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Inquadramento lavorativo e mansioni superiori

La Corte di Cassazione ha confermato il diritto di un lavoratore del settore trasporti a un inquadramento lavorativo superiore. Nonostante fosse assunto con una qualifica inferiore, svolgeva mansioni di polizia amministrativa, come il controllo dei biglietti e l’applicazione di sanzioni. La Corte ha stabilito che queste attività, previste dalla declaratoria contrattuale della qualifica superiore, sono sufficienti a giustificare la riclassificazione e il relativo adeguamento retributivo, anche se svolte in alternativa alla mansione principale di guida.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Inquadramento Lavorativo: Quando le Mansioni Svolte Valgono di Più della Qualifica Formale

L’inquadramento lavorativo è un pilastro del rapporto di lavoro, poiché definisce non solo la retribuzione, ma anche il ruolo e le responsabilità del dipendente. Cosa succede, però, quando le mansioni effettivamente svolte superano quelle previste dalla qualifica formale? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto un importante chiarimento, stabilendo che le attività concretamente eseguite prevalgono sulla classificazione contrattuale.

I Fatti del Caso: La Discrepanza tra Qualifica e Realtà

Il caso ha visto protagonista un dipendente di un’azienda di trasporti, assunto con la qualifica di “collaboratore di esercizio” (parametro 129). Secondo il contratto, le sue mansioni principali dovevano limitarsi alla guida di veicoli con patente B e ad attività accessorie. Tuttavia, nella pratica quotidiana, il lavoratore svolgeva sistematicamente compiti di controllo dei titoli di viaggio, contestazione di infrazioni e applicazione di sanzioni amministrative, vere e proprie funzioni di polizia amministrativa.

Ritenendo che tali compiti appartenessero a una qualifica superiore, quella di “operatore di esercizio” (parametro 140), il lavoratore ha adito le vie legali per ottenere il corretto inquadramento lavorativo e le relative differenze retributive. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello gli hanno dato ragione.

L’analisi del corretto inquadramento lavorativo da parte della Cassazione

L’azienda ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la qualifica superiore richiesta dal dipendente fosse legata indissolubilmente alla mansione prevalente di guida di autobus per trasporto persone (per cui è richiesta la patente D) e che le attività di polizia amministrativa fossero solo secondarie e occasionali. La Suprema Corte ha però respinto questa interpretazione.

Le Motivazioni

I giudici hanno analizzato in dettaglio le declaratorie contrattuali del CCNL di settore. Hanno evidenziato una differenza cruciale:

* Qualifica inferiore (Collaboratore di esercizio, par. 129): Prevede mansioni di guida con patente B e compiti accessori come vendita di biglietti e informazioni, ma esclude esplicitamente l’attività di contestazione e applicazione di sanzioni.
* Qualifica superiore (Operatore di esercizio, par. 140): Include, in alternativa alle prevalenti mansioni di guida, anche le attività di riscossione incassi, di capolinea e di polizia amministrativa.

La Corte ha stabilito che l’attività di verifica e repressione delle violazioni, svolta dal lavoratore in base a una legge regionale, costituisce una tipica attività di polizia amministrativa. Poiché tale mansione è espressamente prevista per la qualifica superiore e assente in quella inferiore, il lavoratore aveva pieno diritto al riconoscimento del diverso e superiore inquadramento lavorativo.

Le Conclusioni

La decisione ribadisce un principio fondamentale del diritto del lavoro: ai fini del corretto inquadramento lavorativo, non conta solo la qualifica formale attribuita dal datore di lavoro, ma le mansioni effettivamente e continuativamente svolte dal dipendente. Se queste mansioni rientrano in una categoria superiore prevista dal contratto collettivo, il lavoratore ha diritto alla corrispondente classificazione e retribuzione. La Corte ha chiarito che non è necessario svolgere tutte le mansioni di una qualifica, essendo sufficiente svolgerne una caratterizzante, anche se definita come “alternativa” a quella principale.

A quali mansioni corrisponde la qualifica superiore di “operatore di esercizio” nel settore trasporti?
Corrisponde non solo alla guida di mezzi per il trasporto di persone, ma anche, in alternativa, ad attività di riscossione incassi, di capolinea e di polizia amministrativa, come la verifica dei titoli di viaggio e l’applicazione di sanzioni.

Le attività di verifica dei biglietti e contestazione di infrazioni possono giustificare un inquadramento lavorativo superiore?
Sì, la sentenza stabilisce che l’attività di contestazione e applicazione di sanzioni amministrative è una tipica funzione di polizia amministrativa, estranea alla qualifica inferiore e inclusa in quella superiore, giustificando così il diritto a un diverso inquadramento.

Per ottenere un inquadramento superiore è necessario svolgere tutte le mansioni previste dalla qualifica?
No. La Corte ha chiarito che lo svolgimento di mansioni qualificate come “alternative” a quelle principali (in questo caso, la polizia amministrativa rispetto alla guida) è sufficiente per rivendicare l’inquadramento lavorativo corrispondente a quella qualifica superiore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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