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Ferie non autorizzate: la Cassazione conferma la sanzione

Una dipendente pubblica ha ricevuto una sanzione per aver usufruito di ferie senza il consenso del datore di lavoro. La Corte di Cassazione ha rigettato il suo ricorso, confermando che le ferie non autorizzate sono illegittime. La sentenza ribadisce che il godimento delle ferie, pur essendo un diritto, deve essere sempre bilanciato con le esigenze organizzative dell’ente, rendendo indispensabile l’autorizzazione preventiva.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Ferie Non Autorizzate: Quando il Diritto al Riposo Cede il Passo alle Esigenze Aziendali

Il diritto alle ferie è un pilastro irrinunciabile del rapporto di lavoro, essenziale per il recupero delle energie psicofisiche del lavoratore. Tuttavia, l’esercizio di questo diritto non è incondizionato. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: l’assenza per godere delle ferie, anche se maturate, deve essere sempre autorizzata dal datore di lavoro. Prendere ferie non autorizzate può costare caro, fino a una sanzione disciplinare. Analizziamo insieme questa importante decisione.

Il Caso: Ferie Godute Senza Permesso e Sanzione Disciplinare

Una dipendente di un ente comunale, con la qualifica di Istruttore Amministrativo, si assentava dal lavoro per usufruire di un giorno di ferie maturato. La sua richiesta era stata presentata con meno di 24 ore di preavviso e, in assenza di una formale autorizzazione, la lavoratrice decideva comunque di non presentarsi al lavoro. Di conseguenza, il Comune le irrogava una sanzione disciplinare consistente in una multa pari a quattro ore di retribuzione per assenza ingiustificata.

La dipendente impugnava la sanzione, sostenendo non solo di aver maturato il diritto al riposo, ma anche che la sua condotta fosse una reazione a una presunta situazione di mobbing e che l’assenza fosse necessaria per il recupero delle sue energie. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello, però, le davano torto, ritenendo l’assenza arbitraria e la sanzione legittima.

Le Ragioni del Ricorso e le ferie non autorizzate

Arrivata dinanzi alla Corte di Cassazione, la lavoratrice ha basato il suo ricorso su due motivi principali. In primo luogo, ha lamentato la violazione di diverse norme, tra cui quelle costituzionali sul diritto alla salute, sostenendo che le prerogative del datore di lavoro non possono comprimere il diritto al riposo fino ad annullarlo.

In secondo luogo, ha accusato la Corte d’Appello di non aver considerato un fatto decisivo: la sua richiesta di ferie era stata fatta alla fine del periodo di maturazione, rendendola funzionale alla reintegrazione delle energie psicofisiche. A suo dire, il comportamento omissivo del Comune, che non aveva dato riscontro alla richiesta, costituiva una violazione dei principi di correttezza e buona fede.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, fornendo chiarimenti cruciali sulla gestione delle ferie. I giudici hanno riaffermato un principio consolidato: la fruizione delle ferie, a prescindere dalla loro maturazione, è subordinata all’autorizzazione del datore di lavoro.

Questa regola non è un’inutile formalità, ma risponde a una precisa necessità di bilanciamento. Da un lato c’è il diritto del lavoratore al riposo; dall’altro, ci sono le esigenze di servizio e organizzative dell’azienda o dell’ente pubblico. L’autorizzazione serve proprio a contemperare questi due interessi. Il datore di lavoro deve poter organizzare l’attività produttiva, e una richiesta di ferie presentata con preavviso minimo non consente alcuna riorganizzazione.

La Corte ha ritenuto che questo principio prevalga anche sulle argomentazioni della ricorrente relative alla presunta violazione della buona fede da parte del datore. La necessità dell’autorizzazione è un presupposto fondamentale che il lavoratore non può ignorare, decidendo autonomamente di assentarsi.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza invia un messaggio chiaro a lavoratori e datori di lavoro. Per i lavoratori, sottolinea che il diritto alle ferie non è un diritto da esercitare in modo unilaterale e arbitrario. È indispensabile seguire le procedure aziendali, presentare la richiesta con un congruo preavviso e, soprattutto, attendere la formale autorizzazione prima di assentarsi. L’autotutela, in questo contesto, non è ammessa e può portare a legittime sanzioni disciplinari.

Per i datori di lavoro, pur confermando il loro potere organizzativo, la decisione implicitamente ricorda l’importanza di agire secondo correttezza e buona fede, fornendo risposte tempestive alle richieste dei dipendenti per evitare di generare incertezze e potenziali contenziosi.

Posso prendere le ferie che ho maturato senza chiedere il permesso al datore di lavoro?
No. L’ordinanza stabilisce che la fruizione delle ferie, anche se maturate, è sempre subordinata all’autorizzazione del datore di lavoro per bilanciare il diritto al riposo con le esigenze di servizio.

Cosa succede se prendo ferie non autorizzate?
Si rischia una sanzione disciplinare per assenza ingiustificata. Nel caso esaminato, la dipendente è stata condannata a una multa pari a quattro ore di retribuzione.

Le esigenze organizzative del datore di lavoro prevalgono sempre sul mio diritto alle ferie?
Secondo la Corte, il diritto alle ferie deve essere contemperato con le esigenze di servizio. L’autorizzazione del datore di lavoro è lo strumento che garantisce questo equilibrio, rendendo la decisione del datore, se motivata da reali necessità organizzative, prevalente sulla richiesta del lavoratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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