Ordinanza di Cassazione Civile Sez. L Num. 26451 Anno 2025
Civile Ord. Sez. L Num. 26451 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data pubblicazione: 30/09/2025
Oggetto: operatore transitato dal RAGIONE_SOCIALE ai ruoli del SSN – inquadramento differenze retributive
AVV_NOTAIO NOME COGNOME
Presidente –
AVV_NOTAIO NOME COGNOME
AVV_NOTAIO rel. –
AVV_NOTAIO NOME COGNOME
AVV_NOTAIO –
AVV_NOTAIO NOME COGNOME
AVV_NOTAIO –
AVV_NOTAIO NOME COGNOME
AVV_NOTAIO –
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 20043/2021 R.G. proposto da:
COGNOME NOME, rappresentato e difeso dall’avvocato NOME COGNOME;
– ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE – RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall’avvocato NOME COGNOME ;
-controricorrente –
avverso la sentenza n. 4395/2020 RAGIONE_SOCIALE CORTE D’APPELLO di RAGIONE_SOCIALE, depositata il 01/02/2021 R.G.N. 4233/2015; udita la relazione RAGIONE_SOCIALE causa svolta nella camera di consiglio del 10/09/2025 dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME;
FATTI DI CAUSA
NOME COGNOME, premesso di essere stato dipendente del RAGIONE_SOCIALE dal 31.12.1997 al 30.09.2008, con inquadramento da ultimo nella categoria B2 del CCNL Comparto Ministeri, riferiva di essere transitato dal 01.10.2008 alle dipendenze RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 2, comma 283, legge n. 244/2007 e art. 3 DPCM di attuazione del 01.04.2008. Riteneva che, in mancanza di disciplina contrattuale per l’attribuzione RAGIONE_SOCIALE fascia economica in caso di trasferimento di attività, in ragione RAGIONE_SOCIALE‘anzianità maturata raffrontata con quella analoga dei dipendenti RAGIONE_SOCIALE, avesse maturato il diritto all’inquadramento nella fascia economica 4, RAGIONE_SOCIALE categoria D. Adiva, pertanto, il giudice del lavoro del Tribunale di RAGIONE_SOCIALE, chiedendo l’accertamento del proprio diritto al riconoscimento, con decorrenza dal 01.10.2008, RAGIONE_SOCIALE fascia economica 4 RAGIONE_SOCIALE categoria D del CCNL del comparto Sanità, con condanna, anche a titolo di risarcimento del danno, RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE al pagamento RAGIONE_SOCIALE conseguenti differenze retributive, da quantificarsi in separata sede.
Il Tribunale di RAGIONE_SOCIALE rigettava il ricorso.
La decisione era confermata dalla Corte d’appello di RAGIONE_SOCIALE.
Riteneva, in sintesi, la Corte territoriale, in completa adesione alla tesi esposta nella sentenza gravata, che il servizio reso alle dipendenze del RAGIONE_SOCIALE imponesse unicamente di tenere conto RAGIONE_SOCIALE‘anzianità complessiva nell’applicazione degli istituti legali e contrattuali nei quali venisse in considerazione l’anzianità di servizio, non conducendo, invece, all’attribuzione automatica di fasce superiori a quella individuata sulla base del ‘maturato economico’.
In sostanza, il livello retributivo doveva essere sganciato da ogni automatismo legato all’anzianità , senza che potesse dirsi integrato alcun risultato discriminatorio.
Precisava che il lavoratore aveva chiesto, in primo grado, in subordine, le medesime somme, da lui rivendicate in via retributiva, in via risarcitoria e non azionato il risarcimento del danno per presunti esiti di discriminazione.
Avverso tale sentenza NOME COGNOME ha proposto ricorso per cassazione sulla base di un motivo.
L’RAGIONE_SOCIALE ha resistito con controricorso.
RAGIONI DELLA DECISIONE
Con l’unico motivo il ricorrente denuncia la violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 2, comma 283, l. n. 244/2007, degli artt. 31 d.lgs. n. 165/2001 e 2112 cod. civ., RAGIONE_SOCIALE‘art. 3, comma 2 del DPCM 1° aprile 2008 nonché violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 12 RAGIONE_SOCIALE disp. preliminari al cod. civ., secondo cui « nell’interpretazione RAGIONE_SOCIALE norma non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio RAGIONE_SOCIALE parole secondo la connessione di esse e RAGIONE_SOCIALE‘intenzione del legislatore» .
I nsiste nel sostenere che doveva essere riconosciuta interamente l’anzianità di servizio ai fini RAGIONE_SOCIALE‘attribuzione RAGIONE_SOCIALE posizioni economiche.
Il motivo è infondato per le considerazioni di seguito illustrate.
Occorre premettere che con la l. 30 novembre 1998, n. 419, art. 5, è stato disposto il ‘Riordino RAGIONE_SOCIALE medicina RAGIONE_SOCIALE‘ prevedendosi la delega al Governo ad emanare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore RAGIONE_SOCIALE legge, uno o più decreti legislativi al fine di tale riordino, con l’osservanza dei princìpi e criteri direttivi indicate alle lettere da a) ad e): diritto alla salute RAGIONE_SOCIALE persone detenute o internate; tutela RAGIONE_SOCIALE esigenze di sicurezza; garanzia di un livello di prestazioni di assistenza RAGIONE_SOCIALE adeguato alle specifiche condizioni di detenzione o internamento; affidamento alle RAGIONE_SOCIALE ed alle aziende
RAGIONE_SOCIALE sanitarie locali del controllo sul funzionamento dei servizi di assistenza RAGIONE_SOCIALE alle persone detenute o internate; assegnazione, con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e RAGIONE_SOCIALE programmazione economica, al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE risorse finanziarie, relative alle funzioni progressivamente trasferite, iscritte nello stato di previsione del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, nonché i criteri e le modalità RAGIONE_SOCIALE loro gestione.
Con successivo d.lgs. 22 giugno 1999, n. 230 è stata attuata la suddetta delega prevedendosi il passaggio completo RAGIONE_SOCIALE funzioni sanitarie penitenziarie al S.S.N. In particolare, ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 1, comma 1: « i detenuti e gli internati hanno diritto, al pari dei cittadini in stato di libertà, alla erogazione RAGIONE_SOCIALE prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, efficaci ed appropriate, sulla base degli obiettivi generali e speciali di salute e dei livelli essenziali e uniformi di assistenza individuati nel Piano RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, nei piani sanitari regionali e in quelli locali», mentre il comma 2 del medesimo articolo prevede le prestazioni a carico del S.S.N. in favore dei detenuti e degli internati, tra cui « d) interventi di prevenzione, cura e sostegno del disagio psichico e sociale», mentre il comma 3, dispone che «ogni RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, nel cui ambito è ubicato un istituto penitenziario, adotta un’apposita Carta dei servizi sanitari per i detenuti e gli internati ». A sua volta, l’art. 2, comma 3, stabilisce che « alla erogazione RAGIONE_SOCIALE prestazioni sanitarie provvede l’RAGIONE_SOCIALE. L’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE provvede alla sicurezza dei detenuti e a quella degli internati ivi assistiti ». Gli artt. 3 e 4 distinguono, rispettivamente, le funzioni sanitarie penitenziarie (di competenza del RAGIONE_SOCIALE e RAGIONE_SOCIALE aziende sanitarie) dalle funzioni di sicurezza (di competenza del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE); l’art. 5, quindi, contempla il progetto obiettivo per la tutela RAGIONE_SOCIALE salute in ambito penitenziario includendolo nell’ambito del piano RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE.
All’art. 6 ‘Personale e strutture’ è specificato che: « 1. Con uno o più decreti del Ministro RAGIONE_SOCIALE sanità e del Ministro di grazia e RAGIONE_SOCIALE, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica e con il Ministro del tesoro, del bilancio e RAGIONE_SOCIALE programmazione economica, sentita la RAGIONE_SOCIALE, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, è individuato il personale operante negli istituti penitenziari da trasferire al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE. Si applica l’art. 19 RAGIONE_SOCIALE legge 15 marzo 1997, n. 59. 2. In sede di contrattazione collettiva con le organizzazioni sindacali sono definite le forme e le procedure per il trasferimento del personale individuato ai sensi del comma 1, anche con la definizione di apposite tabelle di equivalenza. ».
La successiva legge 24 dicembre 2007, n. 244, all’art. 2, comma 283, nell’ottica di dare ‘completa attuazione’ al riordino RAGIONE_SOCIALE sanità RAGIONE_SOCIALE, ha poi previsto, per quanto qui di interesse: « a) il trasferimento al RAGIONE_SOCIALE di tutte le funzioni sanitarie svolte dal RAGIONE_SOCIALE e dal RAGIONE_SOCIALE del RAGIONE_SOCIALE, ivi comprese quelle concernenti il rimborso alle comRAGIONE_SOCIALE terapeutiche RAGIONE_SOCIALE spese sostenute per il mantenimento, la cura e l’assistenza medica dei detenuti di cui all’articolo 96, commi 6 e 6 -bis, del testo unico di cui al decreto del Presidente RAGIONE_SOCIALE Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, e per il collocamento nelle medesime comRAGIONE_SOCIALE dei minorenni e dei giovani di cui all’articolo 24 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272, disposto dall’autorità giudiziaria»; «b) le modalità e le procedure, secondo le disposizioni vigenti in materia, previa concertazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per il trasferimento al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE dei RAGIONE_SOCIALE di lavoro in essere, anche sulla base RAGIONE_SOCIALE legislazione speciale vigente, relativi all’esercizio di funzioni
sanitarie nell’ambito del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE e del RAGIONE_SOCIALE del RAGIONE_SOCIALE, con contestuale riduzione RAGIONE_SOCIALE dotazioni organiche dei predetti Dipartimenti in misura corrispondente alle RAGIONE_SOCIALE di personale di ruolo trasferite al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE ».
È, quindi, intervenuto il DPCM 1° aprile 2008 (in G.U. Serie generale n. 126 del 30 maggio 2008), con il quale sono stati dettati modalità e criteri per il trasferimento al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE funzioni sanitarie, dei RAGIONE_SOCIALE di lavoro, RAGIONE_SOCIALE risorse finanziarie e RAGIONE_SOCIALE attrezzature e beni strumentali in materia di sanità RAGIONE_SOCIALE, su proposta del Ministro RAGIONE_SOCIALE salute e del Ministro RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, di concerto con il Ministro RAGIONE_SOCIALE‘economia e RAGIONE_SOCIALE finanze e con il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica RAGIONE_SOCIALE, d’intesa con la RAGIONE_SOCIALE i RAGIONE_SOCIALE tra lo RAGIONE_SOCIALE le RAGIONE_SOCIALE e le RAGIONE_SOCIALE, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in data 14 e 18 marzo 2008 e acquisita, altresì, l’intesa con la RAGIONE_SOCIALE i RAGIONE_SOCIALE tra lo RAGIONE_SOCIALE le RAGIONE_SOCIALE e le RAGIONE_SOCIALE, in data 20 marzo 2008.
Tale DPCM ha disposto il trasferimento RAGIONE_SOCIALE funzioni sanitarie penitenziarie (art. 2), occupandosi, poi, del passaggio del personale dipendente, RAGIONE_SOCIALE attrezzature e dei beni strumentali (art. 4).
In particolare, all’art. 3, comma 2, ha previsto che: «2 . Il personale di cui al comma 1, appartenente alle qualifiche e ai profili di cui alla allegata tabella B, viene inquadrato nelle corrispondenti categorie e profili previsti per il personale RAGIONE_SOCIALE aziende sanitarie del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE pagina 3 di 7 sulla base RAGIONE_SOCIALE medesima tabella B, che costituisce parte integrante del presente decreto. Fermo restando la corresponsione RAGIONE_SOCIALE‘indennità professionale specifica prevista per la categoria e il profilo di inquadramento, la fascia retributiva di confluenza, nell’ambito RAGIONE_SOCIALE categoria di inquadramento,
è determinata, facendo riferimento ai parametri contrattuali relativi al biennio 2006/2007, tenendo conto del maturato economico corrispondente alla sommatoria RAGIONE_SOCIALEo stipendio tabellare e RAGIONE_SOCIALE‘indennità RAGIONE_SOCIALE, determinati anch’essi sulla base dei rispettivi parametri contrattuali relativi al biennio 2006/2007, decurtato del valore RAGIONE_SOCIALE predetta indennità professionale specifica; ove l’importo così determinato non corrisponda a quello RAGIONE_SOCIALE fasce retributive RAGIONE_SOCIALE categoria di inquadramento, al dipendente viene assegnata la fascia immediatamente inferiore e la differenza è mantenuta come assegno ad personam. Con il trasferimento, il rapporto di lavoro viene disciplinato, oltre che dalle vigenti disposizioni di legge, dalla contrattazione collettiva del personale dei ruoli del RAGIONE_SOCIALE. Il servizio prestato alle dipendenze del RAGIONE_SOCIALE viene interamente riconosciuto per le finalità giuridiche, previdenziali ed economiche. Per i dirigenti medici penitenziari il trattamento economico è determinato sulla base del corrispondente profilo del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE e RAGIONE_SOCIALE tipologia di incarico che verrà assegnato dalle aziende sanitarie locali. Il valore RAGIONE_SOCIALE classi di stipendio in godimento alla data di entrata in vigore del presente decreto, con l’aggiunta del rateo in corso di maturazione alla stessa data espresso in ventiquattresimi, viene, comunque, conservato a titolo di retribuzione individuale di anzianità. Qualora l’importo del trattamento economico complessivo in godimento alla predetta data per stipendio iniziale ed altri assegni fissi e continuativi risulti maggiore di quello corrispondentemente spettante nella nuova posizione di inquadramento, la relativa differenza è conservata come assegno ad personam» .
Dunque, la l. n. 244 del 2007 ha conferito alla normazione delegata ampiezza di poteri in ordine alle operazioni di trasferimento del personale operante negli istituti penitenziari, con il solo limite di definire, in sede di contrattazione collettiva con le organizzazioni
sindacali, le forme e le procedure per tale trasferimento, anche con la elaborazione di apposite tabelle di equivalenza.
Quello che si chiedeva, in sede di legge delega, oltre al concerto con i Ministeri e le Conferenze interessate, era una previa definizione in sede di contrattazione collettiva RAGIONE_SOCIALE forme e procedure di trasferimento, che nello specifico, come si evince dallo stesso DPCM, risulta essere stata effettuata; del resto, ai fini del passaggio, la definizione di apposite tabelle non era indispensabile per il trasferimento di tutto il personale e ciò si evince dall’utilizzo RAGIONE_SOCIALE congiunzione ‘anche’ di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 230 del 1999.
Ne discende che rientrava nei compiti delegati dal legislatore incasellare, attraverso lo strumento convenzionale, il personale trasferito nell’inquadramento del nuovo CCNL del comparto di accoglienza e tale incasellamento ha avuto, con riguardo alla figura RAGIONE_SOCIALE‘ex capo sala, presso il disciolto servizio, il risultato RAGIONE_SOCIALE confluenza nel profilo RAGIONE_SOCIALE‘infermiere professionale del nuovo ordinamento.
L’intento del legislatore era certamente quello di attribuire al personale transitato una qualifica che fosse attinente alle mansioni svolte nell’ambito del precedente sistema di classificazione e così in sede di normazione secondaria si è tenuto conto del profilo professionale di provenienza, RAGIONE_SOCIALE corrispondenza tra inquadramenti differenti e di per sé non corrispondenti, in quanto previsti da fonti (pubblicistiche o pattizie) tra loro diverse, con l’obiettivo di garantire il passaggio da una disciplina del rapporto ad un’altra non penalizzante per il personale sul piano del contenuto professionale RAGIONE_SOCIALE prestazione richiesta e RAGIONE_SOCIALE sua giusta remunerazione.
A tale ultimo scopo è stato espressamente previsto un principio di irriducibilità RAGIONE_SOCIALE retribuzione, assicurato con l’attribuzione di un
assegno ad personam riassorbibile (cfr. art. 3, comma 2, del DPCM sopra riportato).
Con il suddetto meccanismo, la nuova collocazione, lungi da intendersi quale attribuzione di mansioni superiori, era una concordata attestazione che, secondo la classificazione del personale di cui al CCNL RAGIONE_SOCIALE‘Amministrazione di destinazione, il profilo configurato presso l’originario datore di lavoro avesse la maggiore corrispondenza possibile con la nuova assegnazione.
Come si evince dalle disposizioni sopra riportate è lo stesso quadro normativo che valorizza il maturato economico, che va salvaguardato, eventualmente con assegno ad personam , al fine di non compromettere il principio del divieto di reformatio in peius , quindi garantendo l’integrità del trattamento economico complessivo goduto al momento RAGIONE_SOCIALE‘inquadramento nei ruoli del servizio RAGIONE_SOCIALE (corrispondente alla sommatoria RAGIONE_SOCIALEo stipendio tabellare e RAGIONE_SOCIALE‘indennità RAGIONE_SOCIALE al 31.12.2007, decurtato RAGIONE_SOCIALE‘indennità professionale specifica prevista per la categoria ed il profilo di nuovo inquadramento).
Deve, dunque, prescindersi dall’anzianità effettiva, dal riconoscimento RAGIONE_SOCIALE‘intero servizio prestato in precedenza, che viene in rilievo per finalità giuridiche, previdenziali ed economiche, implicando solamente che debbano essere riconosciute al dipendente transitato tutte le condizioni connesse all’anzianità di servizio, ovvero tutti quegli istituti, quale ad esempio la RIA, che devono essere conservati nel medesimo importo in godimento, senza incidenze, invece, sulla fascia economica, non riconducibile alla sola anzianità di servizio.
Né argomenti di segno contrario si traggono dalla tabella allegata al DPCM che si limita, come già detto, ad operare la corrispondenza tra l’area B del comparto Ministeri e l’area D del comparto sanità.
D’altra parte, nel comparto sanità, alla data del passaggio (1° ottobre 2008), la progressione economica orizzontale non era
conseguibile automaticamente con l’anzianità di servizio e, quindi, con il mero decorso del tempo, bensì attraverso specifici meccanismi selettivi e meritocratici, come contemplato all’art. 35 del CCNL 1998/2001 Sanità (« 1. La progressione economica prevista dall’art. 30, comma 1 lettera b) si attiva con la stipulazione del contratto collettivo integrativo, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 31 comma 3 e nel limite RAGIONE_SOCIALE risorse finanziarie esistenti e disponibili nel fondo di cui all’art. 39, sulla base dei seguenti criteri da integrare in sede di contrattazione integrativa: a) per i passaggi alla prima, seconda e terza fascia retributiva, previa valutazione selettiva in base ai risultati ottenuti, alle prestazioni rese con più elevato arricchimento professionale, all’impegno e alla qualità RAGIONE_SOCIALE prestazione individuale »).
Nella disposizione esposta, dunque, non si rinviene alcun elemento letterale, logico e sistematico che deponga nel senso di differenziare il trattamento economico in base alla sola anzianità di servizio, dovendosi ribadire l’intrinseca diversità concettuale tra fascia economica in godimento e anzianità di servizio maturata, l’articolazione per fasce economiche essendo attinente allo sviluppo, non automatico, RAGIONE_SOCIALE carriera, così essendo ben possibile che un dipendente con un’esigua anzianità di servizio si veda attribuita una fascia economica superiore attraverso il superamento di una relativa selezione, rispetto al dipendente con una consistente anzianità di servizio, che invece quella selezione non superi.
Il criterio indicato dal citato DPCM non è dissimile da quello applicato in occasione di altre mobilità ex art. 31 d.lgs. n. 165/2001 che è stato ritenuto non in contrasto con il diritto RAGIONE_SOCIALE‘Unione dalla sentenza RAGIONE_SOCIALE Corte di RAGIONE_SOCIALE 6 settembre 2011, in causa C 108 -10, Scattolon.
Questa Corte ha ritenuto ( ex multis , Cass. 28 marzo 2018, n. 7698) che conforme alla giurisprudenza UE è garantire ai lavoratori il
medesimo trattamento economico in precedenza goduto, dovendosi escludere che gli stessi, facendo leva sull’anzianità di servizio maturata ed applicata ai diversi istituti contrattuali previsti dal CCNL del comparto di destinazione, possano pretendere un aumento RAGIONE_SOCIALE retribuzione (secondo la Corte di RAGIONE_SOCIALE, scopo RAGIONE_SOCIALE direttiva è ‘impedire che i lavoratori coinvolti in un trasferimento siano collocati in una posizione meno favorevole per il solo fatto del trasferimento’ -n. 75, il concetto è ribadito al n. 77 in cui si precisa che la direttiva non può ‘essere validamente invocata per ottenere un miglioramento RAGIONE_SOCIALE condizioni lavorative in occasione di un trasferimento di impresa …questa direttiva non osta a che sussistano talune disparità di trattamento retributivo tra i lavoratori trasferiti e quelli che, all’atto del trasferimento, erano già al servizio del cessionario …..detta direttiva, per quanto la concerne, ha il solo scopo di evitare che determinati lavoratori siano collocati, per il solo fatto del trasferimento verso un altro datore di lavoro, in una posizione sfavorevole rispetto a quella di cui godevano precedentemente’ -).
In conclusione, il riconoscimento del servizio reso alle dipendenze del RAGIONE_SOCIALE impone unicamente di tenere conto RAGIONE_SOCIALE‘anzianità complessiva nell’applicazione di istituti legali e contrattuali nei quali venga in considerazione l’anzianità di servizio, ma non comporta l’automatica attribuzione di fasce economiche dal cui riconoscimento deriverebbe un aumento del complessivo trattamento retributivo goduto prima del trasferimento.
L’odierno ricorrente è stato, quindi, correttamente inquadrato nella cat. D, corrispondente alla figura RAGIONE_SOCIALE‘operatore professionale RAGIONE_SOCIALE-infermiere, in base al maturato economico, cioè con l’attribuzione RAGIONE_SOCIALE medesima posizione stipendiale di provenienza, mentre non ha diritto alla progressione economica nella fascia più alta richiesta (si veda anche Cass. 18 maggio 2020, n. 9096).
Il ricorso deve, pertanto, essere rigettato.
14. La regolamentazione RAGIONE_SOCIALE spese segue la soccombenza.
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso; condanna il ricorrente al pagamento RAGIONE_SOCIALE spese del presente giudizio di legittimità che liquida in euro 200,00 per esborsi ed euro 4.000,00 per compensi professionali oltre accessori di legge e rimborso forfetario in misura del 15%.
Ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 13, comma 1 -quater , del d.P.R. n. 115/2002, dà atto RAGIONE_SOCIALE sussistenza dei presupposti processuali per il versamento, da parte del ricorrente, RAGIONE_SOCIALE‘ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello previsto per il ricorso a norma del comma 1bis del citato art. 13, se dovuto.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio RAGIONE_SOCIALE Sezione lavoro RAGIONE_SOCIALE Corte Suprema di cassazione, del 10 settembre 2025.
La Presidente NOME COGNOME