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Giudicato implicito: quando serve l’appello incidentale?

Una società ricorre in Cassazione sostenendo che la controparte, un ente comunale, avrebbe dovuto proporre appello incidentale contro il rigetto implicito di un’eccezione pregiudiziale. La Corte Suprema, rilevando un contrasto giurisprudenziale sulla formazione del giudicato implicito in questi casi, ha rinviato la causa a pubblica udienza per risolvere la questione di principio, data la sua importanza per l’uniforme interpretazione della legge.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giudicato Implicito: la Cassazione fa il punto sull’appello incidentale

Nel complesso mondo del diritto processuale, una questione ricorrente riguarda il destino delle eccezioni pregiudiziali quando il giudice decide la causa nel merito. Cosa succede se un’eccezione viene ignorata? Si forma un giudicato implicito? E, soprattutto, la parte che l’aveva sollevata deve proporre un appello specifico, detto incidentale, anche se ha vinto la causa su altri fronti? Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha messo in luce un contrasto interpretativo all’interno della propria giurisprudenza, decidendo di rimettere la questione a una pubblica udienza per una decisione di principio.

I Fatti di Causa

Una società di ingegneria aveva agito in giudizio contro un Comune per ottenere il pagamento di alcune prestazioni. L’ente pubblico si era difeso sollevando, tra le altre cose, un’eccezione pregiudiziale di rito, sostenendo che la domanda fosse inammissibile a causa di un’indebita parcellizzazione del credito.

Il Tribunale di primo grado, applicando il principio della “ragione più liquida”, aveva rigettato la domanda della società nel merito, senza però pronunciarsi espressamente sull’eccezione del Comune. Di fatto, l’aveva implicitamente respinta. La società aveva quindi appellato la sentenza di merito e il Comune, in secondo grado, si era limitato a riproporre la sua eccezione pregiudiziale ai sensi dell’art. 346 c.p.c., senza però formulare un appello incidentale. La controversia è infine giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione del Giudicato Implicito e l’Onere dell’Appello

Il nodo centrale del ricorso in Cassazione è proprio questo: il Comune, pur avendo vinto in primo grado, avrebbe dovuto proporre un appello incidentale per contestare il mancato accoglimento della sua eccezione pregiudiziale? O era sufficiente riproporla?

La risposta a questa domanda dipende dalla qualificazione della decisione del primo giudice. Se si ritiene che la decisione sul merito abbia creato un giudicato implicito sul rigetto dell’eccezione, allora l’unico modo per contestarlo sarebbe stato un appello incidentale. In caso contrario, la semplice riproposizione sarebbe stata sufficiente.

Le Motivazioni della Cassazione: Un Contrasto Giurisprudenziale da Risolvere

La Suprema Corte, nell’analizzare la questione, ha evidenziato l’esistenza di due orientamenti giurisprudenziali contrastanti al suo interno.

* Un primo orientamento (cfr. Cass. n. 7941/2020) sostiene che una pronuncia di merito che rigetta la domanda non implica alcuna statuizione sull’ammissibilità della stessa, la quale possa passare in giudicato. Di conseguenza, il giudice d’appello conserva il potere (e il dovere) di rilevare l’eventuale inammissibilità, anche in assenza di un appello incidentale specifico. Secondo questa tesi, non si forma alcun giudicato implicito.

* Un secondo orientamento (cfr. Cass. n. 26850/2022) afferma esattamente il contrario. Nel caso in cui il giudice di primo grado abbia omesso di pronunciarsi su un’eccezione pregiudiziale di rito, rigettando la domanda nel merito, la parte interessata ha l’onere di devolvere la questione al giudice d’appello attraverso le forme e i modi dell’appello incidentale. La semplice riproposizione dell’eccezione non sarebbe, quindi, sufficiente.

Le Conclusioni: Rinvio a Pubblica Udienza per una Decisione di Principio

Proprio a causa di questo palese contrasto e dell’indubbia “valenza nomofilattica” della questione – ossia la sua importanza per assicurare un’interpretazione uniforme del diritto su tutto il territorio nazionale – la Corte di Cassazione ha ritenuto necessario un approfondimento. Anziché decidere il caso nella camera di consiglio, ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo per essere trattata in pubblica udienza.

Questa decisione, sebbene interlocutoria, è di grande rilevanza pratica. L’esito finale fornirà un criterio chiaro e univoco agli avvocati su come comportarsi in appello quando, pur vittoriosi nel merito in primo grado, abbiano visto le proprie eccezioni pregiudiziali implicitamente respinte. La scelta tra la semplice riproposizione e l’oneroso appello incidentale non sarà più un’incognita.

Che cos’è un ‘giudicato implicito’ secondo l’ordinanza?
È una statuizione che, pur non essendo espressamente dichiarata dal giudice, si considera logicamente contenuta nella decisione principale. Nel caso specifico, si discute se la decisione sul merito di una causa implichi un rigetto definitivo di un’eccezione procedurale, se non specificamente impugnata.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito la questione?
La Corte ha riscontrato l’esistenza di due orientamenti giurisprudenziali opposti al suo interno sulla necessità dell’appello incidentale per contestare il rigetto implicito di un’eccezione. Data l’importanza della questione per l’uniformità del diritto, ha preferito rinviare la decisione a una pubblica udienza per una valutazione più approfondita.

Qual è la conseguenza pratica del contrasto giurisprudenziale evidenziato?
L’incertezza su quale sia lo strumento processuale corretto (semplice riproposizione dell’eccezione o appello incidentale) per la parte vittoriosa nel merito ma soccombente su un’eccezione pregiudiziale. La futura decisione della Corte fornirà una guida chiara su come agire in appello per non perdere il diritto di far valere tali eccezioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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