LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Garanzia finanziaria migranti: rinvio alla CGUE

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno sospeso la decisione sul ricorso del Ministero dell’Interno contro il mancato trattenimento di un cittadino straniero. Il caso verte sulla legittimità della nuova normativa che prevede una garanzia finanziaria come alternativa alla detenzione per i richiedenti asilo sprovvisti di passaporto. Poiché sulla stessa questione è già stata interpellata la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la Cassazione ha disposto il rinvio della causa, in attesa della pronuncia dei giudici europei che sarà dirimente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Garanzia Finanziaria per Migranti: la Cassazione Attende l’Europa

Con una recente ordinanza interlocutoria, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno messo in pausa una decisione cruciale riguardante la garanzia finanziaria richiesta ai migranti come alternativa al trattenimento. La Corte ha scelto di sospendere il giudizio in attesa di una pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), la cui interpretazione del diritto comunitario sarà decisiva per risolvere la controversia. Questa mossa sottolinea la crescente interconnessione tra il diritto nazionale e quello europeo in materia di immigrazione.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dal provvedimento di trattenimento emesso dal Questore di una provincia siciliana nei confronti di un cittadino tunisino, entrato irregolarmente in Italia. Il trattenimento era stato disposto sulla base di una norma introdotta di recente (l’art. 6-bis del d.lgs. n. 142/2015), la quale prevede questa misura per i richiedenti asilo che non consegnano il passaporto o un documento equivalente e, in alternativa, non prestano un’idonea garanzia finanziaria.

Il Tribunale di Catania, chiamato a convalidare il provvedimento, si era rifiutato di farlo. Contro questa decisione, il Ministero dell’Interno e la Questura hanno proposto ricorso per cassazione, sostenendo la piena legittimità della misura. Data l’importanza della questione, il caso è stato assegnato alle Sezioni Unite, il massimo organo della Corte di Cassazione.

La questione giuridica: la garanzia finanziaria e i dubbi di compatibilità Europea

Il cuore del problema risiede nella compatibilità della normativa italiana con il diritto dell’Unione Europea. La legge nazionale, modificata dal cosiddetto “decreto Cutro” (d.l. n. 20/2023), ha introdotto la possibilità di subordinare la libertà del richiedente asilo al versamento di una somma di denaro. Critici e giuristi hanno sollevato dubbi sul fatto che tale previsione possa violare le direttive europee in materia di accoglienza e procedure di asilo, che stabiliscono criteri rigorosi e limitati per la privazione della libertà personale.

La questione fondamentale è se uno Stato membro possa introdurre un requisito patrimoniale come condizione per evitare il trattenimento, equiparando di fatto la mancanza di risorse economiche a un rischio di fuga o a un pericolo per l’ordine pubblico, senza una valutazione individuale e specifica.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, non entra nel merito della legittimità della garanzia finanziaria. La sua decisione è puramente processuale e si fonda su un principio di economia giuridica e di corretta applicazione del diritto dell’Unione. I giudici hanno rilevato che, in altre cause identiche, erano già state emesse due ordinanze che sollevavano una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ai sensi dell’art. 267 del Trattato sul Funzionamento dell’UE.

Poiché la risposta della Corte di Giustizia a quelle domande sarà direttamente applicabile e vincolante anche per il caso in esame, le Sezioni Unite hanno ritenuto opportuno e necessario sospendere il procedimento. In altre parole, attendere la decisione dei giudici di Lussemburgo è l’unica via per garantire un’interpretazione uniforme del diritto europeo e per evitare sentenze contrastanti a livello nazionale. La Corte dispone quindi il “rinvio a nuovo ruolo”, congelando la causa fino a quando il quadro giuridico europeo non sarà chiarito.

Conclusioni: L’Impatto del Rinvio alla Corte di Giustizia Europea

La decisione delle Sezioni Unite, pur essendo interlocutoria, ha un’enorme portata pratica e simbolica. Sancisce che il destino della normativa italiana sulla garanzia finanziaria per i migranti è ora nelle mani della Corte di Giustizia dell’UE. La futura sentenza della CGUE non solo risolverà questo specifico caso, ma stabilirà un principio valido per tutta l’Unione, definendo i limiti entro cui gli Stati membri possono condizionare la libertà dei richiedenti asilo a requisiti economici.

Questo rinvio conferma il ruolo della Corte di Cassazione come custode non solo del diritto nazionale, ma anche della sua corretta integrazione con l’ordinamento europeo. Per ora, l’applicazione della norma resta sospesa in un limbo giuridico, in attesa che l’Europa si pronunci.

Per quale motivo la Corte di Cassazione ha rinviato la decisione?
La Corte ha rinviato la decisione perché su una questione giuridica identica, relativa alla compatibilità della garanzia finanziaria con il diritto europeo, è già stata interpellata la Corte di Giustizia dell’Unione Europea. La pronuncia della Corte europea sarà decisiva anche per questo caso, quindi la Cassazione ha ritenuto opportuno attendere tale sentenza prima di pronunciarsi.

Cos’è la ‘garanzia finanziaria’ per i richiedenti asilo menzionata nel caso?
È una somma di denaro che, secondo una recente legge italiana, il richiedente asilo privo di passaporto deve versare per evitare il trattenimento in un centro. L’importo e le modalità sono stabiliti da un decreto del Ministero dell’Interno.

Qual è il ruolo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in questa vicenda?
La Corte di Giustizia ha il compito di interpretare il diritto dell’Unione Europea per garantirne l’applicazione uniforme in tutti gli Stati membri. La sua sentenza stabilirà se la legge italiana che introduce la garanzia finanziaria è compatibile con le direttive europee in materia di asilo e accoglienza. La sua decisione sarà vincolante per i giudici italiani.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati