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Inquadramento segretari comunali: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15451/2024, ha respinto il ricorso di un sindacato che contestava il suo inquadramento segretari comunali. Il sindacato sosteneva che i segretari dovessero costituire un’area contrattuale autonoma o essere aggregati ai dirigenti, il che avrebbe garantito la sua rappresentatività nelle trattative del 2010. La Corte ha stabilito che, sulla base della normativa vigente all’epoca, i Contratti Collettivi Nazionali Quadro (CCNQ) avevano legittimamente collocato i segretari nel più ampio “comparto” delle Regioni ed Enti Locali, e tale collocazione determinava le regole per la misurazione della rappresentatività sindacale. L’esclusione del sindacato dalle trattative è stata quindi ritenuta legittima.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Inquadramento segretari comunali: la Cassazione fa chiarezza su comparti e aree

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato una questione cruciale per le relazioni sindacali nel pubblico impiego: l’inquadramento segretari comunali ai fini della contrattazione collettiva. La decisione chiarisce definitivamente perché, nel 2010, questa figura professionale fosse correttamente inserita nel comparto Regioni-Enti Locali e non in un’area autonoma o dirigenziale, con importanti conseguenze sulla rappresentatività sindacale.

I Fatti di Causa

La vicenda nasce dal ricorso di un’organizzazione sindacale rappresentativa dei segretari comunali e provinciali. Il sindacato contestava la sua esclusione dalle trattative contrattuali del 2010, motivata da una carenza del requisito di rappresentatività. Secondo il ricorrente, l’errore risiedeva nel metodo di calcolo: la sua rappresentatività era stata misurata all’interno del vasto comparto delle Regioni ed Enti Locali, dove i suoi numeri risultavano insufficienti.

Il sindacato sosteneva due tesi alternative:
1. I segretari comunali avrebbero dovuto costituire un’area contrattuale autonoma, separata dal resto del comparto.
2. In subordine, avrebbero dovuto essere assimilati all’area della dirigenza, data l’elevata responsabilità delle loro funzioni.
In entrambi i casi, il calcolo della rappresentatività in un ambito più ristretto avrebbe permesso al sindacato di partecipare al tavolo delle trattative.

L’Inquadramento dei Segretari Comunali secondo la Contrattazione Quadro

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, basando la sua analisi sul quadro normativo e contrattuale vigente all’epoca dei fatti (2010). Il punto centrale della decisione riguarda il ruolo dei Contratti Collettivi Nazionali Quadro (CCNQ). Secondo l’art. 40 del D.Lgs. 165/2001, sono proprio questi accordi, stipulati tra l’ARAN e le confederazioni maggiormente rappresentative, a definire la struttura della contrattazione, individuando i “comparti” per il personale non dirigente e le “aree” per i dirigenti.

I giudici hanno evidenziato come, storicamente, una serie di CCNQ avesse costantemente e inequivocabilmente collocato il rapporto di lavoro dei segretari comunali “nell’ambito del comparto delle Regioni e delle Autonomie locali”. Questo è stato stabilito dal CCNQ del 1998, ribadito in quello del 2002-2005 e confermato ancora nel CCNQ 2006-2009.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha spiegato che la normativa primaria non imponeva la creazione di un’area autonoma per i segretari, ma rimetteva tale scelta alla contrattazione quadro. Quest’ultima ha esercitato la sua autonomia collocando i segretari nel comparto Enti Locali.

La legge stessa, peraltro, prevedeva la possibilità di istituire “discipline distinte” o “apposite sezioni” all’interno di un comparto per figure professionali specifiche, come quelle che richiedono l’iscrizione ad albi (qual è quella dei segretari). Tale previsione, secondo la Corte, non implica la creazione di un’area autonoma, ma al contrario conferma la possibilità di gestire specificità professionali all’interno della cornice del comparto di appartenenza.

Di conseguenza, la distinzione tra “comparto” (per il personale) e “area” (per i dirigenti) era netta nel 2010. L’inserimento nel primo escludeva l’appartenenza alla seconda. Il fatto che in concreto venissero stipulati CCNL dedicati esclusivamente ai segretari non modificava la loro appartenenza al comparto, ma rappresentava una scelta di opportunità negoziale, realizzata con le sigle sindacali rappresentative in quel comparto.

La successiva evoluzione, che a partire dal CCNQ 2016-2018 ha visto l’inserimento dei segretari nell’area dirigenziale, è stata definita dalla Corte come “un’innovazione” che non ha effetto retroattivo e non può quindi invalidare le regole e gli assetti vigenti nel 2010.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione riafferma un principio fondamentale: le regole sulla rappresentatività sindacale sono strettamente legate alla struttura della contrattazione definita dai CCNQ. La collocazione dei segretari comunali nel comparto Regioni-Enti Locali, decisa dalla contrattazione quadro vigente nel 2010, era legittima e costituiva il corretto perimetro per la misurazione della rappresentatività. Pertanto, l’esclusione del sindacato specifico dalle trattative di quell’anno, basata su un calcolo effettuato all’interno di tale comparto, non è stata ritenuta illegittima.

Chi stabilisce l’inquadramento contrattuale dei segretari comunali?
Secondo la normativa e la decisione della Cassazione, l’inquadramento è stabilito dalla contrattazione collettiva, in particolare dai Contratti Collettivi Nazionali Quadro (CCNQ), che definiscono i comparti e le aree di contrattazione per tutto il pubblico impiego.

Perché il sindacato dei segretari è stato escluso dalle trattative del 2010?
È stato escluso perché non raggiungeva la soglia di rappresentatività richiesta. Tale soglia veniva calcolata sulla base degli iscritti nell’intero comparto delle Regioni ed Enti Locali, ambito in cui i CCNQ avevano collocato i segretari. Se fossero stati un’area autonoma, il calcolo sarebbe stato diverso e probabilmente favorevole al sindacato.

L’inquadramento dei segretari comunali è equiparabile a quello dei dirigenti?
Secondo la Corte, all’epoca dei fatti (2010), no. Nonostante le elevate responsabilità, lo statuto giuridico e contrattuale dei segretari era distinto da quello della dirigenza pubblica. La loro collocazione nel “comparto” e non in un'”area” dirigenziale lo confermava. Solo a partire dai contratti successivi al 2016 il loro inquadramento è stato spostato nell’area dirigenziale, ma ciò costituisce un’innovazione senza effetto retroattivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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