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Improcedibilità ricorso: deposito sentenza notificata

La Corte di Cassazione dichiara l’improcedibilità del ricorso a causa del mancato deposito della copia notificata della sentenza impugnata, come richiesto dall’art. 369 c.p.c. La Corte ribadisce che tale adempimento è un onere inderogabile a carico del ricorrente, la cui omissione non è sanabile, confermando il principio di autoresponsabilità processuale.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Improcedibilità Ricorso Cassazione: L’Onere del Deposito della Sentenza Notificata

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 4083/2024 offre un’importante lezione sulla rigidità delle norme processuali e sulle conseguenze fatali di una loro inosservanza. Il caso in esame ribadisce un principio cardine: la sanzione di improcedibilità del ricorso per il mancato deposito della copia autentica della sentenza impugnata, munita della relata di notifica. Questo adempimento, previsto dall’art. 369 del codice di procedura civile, non ammette deroghe o sanatorie tardive, come vedremo nell’analisi.

I Fatti del Caso: Un Errore Procedurale Decisivo

Un soggetto proponeva ricorso per cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello. La sentenza di secondo grado era stata pubblicata il 3 agosto 2022 e notificata alla parte soccombente il 15 settembre 2022. Da quest’ultima data iniziava a decorrere il cosiddetto “termine breve” per l’impugnazione.

Tuttavia, il ricorrente notificava il proprio ricorso per cassazione solo il 14 novembre 2022, ben oltre la scadenza del termine, fissata al 31 ottobre 2022. Ma l’errore più grave, e quello su cui si concentra la Corte, è un altro: il ricorrente ometteva di depositare, insieme al ricorso, la copia della sentenza d’appello con la relata di notifica.

La Difesa e la Decisione della Corte

La controparte si costituiva in giudizio eccependo l’inammissibilità del ricorso. La Suprema Corte, chiamata a decidere, non ha potuto fare altro che dichiarare l’improcedibilità del ricorso stesso. La decisione si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale che considera il deposito della sentenza notificata un presupposto processuale essenziale, la cui mancanza non può essere colmata in un secondo momento.

Le Motivazioni: Il Principio di “Autoresponsabilità” e l’Improcedibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, nel motivare la sua decisione, richiama principi ormai consolidati, tra cui una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 21349/2022). Le motivazioni si articolano su due punti fondamentali:

1. Onere Inderogabile del Ricorrente: L’art. 369 c.p.c. impone al ricorrente l’onere di depositare, a pena di improcedibilità, la copia autentica della sentenza impugnata con la relazione di notificazione. Questa norma tutela l’esigenza di certezza e celerità del processo, consentendo alla Corte di verificare immediatamente la tempestività dell’impugnazione.

2. Principio di Autoresponsabilità: La dichiarazione, contenuta nel ricorso, di aver ricevuto la notifica della sentenza impugnata fa sorgere in capo al ricorrente un onere di “autoresponsabilità”. Egli si impegna a subire le conseguenze di quanto dichiarato, tra cui quella di dover provare la data della notifica attraverso il deposito del documento specifico. La mancata produzione di tale documento non è sanabile con una produzione tardiva, ai sensi dell’art. 372 c.c., né può essere surrogata da altri elementi.

La Corte chiarisce che l’unica eccezione a questa regola si verifica quando il ricorso viene notificato prima della scadenza del termine breve decorrente dalla pubblicazione della sentenza, un’ipotesi che non ricorreva nel caso di specie, dove il ricorso era palesemente tardivo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame è un monito per tutti gli operatori del diritto. La gestione di un ricorso per cassazione richiede la massima attenzione agli adempimenti formali. L’omissione del deposito della copia notificata della sentenza impugnata non è una mera irregolarità, ma una violazione che determina la sanzione più grave: l’improcedibilità del ricorso, che impedisce alla Corte di esaminare nel merito le ragioni dell’impugnazione. La decisione conferma che il formalismo processuale, in questi casi, è posto a presidio di interessi superiori di certezza e corretto svolgimento del giudizio, e il principio di autoresponsabilità impone alla parte di farsi carico delle conseguenze dei propri errori.

Cosa succede se non si deposita la copia della sentenza impugnata con la relata di notifica nel ricorso per cassazione?
Il ricorso viene dichiarato improcedibile, ai sensi dell’art. 369 c.p.c. Ciò significa che la Corte di Cassazione non esaminerà il merito dell’impugnazione e l’azione legale si concluderà con una pronuncia sfavorevole per il ricorrente.

È possibile sanare l’omesso deposito della sentenza notificata in un momento successivo?
No, la giurisprudenza citata nell’ordinanza (Cass. Sez. U n. 21349/2022) stabilisce che la produzione del documento è tardiva e non può sanare l’omissione originaria, in base al principio di autoresponsabilità della parte.

La dichiarazione nel ricorso di aver notificato la sentenza è sufficiente a evitare l’improcedibilità?
No, non è sufficiente. Anzi, proprio tale dichiarazione fa sorgere in capo al ricorrente l’onere di depositare il documento che lo comprova. La sola affermazione, senza la prova documentale (la copia della sentenza con la relata di notifica), non basta a soddisfare il requisito di procedibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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