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Indennità chilometrica: sì agli operai forestali

La Corte di Cassazione ha confermato il diritto di un operaio forestale, dipendente di un’agenzia regionale, a ricevere l’indennità chilometrica per gli spostamenti casa-lavoro. La Corte ha stabilito che, nonostante la natura pubblica del datore di lavoro, al rapporto si applica il contratto collettivo del settore privato in virtù di una specifica previsione normativa. È stato respinto il ricorso dell’ente, che sosteneva l’inapplicabilità di contratti privati al pubblico impiego e invocava i vincoli di spesa pubblica.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Indennità Chilometrica per Operai Forestali: La Cassazione Applica il Contratto Privato al Pubblico Impiego

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un’interessante questione al confine tra diritto del lavoro pubblico e privato. Il caso riguardava la richiesta di un’indennità chilometrica da parte di un operaio forestale dipendente di un’agenzia regionale. La decisione chiarisce che, in settori specifici come quello idraulico-forestale, la disciplina del rapporto di lavoro può essere quella prevista dai contratti collettivi di diritto privato, anche se il datore di lavoro è un ente pubblico.

I Fatti del Caso

Un operaio forestale citava in giudizio l’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali per ottenere il pagamento dell’indennità chilometrica per i viaggi effettuati per raggiungere i luoghi di lavoro dal centro di raccolta. La sua richiesta si fondava sull’applicazione del Contratto Integrativo Regionale di Lavoro (CIRL) per gli addetti alla sistemazione idraulico-forestale.

L’Agenzia si opponeva, sostenendo che, in qualità di ente pubblico non economico, i suoi rapporti di lavoro fossero soggetti alla disciplina del pubblico impiego e alla contrattazione collettiva gestita dall’ARAN, escludendo l’applicazione di contratti di tipo privatistico. Inizialmente, il Tribunale dava ragione all’ente, ma la Corte d’Appello ribaltava la decisione, condannando l’Agenzia al pagamento della somma richiesta dal lavoratore. L’ente, non soddisfatto, proponeva quindi ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Indennità Chilometrica

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia, confermando integralmente la decisione della Corte d’Appello. I giudici hanno stabilito che il rapporto di lavoro dell’operaio forestale è effettivamente regolato dal contratto collettivo nazionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria, di natura privatistica. Di conseguenza, il lavoratore aveva pieno diritto a percepire l’indennità chilometrica prevista da tale contratto.

Le Motivazioni: la Specificità del Settore Forestale

La Cassazione ha basato la sua decisione su un’analisi approfondita della normativa che regola il settore. Le motivazioni principali possono essere così sintetizzate:

1. Tradizione Normativa: La Corte ha ricordato come, storicamente, la legislazione nazionale (sin dalla legge n. 124 del 1985) abbia sempre previsto per gli operai forestali, anche se dipendenti pubblici, l’applicazione dei contratti collettivi del settore privato. Questa scelta è stata motivata dalle specifiche esigenze e dalla natura del lavoro svolto.

2. Legislazione Regionale: La legge della Regione Puglia (n. 3 del 2010), istitutiva dell’Agenzia, prevedeva esplicitamente all’art. 12 che al personale operaio si applicasse il contratto collettivo nazionale del settore idraulico-forestale. Anche se questa norma è stata abrogata e poi reintrodotta in forma simile, la Corte ha ritenuto che la volontà del legislatore di garantire una continuità applicativa fosse chiara.

3. Prevalenza della Legge Speciale: Secondo la Corte, questa normativa speciale prevale sulla disciplina generale del pubblico impiego (D.Lgs. 165/2001). Sebbene il rapporto di lavoro sia qualificabile come ‘pubblico’, il trattamento economico e normativo è quello stabilito dalla contrattazione collettiva privata, come voluto dal legislatore.

4. Inapplicabilità dei Vincoli di Spesa: La Corte ha infine respinto l’argomento dell’Agenzia relativo ai vincoli di spesa pubblica (art. 6 del D.Lgs. 78/2010). I giudici hanno chiarito che tali norme non hanno l’effetto di rendere automaticamente inefficaci le clausole dei contratti collettivi, ma fungono da principi di coordinamento della finanza pubblica per le Regioni, le quali devono tenerne conto nella gestione complessiva del loro bilancio.

Le Conclusioni: Pratiche Implicazioni della Sentenza

Questa ordinanza consolida un importante principio: la natura pubblica di un datore di lavoro non esclude a priori l’applicazione di un contratto collettivo di diritto privato, se una legge speciale lo prevede. Per gli operai del settore idraulico-forestale, ciò significa vedere tutelati i propri diritti economici, come l’indennità chilometrica, sulla base di una contrattazione specifica per il loro settore. Per gli enti pubblici che operano in questi ambiti, la sentenza rappresenta un chiaro monito a rispettare la disciplina contrattuale prevista dalle normative di settore, senza potersi trincerare dietro la propria natura pubblicistica per disapplicarla.

Un operaio forestale dipendente di un ente pubblico ha diritto all’indennità chilometrica prevista da un contratto collettivo privato?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in virtù di specifiche leggi nazionali e regionali, al personale operaio del settore idraulico-forestale si applica il contratto collettivo di diritto privato, che include il diritto all’indennità chilometrica.

La natura di ente pubblico non economico dell’Agenzia datrice di lavoro impedisce l’applicazione di un contratto collettivo di tipo privatistico?
No. Nonostante l’ente sia un’amministrazione pubblica, la legislazione speciale per il settore forestale ha storicamente previsto e continua a prevedere l’applicazione di contratti collettivi privati, derogando alla disciplina generale del pubblico impiego per questo specifico ambito.

I vincoli di spesa pubblica possono annullare una clausola contrattuale che prevede un rimborso per i lavoratori?
No, non in questo caso. La Corte ha chiarito che le norme sui vincoli di spesa invocate dall’ente (art. 6 del d.lgs. 78/2010) non si applicano direttamente alle Regioni e ai loro enti in modo da rendere inefficace una specifica clausola contrattuale, ma operano come principi generali nel coordinamento della finanza pubblica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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