelare il lavoratore anche da propria negligenza o imperizia.

Le Conclusioni

Con questa sentenza, la Cassazione ha consolidato un principio di grande importanza pratica. L’obbligo di provvedere alla pulizia e al lavaggio dei DPI è un onere datoriale a tutti gli effetti. Le aziende non possono limitarsi a fornire i dispositivi, ma devono implementare procedure concrete per la loro manutenzione, che sia interna o affidata a ditte specializzate. Questa decisione rafforza la tutela dei lavoratori, garantendo che gli strumenti messi a disposizione per la loro sicurezza siano non solo forniti, ma mantenuti costantemente in condizioni di massima efficacia e igiene.

Chi è responsabile del lavaggio dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)?
Secondo la Corte di Cassazione, la responsabilità del lavaggio dei DPI ricade interamente sul datore di lavoro, in quanto è un’attività essenziale per mantenere i dispositivi in efficienza e in condizioni igieniche adeguate, come previsto dall’art. 77 del D.Lgs. 81/2008.

L’obbligo del lavoratore di ‘prendersi cura’ dei DPI include anche il loro lavaggio?
No. La Corte ha chiarito che l’obbligo di ‘prendersi cura’ (art. 78, D.Lgs. 81/2008) si riferisce a un dovere di diligenza nell’uso e conservazione del dispositivo (non danneggiarlo, non perderlo, non modificarlo), ma non include le operazioni di manutenzione come il lavaggio, che restano a carico del datore di lavoro.

Perché il lavaggio dei DPI è un obbligo del datore di lavoro?
Il lavaggio è un obbligo del datore di lavoro perché è fondamentale per due ragioni: primo, assicura le necessarie ‘condizioni di igiene’; secondo, e ancora più importante, un lavaggio corretto e conforme alle indicazioni del produttore è indispensabile per preservare le caratteristiche protettive del DPI e garantirne l’efficienza nel tempo, specialmente per rischi gravi come quello elettrico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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