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Indennità di bilinguismo: no se l’ente è privato

Un docente impiegato presso una fondazione di diritto privato ha richiesto l’indennità di bilinguismo, prevista da una legge regionale per il personale delle scuole “dipendenti dalla Regione”. La Corte di Cassazione ha respinto la domanda, chiarendo che una scuola gestita da un ente privato, sebbene con legami e finanziamenti pubblici, non rientra nella nozione di “scuola dipendente”. Pertanto, in assenza di una previsione nel contratto individuale o collettivo, l’indennità non è dovuta.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Indennità di Bilinguismo: La Natura Giuridica del Datore di Lavoro è Decisiva

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato il tema del diritto all’indennità di bilinguismo per il personale di istituti di formazione artistica, stabilendo un principio fondamentale: la natura giuridica del datore di lavoro è l’elemento cruciale per determinare la spettanza del beneficio. Il caso riguardava un docente di un istituto musicale che, pur operando in una regione a statuto speciale, si è visto negare l’indennità poiché il suo datore di lavoro era una fondazione di diritto privato e non una scuola “dipendente” dalla Regione.

I Fatti di Causa

Un docente, dopo un periodo di lavoro presso la Regione, veniva assunto da una Fondazione musicale, un ente istituito con legge regionale ma operante come soggetto di diritto privato. Successivamente, il personale della Fondazione transitava in un nuovo Istituto Pareggiato Musicale. Il docente ha agito in giudizio per ottenere il riconoscimento dell’indennità di bilinguismo, sostenendo che tale diritto derivasse direttamente da una legge regionale che la prevedeva per il personale delle scuole “dipendenti dalla Regione”.

I giudici di merito avevano parzialmente accolto la sua domanda, ma la questione è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione a seguito dei ricorsi presentati sia dall’Istituto che dalla Fondazione.

Indennità di Bilinguismo e Natura dell’Ente: L’Analisi della Cassazione

La Suprema Corte ha ribaltato la decisione, accogliendo i ricorsi delle istituzioni. Il fulcro del ragionamento giuridico si è concentrato sull’interpretazione dell’espressione “scuole dipendenti dalla Regione”, contenuta nella legge istitutiva dell’indennità.

Secondo i giudici, tale dizione implica un vincolo di dipendenza diretta e strutturale con l’amministrazione regionale, tipico delle scuole statali o regionali. Una scuola gestita da una Fondazione di diritto privato, per quanto partecipata o finanziata da enti pubblici, non può essere considerata “dipendente” in tal senso.

La Distinzione tra Ente Pubblico e Privato

La Corte ha sottolineato che la Fondazione, essendo stata costituita ai sensi degli articoli 12 e 14 del codice civile, era a tutti gli effetti un ente di diritto privato. La natura privatistica esclude l’applicazione automatica della normativa prevista per il pubblico impiego regionale. Il legame con la Regione, manifestatosi attraverso il sostegno economico e la nomina di amministratori, non è sufficiente a trasformare l’ente in un’articolazione della pubblica amministrazione.

Il Ruolo Decisivo della Contrattazione Collettiva

In assenza di un diritto derivante direttamente dalla legge, la fonte per il riconoscimento di un emolumento come l’indennità di bilinguismo deve essere ricercata nel contratto di lavoro, sia individuale che collettivo. Nel caso di specie, i contratti del docente facevano riferimento alla contrattazione del comparto AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), la quale non prevede tale indennità.

La Corte ha chiarito che, nel contesto del lavoro privatizzato, anche per gli enti collegati al settore pubblico, i trattamenti economici sono regolati prevalentemente dalla contrattazione collettiva, che può derogare o sostituire le precedenti previsioni di legge.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Cassazione si fonda su una rigorosa interpretazione della normativa e sulla distinzione tra rapporto di lavoro pubblico e privato. Le motivazioni principali possono essere così sintetizzate:

1. Interpretazione restrittiva di “scuola dipendente”: L’espressione non si estende a enti di diritto privato, anche se con finalità pubbliche o finanziamenti regionali.
2. Natura giuridica dell’ente: La qualificazione della Fondazione come ente di diritto privato è stata decisiva per escludere l’applicazione diretta della legge regionale sull’indennità di bilinguismo.
3. Primazia della fonte contrattuale: Nei rapporti di lavoro di natura privatistica, il diritto a specifici trattamenti economici deve essere previsto dal contratto individuale o collettivo. Il rinvio al CCNL AFAM, che non contempla l’indennità, ha chiuso la porta a qualsiasi pretesa del docente.

Le Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio cruciale nel diritto del lavoro: la natura giuridica del datore di lavoro è determinante per stabilire il quadro normativo e contrattuale applicabile. Per i lavoratori di fondazioni e altri enti di diritto privato, anche se operanti in settori di interesse pubblico, i diritti e i trattamenti economici non possono essere rivendicati sulla base di leggi destinate al settore pubblico, a meno che non vi sia un esplicito rinvio nella contrattazione collettiva o individuale. La sentenza costituisce un importante precedente per tutte le controversie relative a emolumenti e indennità in contesti lavorativi “ibridi”, a cavallo tra pubblico e privato.

Perché è stata negata l’indennità di bilinguismo al docente?
L’indennità è stata negata perché il suo datore di lavoro era una Fondazione di diritto privato. La legge regionale riconosce tale indennità solo al personale di scuole considerate “dipendenti dalla Regione”, una qualifica che non si estende a enti privati, anche se finanziati con fondi pubblici.

Un ente finanziato dalla Regione è automaticamente considerato “dipendente” ai fini delle indennità?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il finanziamento pubblico o la partecipazione della Regione nella nomina degli organi non sono sufficienti a creare un rapporto di “dipendenza”. È necessaria una dipendenza strutturale e giuridica, tipica delle scuole pubbliche.

Cosa determina il diritto a un’indennità se si lavora per un ente di diritto privato?
Il diritto a un’indennità o a qualsiasi altro trattamento economico deve essere previsto esplicitamente dal contratto di lavoro individuale oppure dal contratto collettivo nazionale (CCNL) applicato al rapporto. Se nessuna di queste fonti lo prevede, il diritto non sussiste.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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