LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Estinzione Giudizio Cassazione: l’effetto della rinuncia

Un cittadino aveva impugnato una decisione della Corte di Cassazione in un caso di responsabilità dei magistrati. Prima dell’udienza, ha presentato una rinuncia al ricorso, che è stata accettata dalla controparte, l’Amministrazione statale. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio di cassazione, specificando che nulla era dovuto per le spese legali proprio a causa dell’accettazione della rinuncia.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione del Giudizio di Cassazione: Cosa Succede se si Rinuncia al Ricorso?

L’estinzione del giudizio di cassazione è un esito processuale che chiude definitivamente un procedimento davanti alla Suprema Corte prima di una decisione sul merito. Questo evento si verifica in specifiche circostanze previste dalla legge, una delle quali è la rinuncia al ricorso da parte del proponente. Un’ordinanza recente offre un chiaro esempio pratico di come funziona questo meccanismo e, soprattutto, quali sono le conseguenze sulle spese legali quando la rinuncia viene accettata dalla controparte. Analizziamo insieme questo caso per comprendere le dinamiche procedurali.

I Fatti del Caso: Un Ricorso per Revocazione e la Successiva Rinuncia

La vicenda trae origine da una causa per responsabilità dei magistrati. Un cittadino, dopo aver visto respinta la sua impugnazione contro una sentenza della Corte d’Appello, era stato condannato al pagamento di una cospicua somma per le spese di legittimità. Non dandosi per vinto, aveva proposto un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione, questa volta per revocazione di una precedente ordinanza sfavorevole.

Tuttavia, prima che si tenesse l’udienza (adunanza camerale) fissata per la discussione, il ricorrente ha cambiato strategia, depositando una formale dichiarazione di rinuncia al ricorso. A sua volta, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, costituitasi in giudizio come controricorrente, ha accettato tale rinuncia.

La Decisione della Corte: Focus sull’Estinzione del Giudizio di Cassazione

Di fronte alla rinuncia del ricorrente e all’accettazione della controparte, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prenderne atto. I giudici hanno quindi dichiarato formalmente l’estinzione del giudizio di cassazione. Questa decisione non entra nel merito delle ragioni del ricorso originario, ma si limita a certificare la chiusura del procedimento a causa della volontà espressa dalle parti. L’aspetto più significativo della pronuncia, tuttavia, riguarda la gestione delle spese di lite.

Le Motivazioni: Il Ruolo Cruciale dell’Accettazione della Rinuncia

La Corte ha specificato che nulla doveva essere disposto in merito alle spese legali. La motivazione di questa scelta risiede in una precisa norma del codice di procedura civile: l’articolo 391, quarto comma. Tale articolo stabilisce che, nel caso in cui la rinuncia al ricorso sia accettata dalla controparte, viene meno il potere del giudice di provvedere alla condanna alle spese.

In pratica, l’accettazione della rinuncia da parte del controricorrente blocca la possibilità per la Corte di emettere una pronuncia sulle spese. Questo significa che ciascuna parte si fa carico delle proprie spese legali sostenute fino a quel momento. La ratio della norma è quella di incentivare una rapida definizione dei contenziosi, evitando ulteriori strascichi processuali legati alla liquidazione delle spese quando vi è un accordo tra le parti sulla chiusura della lite.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia Accettata

La decisione in esame ribadisce un principio procedurale di notevole importanza. La rinuncia al ricorso, se accettata, non solo porta all’estinzione del giudizio ma neutralizza anche la questione delle spese. Per le parti coinvolte, ciò significa che la scelta di rinunciare e di accettare tale rinuncia comporta una chiara prevedibilità dei costi: ognuno sosterrà i propri. Questa ordinanza serve come promemoria del fatto che gli istituti processuali, come la rinuncia, possono essere strumenti efficaci per controllare l’esito di una controversia, non solo nel merito ma anche sotto il profilo economico.

Cosa succede in Cassazione se la parte che ha fatto ricorso decide di rinunciarvi?
Il giudizio viene dichiarato estinto, ponendo fine al procedimento davanti alla Corte di Cassazione senza una decisione nel merito della questione.

Se la rinuncia al ricorso viene accettata dalla controparte, chi paga le spese legali?
In base a quanto stabilito dall’ordinanza, la Corte non può emettere alcuna pronuncia sulle spese di lite. Di conseguenza, nessuna delle parti viene condannata a rimborsare le spese legali all’altra.

Perché l’accettazione della rinuncia da parte della controparte è rilevante ai fini delle spese?
L’accettazione è fondamentale perché, ai sensi dell’art. 391, quarto comma, del codice di procedura civile, preclude alla Corte il potere di provvedere alla liquidazione delle spese, determinando di fatto che ogni parte sostenga i propri costi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati