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Gestione Separata ingegneri: quando è obbligatoria?

Un ingegnere, già iscritto a un fondo pensione come lavoratore dipendente, contestava l’iscrizione d’ufficio alla Gestione Separata INPS per i redditi da libera professione. La Cassazione ha stabilito che l’iscrizione è obbligatoria, in quanto il sistema previdenziale si basa su un principio di complementarità e non di alternatività. Ha inoltre corretto la decorrenza della prescrizione, annullando la decisione di merito.

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Pubblicato il 25 agosto 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Gestione Separata per Ingegneri: Obbligo e Prescrizione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito principi fondamentali riguardo l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata per ingegneri e altri professionisti già coperti da altre forme di previdenza. Questa decisione chiarisce il rapporto tra le casse professionali e il sistema previdenziale generale, sottolineando la natura complementare e non alternativa della Gestione Separata.

I Fatti di Causa

Un ingegnere, iscritto all’albo professionale, svolgeva contemporaneamente attività di lavoro dipendente, per la quale era già assicurato presso il fondo pensioni dei lavoratori dipendenti. Per la sua attività libero professionale, versava alla cassa di previdenza di categoria (Inarcassa) il solo contributo integrativo, essendo escluso dall’iscrizione piena proprio a causa della sua posizione di lavoratore subordinato.

L’istituto di previdenza nazionale procedeva quindi all’iscrizione d’ufficio del professionista alla Gestione Separata per i redditi derivanti dall’attività autonoma, richiedendo il pagamento dei relativi contributi per l’anno 2008. Il professionista impugnava tale atto, ottenendo ragione sia in primo che in secondo grado. La Corte d’Appello, in particolare, riteneva il credito dell’ente prescritto, calcolando il termine quinquennale dalla scadenza ordinaria del versamento (16 giugno 2009).

L’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata per ingegneri

L’istituto di previdenza ha presentato ricorso in Cassazione, basandolo su due motivi principali. Il primo motivo riguardava il merito della questione: l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata. La Corte ha accolto questa tesi, confermando il suo orientamento consolidato.

Il sistema previdenziale italiano si fonda su un principio di universalizzazione delle tutele. La Gestione Separata funge da meccanismo di chiusura, garantendo una copertura a tutti coloro che producono redditi da lavoro non soggetti ad altra forma di contribuzione previdenziale obbligatoria. Il versamento del solo contributo integrativo alla cassa di categoria non è sufficiente a escludere tale obbligo, poiché tale contributo ha natura solidaristica e non crea una posizione pensionistica correlata per il professionista.

Di conseguenza, l’ingegnere che svolge attività autonoma, pur essendo iscritto a un’altra gestione per lavoro dipendente, deve iscriversi alla Gestione Separata per i redditi professionali, realizzando un sistema di complementarità tra le diverse tutele.

La Questione della Prescrizione: il calcolo del ‘dies a quo’

Il secondo motivo di ricorso verteva sulla decorrenza del termine di prescrizione. La Corte d’Appello aveva erroneamente individuato la data del 16 giugno 2009 come scadenza per il versamento dei contributi relativi al 2008.

La Corte di Cassazione ha corretto questa impostazione, precisando che il dies a quo per la prescrizione coincide con la data di scadenza del versamento dei contributi. Tuttavia, per l’anno in questione, un D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) aveva prorogato tale scadenza dal 16 giugno al 6 luglio 2009.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha cassato la sentenza impugnata, motivando la sua decisione sulla base di due pilastri. Sul merito, ha ribadito con forza il principio della complementarità tra i sistemi previdenziali. La Gestione Separata non è un’alternativa alle casse professionali, ma un sistema universale che copre i ‘vuoti’ contributivi. Un professionista iscritto a un albo che, per varie ragioni (come l’essere lavoratore dipendente), non versa alla propria cassa contributi soggettivi idonei a creare una pensione, è tenuto a iscriversi alla Gestione Separata per i redditi derivanti da tale attività. Questo assicura che nessun reddito da lavoro rimanga privo di copertura previdenziale.

Sulla prescrizione, la Corte ha svolto un’analisi rigorosa delle fonti normative. Ha chiarito che, sebbene il termine di prescrizione decorra dalla scadenza del pagamento, è necessario tenere conto di tutte le norme applicabili, incluse quelle di rango sub-primario come i D.P.C.M. che dispongono proroghe. La Corte d’Appello aveva omesso di considerare la proroga al 6 luglio 2009. Di conseguenza, il termine quinquennale di prescrizione scadeva il 6 luglio 2014. Poiché la richiesta di pagamento dell’ente era stata notificata il 17 giugno 2014, essa era tempestiva e il credito non era prescritto.

Conclusioni

La decisione riafferma l’obbligo per ingegneri, architetti e altri professionisti in situazioni analoghe di iscriversi alla Gestione Separata per i redditi da lavoro autonomo, anche se già iscritti ad altre forme di previdenza per diverse attività. Il sistema è disegnato per essere inclusivo e universale. Inoltre, la pronuncia fornisce un importante chiarimento sulla decorrenza della prescrizione, evidenziando la necessità di considerare eventuali proroghe normative per determinare correttamente il dies a quo. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per un nuovo esame che dovrà attenersi a questi principi.

Un ingegnere che è anche lavoratore dipendente deve iscriversi alla Gestione Separata per i redditi da libera professione?
Sì. Secondo la Cassazione, anche se il professionista è già iscritto a un’altra forma di previdenza obbligatoria per il suo lavoro dipendente, è comunque tenuto a iscriversi alla Gestione Separata per i redditi derivanti dall’attività professionale autonoma, in base al principio di universalità e complementarità delle tutele previdenziali.

Il versamento del solo contributo integrativo alla cassa professionale (es. Inarcassa) esonera dall’iscrizione alla Gestione Separata?
No. Il contributo integrativo ha una funzione prevalentemente solidaristica e non genera una posizione pensionistica direttamente correlata per chi lo versa. Pertanto, il suo pagamento non è sufficiente a escludere l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata per i redditi non coperti da contribuzione soggettiva.

Da quando decorre il termine di prescrizione di cinque anni per i contributi dovuti alla Gestione Separata?
Il termine di prescrizione decorre dalla data in cui il versamento dei contributi doveva essere effettuato. Tuttavia, è necessario verificare se per quell’annualità siano intervenute proroghe legali (ad esempio, tramite D.P.C.M.) che abbiano spostato la data di scadenza originaria, in quanto il termine decorrerà dalla nuova data prorogata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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