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Inquadramento superiore: quando spetta il livello AE2

Due lavoratrici, inquadrate al livello base AE1, hanno chiesto un inquadramento superiore per le mansioni svolte. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, ha riconosciuto il loro diritto al livello AE2. Secondo la Corte, le attività di produzione, pur non richiedendo una specializzazione teorica, implicavano capacità tecnico-pratiche e conoscenze professionali specifiche, superiori a quelle di un operaio comune, giustificando così l’inquadramento superiore.

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Pubblicato il 10 giugno 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Inquadramento Superiore: Dalla Mansione Semplice alla Qualifica Riconosciuta

L’inquadramento superiore è una delle questioni più dibattute nel diritto del lavoro. Spesso i lavoratori si trovano a svolgere mansioni più complesse rispetto a quelle previste dal loro contratto, senza però ricevere il giusto riconoscimento economico e professionale. Una recente sentenza della Corte d’Appello ha affrontato proprio questo tema, stabilendo che per ottenere un livello superiore non è sempre necessaria una preparazione teorica, ma possono bastare specifiche capacità tecnico-pratiche acquisite sul campo. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

Il Caso: Operatrici AE1 Svolgono Compiti da Livello Superiore

Due lavoratrici, impiegate presso aziende produttrici di materassi, sono state assunte con un inquadramento al livello AE1 del CCNL Legno, corrispondente alla qualifica di ‘operaio comune’. Tuttavia, nel corso del loro rapporto di lavoro, si sono trovate a svolgere mansioni complesse come ‘boxatura’, ‘imbottitura’ e ‘assemblaggio’, attività che ritenevano meritevoli di un inquadramento superiore, specificamente al livello AE3 o, in subordine, AE2.

Le lavoratrici hanno quindi avviato una causa per vedere riconosciuto il loro diritto a un corretto inquadramento e alle relative differenze retributive.

Il Giudizio di Primo Grado: Mansioni Semplici e Ripetitive?

Il Tribunale di primo grado aveva respinto le richieste delle lavoratrici. Basandosi sulla visione di alcuni video prodotti dall’azienda, il giudice aveva qualificato le loro prestazioni come ‘semplici, ripetitive ed elementari’, ritenendo quindi corretto l’inquadramento iniziale al livello AE1. Secondo questa prima valutazione, i compiti non richiedevano alcuna competenza o preparazione specifica.

L’Analisi della Corte d’Appello e il corretto inquadramento superiore

La Corte d’Appello ha ribaltato completamente la decisione precedente. I giudici di secondo grado hanno riesaminato le mansioni e le declaratorie contrattuali, giungendo a conclusioni opposte. La Corte ha ritenuto che le attività svolte dalle lavoratrici, pur essendo pratiche, richiedessero precisione, coordinamento e conoscenze che andavano ben oltre la generica preparazione di un operaio comune.

La Distinzione tra Livello AE1 e AE2

La chiave della decisione risiede nella distinzione tra i livelli AE1 e AE2 del CCNL.
Livello AE1: Si applica a operai comuni che svolgono mansioni manuali per le quali sono richieste una generica preparazione e normali capacità pratiche.
Livello AE2: È destinato a operai che svolgono mansioni esecutive per cui sono richieste ‘specifiche capacità tecnico-pratiche’ e ‘appropriate conoscenze professionali’.

La Corte ha stabilito che le attività di ‘boxatura’ e ‘imbottitura’, che prevedono il posizionamento di materiali, l’azionamento di macchinari e il controllo del prodotto, richiedono una specifica capacità e un’adeguata conoscenza professionale. Pertanto, tali compiti non possono essere considerati banali o elementari, giustificando il riconoscimento dell’inquadramento superiore al livello AE2.

Gli Elementi di Prova Decisivi

A sostegno della sua decisione, la Corte ha valorizzato due elementi cruciali:
1. Il Mansionario Aziendale (DVR): Anche se redatto per fini di sicurezza, il documento descriveva le mansioni in modo tale da far emergere la necessità di competenze specifiche. Per la Corte, questo dimostrava che l’azienda stessa riconosceva la natura qualificata del lavoro.
2. L’Inquadramento dei Colleghi: È emerso che altri lavoratori addetti alle medesime mansioni erano inquadrati, quanto meno, al livello AE2. Questo ha costituito un ulteriore elemento a favore della tesi delle lavoratrici.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte d’Appello ha motivato la sua decisione sulla base del cosiddetto ‘ragionamento trifasico’, che impone di accertare i fatti (le mansioni svolte), individuare le norme (le declaratorie del CCNL) e confrontare i due elementi. In questo caso, il confronto ha dimostrato che le attività delle lavoratrici rientravano chiaramente nella declaratoria del livello AE2. Sebbene non fosse richiesta una preparazione teorica elevata (escludendo così il livello AE3), era evidente il possesso di ‘specifiche capacità tecnico pratiche e appropriate conoscenze professionali’. L’inquadramento AE1 era quindi errato, poiché relegava le lavoratrici a un livello di professionalità inferiore a quello effettivamente espresso e necessario per le attività core dell’azienda.

Le Conclusioni della Corte

In conclusione, la Corte d’Appello ha parzialmente accolto l’appello, riconoscendo il diritto delle lavoratrici all’inquadramento nel livello AE2 a far data dalla loro assunzione (con le dovute specifiche per una delle due). Di conseguenza, ha condannato le società a pagare le differenze retributive maturate, oltre agli interessi e alla rivalutazione. La sentenza sottolinea un principio fondamentale: la qualifica di un lavoratore non si misura solo sulla base di titoli di studio o corsi formali, ma anche e soprattutto sulle concrete capacità e conoscenze professionali dimostrate quotidianamente nello svolgimento delle proprie mansioni.

Quali elementi distinguono una mansione da “operaio comune” (livello AE1) da una da “operaio qualificato” (livello AE2) secondo la sentenza?
La distinzione si basa sul grado di competenza richiesto. Il livello AE1 presuppone una preparazione generica e normali capacità pratiche. Il livello AE2, invece, richiede ‘specifiche capacità tecnico-pratiche’ e ‘appropriate conoscenze professionali’, anche in assenza di una formazione teorica avanzata.

È necessario aver seguito corsi di formazione specifici per ottenere un inquadramento superiore?
No, non sempre. La sentenza chiarisce che per il passaggio al livello AE2 non era indispensabile una preparazione teorica elevata o un corso di istruzione formale. Sono state ritenute sufficienti le capacità tecnico-pratiche e le conoscenze professionali concretamente utilizzate nello svolgimento del lavoro, che andavano oltre quelle di un operaio comune.

Un documento aziendale interno, come il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), può essere usato come prova in una causa per l’inquadramento?
Sì. La Corte ha considerato il mansionario contenuto nel DVR un elemento di prova rilevante. Sebbene redatto primariamente per fini di sicurezza, il documento può dimostrare che l’azienda stessa riconosce che determinate mansioni, essendo parte del ciclo produttivo principale, richiedono specifiche conoscenze e abilità pratiche, sostenendo così la richiesta di un inquadramento superiore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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