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Indennità aggiuntiva: sì a ex AAMS assegnati a ETI

La Corte di Cassazione ha confermato il diritto all’indennità aggiuntiva di fine servizio per un ex dipendente dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) che era stato temporaneamente assegnato all’Ente Tabacchi Italiani (ETI) senza mai essere trasferito in via definitiva. La Corte ha chiarito che, a differenza dei colleghi transitati stabilmente in ETI, il lavoratore rimasto nel ruolo provvisorio del Ministero ha diritto al computo di tale periodo per il calcolo del beneficio, poiché il rapporto di lavoro con l’amministrazione di origine non si è mai interrotto.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Indennità Aggiuntiva: Riconosciuto il Diritto per i Dipendenti ex AAMS in Servizio presso ETI

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fatto luce su una complessa vicenda legata al diritto all’indennità aggiuntiva di fine servizio per i dipendenti pubblici. La pronuncia chiarisce la posizione degli ex dipendenti dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) che hanno prestato servizio presso l’Ente Tabacchi Italiani (ETI), stabilendo un’importante distinzione tra chi è stato trasferito in via definitiva e chi, invece, è stato solo temporaneamente assegnato.

I Fatti di Causa: Dalla Prima Istanza alla Cassazione

La vicenda giudiziaria ha origine dalla richiesta di un ex dipendente AAMS di ottenere un decreto ingiuntivo nei confronti del Fondo di Previdenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze per il pagamento di circa 10.700 euro a titolo di indennità aggiuntiva di fine servizio.

Inizialmente, il Tribunale di primo grado aveva dato ragione al Fondo di Previdenza, revocando il decreto ingiuntivo. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, accogliendo le ragioni del lavoratore. Il Fondo di Previdenza ha quindi proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che il periodo di servizio prestato dal dipendente presso l’ETI non potesse essere considerato valido ai fini dell’iscrizione al Fondo e, di conseguenza, per il calcolo dell’indennità.

La Questione Giuridica: Assegnazione Temporanea vs. Trasferimento Definitivo

Il fulcro della controversia risiedeva nella corretta interpretazione dello status giuridico del lavoratore durante il suo impiego presso l’ETI. Il d.lgs. n. 283/1998 aveva previsto la creazione di un ruolo provvisorio ad esaurimento presso il Ministero delle Finanze per il personale AAMS, che poteva essere temporaneamente ‘distaccato’ presso l’ETI in attesa di un eventuale trasferimento definitivo.

La Corte di Cassazione ha identificato due distinte categorie di dipendenti:
1. Dipendenti transitati in via definitiva nei ruoli di ETI: Questi lavoratori hanno cessato di appartenere al ruolo provvisorio del Ministero, instaurando un nuovo e autonomo rapporto di lavoro con ETI. Per loro, il diritto a percepire l’indennità aggiuntiva per il periodo di servizio in ETI è venuto meno.
2. Dipendenti assegnati temporaneamente a ETI: Questi lavoratori, come nel caso di specie, non sono mai transitati nei ruoli di ETI, ma sono rimasti formalmente incardinati nel ruolo provvisorio del Ministero. Nonostante prestassero servizio presso un altro ente, il loro rapporto di impiego con l’amministrazione di origine non si è mai interrotto.

Le Motivazioni della Cassazione sull’Indennità Aggiuntiva

La Corte Suprema ha rigettato il ricorso del Fondo di Previdenza, basando la sua decisione su un’attenta analisi della normativa di riferimento. I giudici hanno stabilito che l’accertamento di merito della Corte d’Appello, secondo cui il lavoratore non era mai stato trasferito definitivamente a ETI, non era più contestabile in sede di legittimità.

Il punto cruciale della motivazione risiede nella valorizzazione dell’art. 70, comma 12, del d.lgs. n. 165/2001. Questa norma palesa come, in situazioni di impiego presso altre amministrazioni (come quella del lavoratore presso ETI), gli oneri economici relativi al rapporto di lavoro rimangano a carico dell’amministrazione di appartenenza. Di conseguenza, il soggetto che gestisce il rapporto e le sue conseguenze economiche resta il Ministero.

Pertanto, il servizio reso presso l’ETI da un dipendente ex AAMS mai transitato definitivamente nei ruoli del nuovo ente deve essere considerato valido ai fini dell’applicazione dell’art. 6 del d.P.R. n. 1034/1984, che disciplina il calcolo dell’indennità. Il rapporto con il Fondo di Previdenza, per il lavoratore in questione, è cessato solo al momento del suo successivo inquadramento in un’altra amministrazione (il Ministero dell’Istruzione), e non durante il periodo di assegnazione a ETI.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La Corte di Cassazione ha enunciato due principi di diritto per dirimere la questione:
1. Il dipendente ex AAMS inserito nel ruolo provvisorio del MEF e applicato temporaneamente presso ETI, senza un transito definitivo, ha diritto a percepire l’indennità aggiuntiva anche per il periodo di servizio prestato presso ETI.
2. Al contrario, i dipendenti ex AAMS transitati in via definitiva all’ETI non hanno diritto a tale indennità per il periodo di lavoro svolto presso quest’ultimo ente, poiché il loro rapporto di impiego originario si è interrotto con il trasferimento.

Questa ordinanza rappresenta un punto fermo importante per la tutela dei diritti dei lavoratori pubblici coinvolti in complessi processi di riorganizzazione amministrativa. Essa riafferma che la continuità giuridica del rapporto di lavoro con l’ente di appartenenza è l’elemento decisivo per la maturazione di benefici previdenziali come l’indennità aggiuntiva, anche quando la prestazione lavorativa viene di fatto svolta presso un soggetto diverso.

Un dipendente ex AAMS, temporaneamente assegnato a ETI senza un trasferimento definitivo, ha diritto all’indennità aggiuntiva per il periodo di servizio svolto presso ETI?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che il servizio prestato presso ETI in regime di assegnazione temporanea, senza un transito definitivo nei ruoli, è valido ai fini del calcolo dell’indennità aggiuntiva, poiché il rapporto giuridico con l’amministrazione di origine non si è interrotto.

Qual è la differenza fondamentale tra i dipendenti ex AAMS trasferiti definitivamente a ETI e quelli solo assegnati temporaneamente ai fini dell’indennità?
I dipendenti trasferiti in via definitiva sono diventati a tutti gli effetti dipendenti di ETI, interrompendo il loro rapporto con l’amministrazione di origine e perdendo il diritto all’indennità aggiuntiva per quel periodo. Al contrario, quelli solo assegnati temporaneamente sono rimasti formalmente nel ruolo provvisorio del Ministero, mantenendo il diritto al beneficio.

Su quale base giuridica si fonda la decisione della Corte?
La decisione si basa principalmente sull’interpretazione dell’art. 4 del d.lgs. n. 283/1998 e dell’art. 6 del d.P.R. n. 1034/1984. È stato inoltre valorizzato il disposto dell’art. 70, comma 12, del d.lgs. n. 165/2001, il quale chiarisce che gli oneri economici per il personale in tali posizioni provvisorie restano a carico dell’amministrazione di appartenenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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