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Foro erariale: quando il giudice può contestarlo?

Una società creditrice ha citato in giudizio un’Amministrazione statale presso il Tribunale di Roma, che si è dichiarato incompetente a favore del Tribunale di Milano. Quest’ultimo, ritenendo a sua volta di non avere competenza, ha sollevato un regolamento di competenza d’ufficio. La Corte di Cassazione ha dichiarato l’istanza inammissibile, chiarendo che il giudice a cui viene trasferita la causa non può contestare d’ufficio i criteri facoltativi del foro erariale, la cui eccezione spetta esclusivamente alle parti.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Foro Erariale: Quando il Giudice Può Sollevare d’Ufficio un Conflitto di Competenza?

La determinazione del giudice competente è un pilastro del diritto processuale. Quando una delle parti in causa è l’Amministrazione dello Stato, entra in gioco una regola speciale: il cosiddetto foro erariale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti del potere del giudice nel sollevare d’ufficio un conflitto di competenza proprio in relazione a questa norma, distinguendo nettamente tra aspetti inderogabili e facoltativi della regola.

I Fatti del Caso: Un Credito Conteso tra Roma e Milano

Una società, cessionaria di un credito per una fornitura di energia elettrica a un reparto amministrativo dello Stato, avviava un’azione legale per ottenere il pagamento presso il Tribunale di Roma. Il Ministero convenuto si opponeva, e il Tribunale di Roma si dichiarava territorialmente incompetente, indicando come competente il Tribunale di Milano, luogo in cui aveva sede la tesoreria provinciale del creditore.

La causa veniva quindi riassunta a Milano. Tuttavia, il Tribunale di Milano, a sua volta, riteneva di non essere competente. Sosteneva che, in base alle norme di contabilità di Stato, il pagamento doveva avvenire a Roma, presso la Tesoreria dello Stato. Di fronte a questo conflitto negativo, il Tribunale di Milano sollevava d’ufficio un regolamento di competenza davanti alla Corte di Cassazione.

La Disciplina del Foro Erariale

L’articolo 25 del codice di procedura civile stabilisce il foro erariale. Questa norma prevede che, quando lo Stato è convenuto, la competenza spetti al giudice del luogo in cui ha sede l’ufficio dell’Avvocatura dello Stato nel cui distretto è sorta o deve eseguirsi l’obbligazione, o si trova l’oggetto della domanda.

La norma presenta una duplice natura:
1. Profilo inderogabile: La causa deve necessariamente essere incardinata presso un giudice nel cui circondario sia presente una sede dell’Avvocatura dello Stato.
2. Profilo facoltativo: L’attore ha la facoltà di scegliere tra il foro del luogo in cui l’obbligazione è sorta e quello del luogo in cui deve essere eseguita.

La Decisione della Corte di Cassazione e il foro erariale

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile l’istanza di regolamento di competenza sollevata dal Tribunale di Milano. La decisione si fonda su una distinzione cruciale tra i poteri del giudice e quelli delle parti.

Il giudice ad quem (quello a cui la causa è stata trasferita, in questo caso Milano) può sollevare d’ufficio un conflitto di competenza solo se viene violato il profilo inderogabile della norma. Ad esempio, se nel suo circondario non fosse presente un ufficio dell’Avvocatura dello Stato.

Al contrario, la scelta tra i diversi fori facoltativi (luogo di nascita o di esecuzione dell’obbligazione) è una questione che attiene alla competenza territoriale derogabile. L’eventuale contestazione di questa scelta spetta esclusivamente alla parte convenuta, che deve sollevare una specifica e completa eccezione. Se non lo fa, la competenza del giudice adito si radica definitivamente.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che il regolamento di competenza d’ufficio è previsto solo per conflitti negativi che riguardano la competenza per materia, per territorio inderogabile o per valore. Quando si tratta di competenza territoriale derogabile, come la scelta tra i fori alternativi del foro erariale, l’inerzia delle parti sana ogni vizio. La dichiarazione di incompetenza del primo giudice, se non contestata dalle parti, diventa vincolante per il giudice ad quem per quanto riguarda gli aspetti derogabili.

Il Tribunale di Milano, contestando di non essere né il luogo di conclusione del contratto né quello di adempimento, ha sollevato questioni relative al profilo facoltativo della norma. Così facendo, ha esercitato un potere che la legge riserva esclusivamente alle parti. Per questo motivo, la sua istanza è stata ritenuta inammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale di procedura civile: la distinzione tra competenza derogabile e inderogabile e la ripartizione dei poteri tra giudice e parti. Chi agisce contro lo Stato gode di una scelta strategica garantita dalla legge. Una volta che tale scelta viene fatta e non è tempestivamente e completamente contestata dalla difesa dello Stato, il secondo giudice non può rimetterla in discussione d’ufficio. La decisione rafforza la certezza del diritto e la stabilità delle decisioni sulla competenza, evitando che i processi si arenino in un limbo giurisdizionale a causa di valutazioni che spettavano alle parti e non sono state fatte.

Che cos’è il foro erariale e come funziona?
È una regola speciale sulla competenza territoriale per le cause contro l’Amministrazione dello Stato. La legge stabilisce che la causa deve essere promossa davanti al giudice nel cui distretto si trova un ufficio dell’Avvocatura dello Stato. L’attore può scegliere se adire il giudice del luogo in cui l’obbligazione è sorta o quello del luogo in cui deve essere eseguita.

Un giudice a cui è stata trasferita una causa può sempre sollevare un conflitto di competenza se non si ritiene competente?
No. Secondo questa ordinanza, il giudice (definito ‘ad quem’) può sollevare d’ufficio un regolamento di competenza solo per questioni di competenza inderogabile (es. per materia o territorio inderogabile). Non può farlo per contestare la scelta tra fori facoltativi, come quelli previsti dal foro erariale, poiché si tratta di una questione di competenza derogabile che solo le parti possono eccepire.

Perché la richiesta del Tribunale di Milano è stata dichiarata inammissibile?
È stata dichiarata inammissibile perché il Tribunale ha contestato la parte facoltativa e derogabile del foro erariale, ovvero se Milano fosse il luogo corretto per l’esecuzione del pagamento. Questa contestazione poteva essere sollevata solo dalle parti processuali. Non avendolo fatto, il giudice non aveva il potere di sollevare la questione di propria iniziativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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