LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Indennità di mancato preavviso: cumulo con risarcimento

Una società datrice di lavoro ha impugnato una decisione che riconosceva a due ex dipendenti, licenziati illegittimamente, sia l’indennità risarcitoria che l’indennità di mancato preavviso. Secondo la società, la prima, essendo “onnicomprensiva”, doveva assorbire la seconda. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che le due indennità hanno funzioni distinte e cumulabili. L’indennità risarcitoria compensa l’illegittimità del recesso, mentre l’indennità di mancato preavviso risarcisce il danno derivante dalla cessazione improvvisa del rapporto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Indennità di Mancato Preavviso e Risarcimento: La Cassazione Conferma il Cumulo

In caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore ha diritto sia al risarcimento del danno che all’indennità di mancato preavviso? La questione, di fondamentale importanza pratica, è stata nuovamente affrontata dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza in commento, che consolida un principio chiave a tutela del lavoratore. La Corte ha chiarito che le due tutele economiche hanno funzioni diverse e, pertanto, possono essere cumulate.

Il Caso: Licenziamento, Appello e Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine dal licenziamento di due lavoratori da parte di una società di trasporti. La Corte d’Appello, pur riconoscendo la sussistenza di una condotta disciplinarmente rilevante da parte dei dipendenti, aveva giudicato la sanzione del licenziamento sproporzionata, dichiarandone l’illegittimità. Di conseguenza, aveva condannato la società a versare a ciascun lavoratore:
1. Un’indennità risarcitoria pari a dodici mensilità dell’ultima retribuzione.
2. Un’indennità sostitutiva del mancato preavviso pari a otto mensilità.

La società ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che l’indennità risarcitoria, definita dalla legge come “onnicomprensiva”, dovesse già includere e assorbire qualsiasi altra pretesa, inclusa quella relativa al preavviso. Secondo la tesi del datore di lavoro, riconoscere entrambe le somme costituirebbe un’errata applicazione della normativa.

La Questione Giuridica e l’Indennità di Mancato Preavviso

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (come modificato dalla Legge 92/2012). La norma prevede, per specifiche ipotesi di licenziamento illegittimo, la corresponsione di un’indennità risarcitoria “onnicomprensiva”. Il datore di lavoro sosteneva che tale aggettivo implicasse l’assorbimento di ogni altra forma di compensazione, inclusa l’indennità di mancato preavviso.

La Suprema Corte, tuttavia, ha rigettato questa interpretazione letterale e restrittiva, basando la propria decisione sulla diversa funzione che le due tutele assolvono nel nostro ordinamento.

La Funzione delle Due Indennità

La Cassazione ha ribadito un orientamento ormai consolidato, distinguendo nettamente le finalità delle due prestazioni economiche:
L’indennità risarcitoria: Ha una funzione sanzionatoria e compensativa. Ripara il danno subito dal lavoratore a causa della violazione della legge, ovvero per aver subito un licenziamento ingiusto e illegittimo.
L’indennità sostitutiva del preavviso: Ha una funzione economica e di tutela sociale. Compensa il danno derivante dalla risoluzione improvvisa del rapporto di lavoro. Il preavviso, infatti, serve a garantire alla parte che subisce il recesso un periodo di tempo congruo per riorganizzare la propria vita: per il lavoratore, significa avere tempo per cercare una nuova occupazione; per il datore di lavoro, per trovare un sostituto.

Quando il licenziamento avviene “in tronco”, cioè senza preavviso, il lavoratore subisce un pregiudizio immediato, che è distinto e ulteriore rispetto all’illegittimità del recesso stesso.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha disatteso il motivo di ricorso della società, argomentando che la natura “onnicomprensiva” dell’indennità risarcitoria si riferisce esclusivamente ai danni derivanti dall’illegittimità del licenziamento, ma non può estendersi fino ad assorbire una tutela, quella del preavviso, che trova il suo fondamento in una regola generale (art. 2118 c.c.) dei contratti a tempo indeterminato.

I giudici hanno sottolineato come sarebbe paradossale lasciare alla mera discrezionalità del datore di lavoro la possibilità di negare l’indennità di preavviso semplicemente omettendo di concederlo. Ciò creerebbe una disparità di trattamento ingiustificata tra un licenziamento illegittimo intimato con preavviso e uno intimato senza. A sostegno della propria tesi, la Corte ha anche evidenziato la diversa natura e il diverso trattamento, anche ai fini previdenziali e contributivi, delle due indennità, a riprova della loro autonomia concettuale e giuridica.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione consolida un principio fondamentale del diritto del lavoro: l’indennità di mancato preavviso e l’indennità risarcitoria per licenziamento illegittimo sono cumulabili. La decisione rafforza la protezione del lavoratore contro i licenziamenti intimati non solo in violazione di legge, ma anche in modo improvviso, riconoscendo che la cessazione “in tronco” del rapporto di lavoro genera un danno autonomo e meritevole di uno specifico ristoro economico. Questo principio garantisce che il lavoratore non sia privato di una fondamentale rete di sicurezza economica nel delicato momento della transizione verso una nuova occupazione.

In caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore ha sempre diritto all’indennità di mancato preavviso?
No, ha diritto all’indennità sostitutiva del preavviso solo se il recesso è avvenuto senza il rispetto del periodo di preavviso previsto dalla legge o dal contratto collettivo (licenziamento “in tronco”). L’indennità risarcitoria per l’illegittimità del licenziamento è invece dovuta a prescindere da tale circostanza.

L’indennità risarcitoria definita “onnicomprensiva” dalla legge assorbe anche quella per il mancato preavviso?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il carattere “onnicomprensivo” si riferisce ai danni derivanti dall’illegittimità del licenziamento, ma non include l’indennità sostitutiva del preavviso, la quale ha una funzione autonoma: risarcire il danno causato dalla risoluzione improvvisa del rapporto di lavoro.

Qual è la differenza fondamentale tra l’indennità risarcitoria e l’indennità di mancato preavviso?
L’indennità risarcitoria sanziona l’illegittimità dell’atto di licenziamento. L’indennità sostitutiva del preavviso, invece, compensa il danno economico derivante dal fatto che il licenziamento è stato comunicato senza il dovuto preavviso, non consentendo al lavoratore di avere il tempo necessario per cercare una nuova occupazione. Le due tutele hanno funzioni diverse e quindi possono essere cumulate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati