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Iscrizione cassa previdenziale: obbligatoria sempre?

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’iscrizione alla cassa previdenziale di categoria è obbligatoria per il solo fatto di essere iscritti all’albo professionale, a prescindere dall’esercizio effettivo o continuativo della professione e dalla produzione di reddito. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva esonerato un geometra dal pagamento dei contributi minimi, ritenendo irrilevante che svolgesse principalmente un lavoro dipendente.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Iscrizione alla Cassa Previdenziale: Un Obbligo Automatico per gli Iscritti all’Albo

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta una questione cruciale per molti professionisti: l’obbligo di iscrizione cassa previdenziale di categoria. La Suprema Corte stabilisce un principio netto: la semplice iscrizione all’albo professionale è condizione sufficiente per far scattare l’obbligo contributivo, indipendentemente dall’effettivo e continuativo esercizio dell’attività o dalla produzione di reddito.

I fatti di causa

Un geometra, iscritto al relativo albo professionale, si opponeva a una cartella esattoriale con cui l’ente previdenziale di categoria richiedeva il pagamento di circa 15.000 euro per contributi omessi relativi a tre annualità. Il professionista sosteneva di non dover versare tali somme in quanto, nel periodo contestato, aveva lavorato prevalentemente come tecnico progettista per una cooperativa, versando regolarmente i contributi all’Inps come lavoratore dipendente. L’attività libero-professionale, di fatto, si era limitata al compimento di soli quattro atti in tre anni, configurandosi quindi come meramente occasionale.

La decisione della Corte d’Appello

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello davano ragione al professionista. I giudici di merito ritenevano che, data l’attività sporadica e il versamento dei contributi a un’altra gestione previdenziale (Inps), il geometra non fosse tenuto al pagamento dei contributi minimi richiesti dalla sua cassa di categoria. Inoltre, la Corte territoriale aveva messo in dubbio il potere dell’ente previdenziale di procedere all’iscrizione d’ufficio senza considerare la continuità ed esclusività dell’esercizio della professione.

Obbligo di iscrizione cassa previdenziale: la parola alla Cassazione

La Cassa di previdenza ricorreva per cassazione, lamentando la violazione delle norme che regolano l’autonomia degli enti previdenziali privatizzati e i presupposti per l’iscrizione. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ribaltando completamente le decisioni dei gradi precedenti.

Le motivazioni della decisione

Richiamando un proprio precedente consolidato (Sentenza n. 4568/2021), la Corte di Cassazione ha affermato un principio di diritto molto chiaro. Per le casse previdenziali privatizzate, come quella dei geometri, ai fini dell’obbligatorietà dell’iscrizione e del conseguente pagamento della contribuzione minima, la condizione necessaria e sufficiente è l’iscrizione all’albo professionale. Sono del tutto irrilevanti la natura occasionale dell’esercizio della professione e la mancata produzione di un reddito professionale. Il regolamento della Cassa, in linea con i principi della Legge 335/1995, ha definito un sistema di obblighi contributivi finalizzato a garantire l’equilibrio finanziario di lungo termine dell’ente. Pertanto, l’iscrizione all’albo crea un automatismo che non può essere derogato sulla base di valutazioni circa l’effettività dell’esercizio professionale. La sentenza impugnata, non essendosi attenuta a questo principio, è stata cassata con rinvio alla Corte d’Appello in diversa composizione.

Conclusioni e implicazioni pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento fondamentale per tutti i liberi professionisti. L’iscrizione a un albo professionale non è un atto privo di conseguenze previdenziali. Essa comporta l’automatico obbligo di iscriversi alla cassa di categoria e di versare la contribuzione minima prevista, anche se si svolge un’altra attività lavorativa prevalente (sia essa dipendente o autonoma) o se non si produce reddito dalla professione. La scelta di rimanere iscritti all’albo implica l’accettazione di tutti gli oneri connessi, inclusi quelli previdenziali, a tutela della stabilità finanziaria del sistema pensionistico di categoria.

L’iscrizione all’albo professionale comporta automaticamente l’obbligo di iscrizione alla cassa di previdenza di categoria?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, per le casse previdenziali privatizzate come quella dei geometri, l’iscrizione all’albo professionale è condizione sufficiente per far sorgere l’obbligo di iscrizione alla cassa e di pagamento della contribuzione minima.

L’esercizio occasionale della professione o la mancanza di reddito esonerano dal pagamento dei contributi minimi?
No, la natura occasionale dell’esercizio della professione e la mancata produzione di reddito sono considerate irrilevanti ai fini dell’obbligo contributivo verso la cassa di categoria, una volta che si è iscritti all’albo.

Può un professionista iscritto all’albo evitare di pagare i contributi alla cassa di categoria se versa già i contributi all’Inps per un lavoro dipendente?
No, il fatto di versare contributi ad un’altra gestione previdenziale (come l’Inps per un lavoro dipendente) non esonera dal pagamento dei contributi minimi dovuti alla propria cassa professionale, finché si mantiene l’iscrizione all’albo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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