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Iscrizione Gestione Separata: obbligo per professionisti

Un professionista, già contribuente presso un’altra forma di previdenza, è stato obbligato dall’ente previdenziale a versare i contributi alla Gestione Separata per l’attività libero-professionale. Il professionista ha contestato la richiesta, sostenendo che il credito fosse prescritto. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata e chiarendo che il termine di prescrizione decorre dalla scadenza del pagamento, che in questo caso era stata posticipata, rendendo la richiesta dell’ente tempestiva.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Iscrizione Gestione Separata: Obbligo Anche per Professionisti con Cassa Privata

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame affronta un tema cruciale per molti liberi professionisti: l’obbligo di iscrizione Gestione Separata anche quando si è già iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. La decisione chiarisce in modo definitivo la portata della normativa e i termini di prescrizione dei relativi contributi, offrendo un orientamento consolidato.

Il Caso: Un Professionista Contro l’Ente Previdenziale

La vicenda riguarda un ingegnere che svolgeva sia attività di lavoro dipendente sia attività libero-professionale. L’ente previdenziale nazionale gli ha imposto l’iscrizione alla Gestione Separata per i redditi derivanti dalla libera professione svolta nel 2008, richiedendo il pagamento dei contributi e delle sanzioni per evasione contributiva.

Il professionista si è opposto, sostenendo principalmente due argomenti: in primo luogo, che il diritto dell’ente a richiedere i contributi fosse ormai caduto in prescrizione; in secondo luogo, ha contestato aspetti procedurali legati alla compensazione delle spese legali nel giudizio di primo grado.

La Corte d’Appello aveva dato ragione all’ente previdenziale, riformando la decisione iniziale e confermando l’obbligo di iscrizione e pagamento. Il caso è quindi giunto all’attenzione della Corte di Cassazione.

La questione della prescrizione e l’iscrizione Gestione Separata

Il punto centrale del ricorso del professionista era il calcolo della prescrizione. Secondo la sua tesi, il termine di cinque anni per la richiesta dei contributi relativi al 2008 doveva iniziare a decorrere dalla data in cui il pagamento avrebbe dovuto essere effettuato (giugno 2009), con scadenza a giugno 2014. Poiché la richiesta dell’ente era pervenuta il 30 giugno 2014, il credito era da considerarsi prescritto.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha seguito un ragionamento diverso, basato sulla giurisprudenza consolidata e sulla normativa specifica applicabile.

L’Obbligo di Iscrizione per Ingegneri e Architetti

La Corte ha ribadito un principio fondamentale: ingegneri e architetti che, essendo iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria (come nel caso di un contemporaneo lavoro dipendente), non possono iscriversi alla loro cassa di categoria (INARCASSA) se non per il versamento del contributo integrativo, sono comunque tenuti all’iscrizione Gestione Separata presso l’ente nazionale.

Questo perché il contributo integrativo ha una funzione solidaristica e non costituisce un contributo soggettivo in grado di generare una futura prestazione pensionistica. La ratio della legge (L. 335/1995) è universalistica: garantire una tutela previdenziale a tutti i lavoratori. Lasciare il reddito da libera professione senza copertura contributiva violerebbe questo principio.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del professionista per due motivi principali.

In primo luogo, ha affrontato la questione della prescrizione. La giurisprudenza costante stabilisce che la prescrizione dei contributi dovuti alla Gestione Separata decorre dal momento in cui scadono i termini per il pagamento. Nel caso specifico, per i contributi del 2008, un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) aveva prorogato la scadenza del versamento al 6 luglio 2009. Di conseguenza, il termine di prescrizione quinquennale sarebbe scaduto il 6 luglio 2014. La richiesta di pagamento dell’ente, pervenuta al professionista il 30 giugno 2014, risultava quindi pienamente tempestiva e il credito non era prescritto.

In secondo luogo, la Corte ha dichiarato infondato anche il motivo relativo alla compensazione delle spese di lite. La Corte d’Appello aveva legittimamente riesaminato la questione, riformando la sentenza di primo grado in senso sfavorevole al professionista, il quale, risultando soccombente, è stato correttamente condannato al pagamento delle spese.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Liberi Professionisti

Questa ordinanza conferma un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato e di grande importanza per i professionisti, in particolare ingegneri e architetti, che cumulano diverse forme di attività lavorativa. Le conclusioni che se ne possono trarre sono chiare:

1. Doppia contribuzione: L’obbligo di iscrizione Gestione Separata sussiste per i redditi da libera professione anche se si è iscritti a un’altra gestione previdenziale per un lavoro dipendente e si versa il solo contributo integrativo alla propria cassa professionale.
2. Decorrenza della prescrizione: Il calcolo della prescrizione non parte dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi, ma dalla data di scadenza effettiva del versamento dei contributi, tenendo conto di eventuali proroghe normative.

I professionisti devono quindi prestare la massima attenzione alla loro posizione contributiva, verificando la necessità di iscriversi alla Gestione Separata per non incorrere in sanzioni e per garantirsi una corretta copertura pensionistica per tutte le fonti di reddito.

Un professionista iscritto alla propria cassa di categoria (es. INARCASSA) deve iscriversi anche alla Gestione Separata se svolge contemporaneamente lavoro dipendente?
Sì. Se l’iscrizione a un’altra forma di previdenza obbligatoria (come quella per il lavoro dipendente) impedisce la piena iscrizione alla cassa di categoria, obbligando solo al versamento del contributo integrativo, il professionista è tenuto a iscriversi alla Gestione Separata per i redditi derivanti dall’attività libero-professionale, per garantire una copertura previdenziale.

Da quale momento inizia a decorrere la prescrizione per i contributi dovuti alla Gestione Separata?
Il termine di prescrizione, che è di cinque anni, inizia a decorrere dalla data in cui scade il termine per il pagamento dei contributi. È fondamentale considerare eventuali proroghe stabilite da decreti o altre norme, poiché queste spostano in avanti la data di inizio della prescrizione.

Il versamento del contributo integrativo alla propria cassa professionale esonera dall’iscrizione alla Gestione Separata?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il contributo integrativo ha una funzione solidaristica e non genera una prestazione pensionistica correlata per il lavoratore. Pertanto, il suo versamento non è sufficiente a escludere l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata per assicurare la copertura previdenziale del reddito da libera professione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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