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Gestione Separata INPS: annullate sanzioni per ingegneri

Un professionista, già lavoratore dipendente e iscritto a una cassa previdenziale, è stato chiamato a versare contributi e sanzioni alla Gestione Separata INPS per la sua attività di libero professionista. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 34953/2024, ha confermato l’obbligo di versare i contributi, ma ha annullato le sanzioni per i periodi antecedenti al 2011. Questa decisione segue un importante intervento della Corte Costituzionale che ha chiarito la non debenza delle sanzioni a causa dell’incertezza normativa del passato, offrendo un sollievo a molti professionisti.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Gestione Separata INPS: Annullate le Sanzioni per Ingegneri e Architetti

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione porta chiarezza su una questione che da anni interessa ingegneri, architetti e altri professionisti che svolgono contemporaneamente un’attività da lavoratore dipendente. Il tema è quello dell’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS per i redditi derivanti dalla libera professione. Con la decisione in commento, la Suprema Corte conferma l’obbligo contributivo, ma, recependo un fondamentale intervento della Corte Costituzionale, annulla le sanzioni per l’omessa iscrizione relativa ai periodi antecedenti al 2011.

I Fatti del Caso

Un ingegnere, già iscritto a un’altra forma di previdenza obbligatoria in virtù di un rapporto di lavoro dipendente, si era visto recapitare un avviso di addebito da parte dell’ente previdenziale. La richiesta riguardava il pagamento di contributi e sanzioni per l’anno 2008, dovuti alla Gestione Separata INPS in relazione ai redditi percepiti dalla sua attività libero-professionale. Il professionista aveva impugnato l’avviso, sostenendo di non essere tenuto a tale iscrizione. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, aveva dato ragione all’ente, confermando l’obbligo di versamento. Di qui, il ricorso del professionista in Cassazione.

La Questione Giuridica e l’Obbligo di Iscrizione alla Gestione Separata INPS

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione delle norme previdenziali per i professionisti, come ingegneri e architetti, che non possono iscriversi alla loro cassa di categoria (nel caso di specie, l’INARCASSA) per la pensione soggettiva, poiché già coperti da un’altra previdenza obbligatoria. Questi professionisti sono comunque tenuti a versare alla cassa di categoria un contributo integrativo a carattere solidaristico. La domanda era: questo versamento esonera dall’iscrizione alla Gestione Separata INPS per i redditi professionali? Inoltre, si discuteva sulla decorrenza della prescrizione dei contributi e sulla legittimità delle sanzioni applicate.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha analizzato i diversi motivi di ricorso, giungendo a una decisione articolata che distingue tra obbligo contributivo e sanzioni.

Obbligo Contributivo Confermato

La Corte ha rigettato i motivi relativi alla presunta insussistenza dell’obbligo di iscrizione. Ha ribadito il principio, ormai consolidato, secondo cui la Gestione Separata INPS ha una funzione di chiusura del sistema, volta a garantire una copertura previdenziale a tutti i lavoratori che ne siano sprovvisti. Il versamento del solo contributo integrativo alla cassa professionale non è sufficiente a costituire una posizione pensionistica e, pertanto, non esonera dall’obbligo di iscrizione e versamento alla Gestione Separata per i redditi da lavoro autonomo.

Prescrizione dei Contributi

Anche il motivo relativo alla prescrizione è stato respinto. I giudici hanno chiarito che il termine di prescrizione quinquennale per i contributi previdenziali non decorre dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi (che è una mera dichiarazione di scienza), ma dal momento in cui scadono i termini per il pagamento. Nel caso specifico, i termini per i contributi del 2008 erano stati differiti al 6 luglio 2009. Avendo l’ente notificato la richiesta di pagamento il 5 luglio 2014, la prescrizione era stata validamente interrotta.

Sanzioni Annullate: L’Impatto della Sentenza della Corte Costituzionale

Il punto di svolta della decisione riguarda il nono motivo di ricorso, relativo alle sanzioni. La Corte ha accolto questo motivo, richiamando la sentenza della Corte Costituzionale n. 55 del 2024. Quest’ultima ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma interpretativa del 2011 (art. 18, comma 12, D.L. 98/2011) nella parte in cui non prevedeva un esonero dal pagamento delle sanzioni civili per l’omessa iscrizione relativa ai periodi precedenti alla sua entrata in vigore. Dato che la controversia riguardava contributi del 2008, in un periodo di incertezza normativa, le sanzioni sono state ritenute non dovute.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione sul principio della ratio universalistica della tutela previdenziale, che impone una copertura assicurativa per ogni forma di reddito da lavoro. L’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS per ingegneri e architetti già dipendenti è una diretta conseguenza di questo principio. Tuttavia, le motivazioni relative all’annullamento delle sanzioni si basano su un principio di equità e certezza del diritto. La Corte Costituzionale prima, e la Cassazione poi, hanno riconosciuto che non si poteva sanzionare un comportamento omissivo in un contesto normativo che solo nel 2011 è stato definitivamente chiarito. Pertanto, la sanzione, che presuppone un comportamento colpevole, non poteva essere applicata retroattivamente a periodi in cui la stessa obbligatorietà dell’iscrizione era oggetto di dibattito.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha importanti implicazioni pratiche. Da un lato, conferma in modo definitivo che ingegneri, architetti e altri professionisti che esercitano la libera professione pur essendo lavoratori dipendenti sono tenuti a iscriversi e versare i contributi alla Gestione Separata INPS. Dall’altro, stabilisce un principio fondamentale: le sanzioni per la mancata iscrizione non sono dovute per tutti i periodi antecedenti all’entrata in vigore della legge di interpretazione autentica del 2011. La Corte, cassando la sentenza d’appello sul punto e decidendo nel merito, ha dichiarato non dovute le sanzioni e ha compensato le spese legali dell’intero processo, riconoscendo la complessità della materia e l’importanza dei recenti interventi della Corte Costituzionale.

Un ingegnere o architetto, già lavoratore dipendente, deve iscriversi alla Gestione Separata INPS per i redditi da libera professione?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che esiste l’obbligo di iscrizione e di versamento dei contributi alla Gestione Separata per i redditi derivanti dall’attività professionale autonoma, anche se si è già iscritti a un’altra gestione previdenziale come lavoratori dipendenti.

Le sanzioni per la mancata iscrizione alla Gestione Separata INPS sono sempre dovute per il passato?
No. In base a una sentenza della Corte Costituzionale (n. 55/2024), recepita dalla Cassazione, le sanzioni civili per l’omessa iscrizione non sono dovute per i periodi antecedenti all’entrata in vigore della norma chiarificatrice del 2011 (D.L. n. 98/2011), a causa della pregressa incertezza normativa.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione per i contributi dovuti alla Gestione Separata?
La prescrizione quinquennale dei contributi decorre dalla data di scadenza prevista per il loro pagamento, e non dalla data in cui viene presentata la dichiarazione dei redditi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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