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Estinzione del giudizio: la rinuncia in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso presentata dai ricorrenti. La controversia, avviata da due soggetti contro una società di gestione del risparmio, si è conclusa prima dell’udienza grazie a un accordo transattivo tra le parti. La Corte ha verificato la regolarità della rinuncia e, conformemente all’art. 391 c.p.c., non ha emesso una pronuncia sulle spese, chiudendo definitivamente il procedimento.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione del Giudizio in Cassazione: Il Caso della Rinuncia all’Impugnazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un contenzioso possa concludersi prima di una decisione di merito attraverso l’istituto della rinuncia. Questo meccanismo procedurale è fondamentale per le parti che raggiungono un accordo, poiché consente di formalizzare la fine della lite e ottenere una rapida estinzione del giudizio. Analizziamo come la Corte di Cassazione ha gestito un caso di questo tipo.

I Fatti del Caso

Due soggetti avevano presentato un ricorso per cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello. La loro azione era diretta nei confronti di una società di gestione del risparmio, la quale si era costituita in giudizio per difendersi. Il ricorso era basato su due specifici motivi di contestazione della decisione di secondo grado.

L’Accordo e l’Atto di Rinuncia

Prima che si tenesse l’udienza fissata per la discussione del caso, le parti hanno trovato un punto d’incontro. La parte ricorrente ha depositato un atto formale di rinuncia al ricorso, che è stato accettato dalla controparte. Questo documento manifestava la volontà comune di conciliare e transigere tutte le controversie pendenti, mettendo di fatto fine alla disputa.

La Decisione della Corte: l’Estinzione del Giudizio

La Corte di Cassazione, presa visione dell’atto di rinuncia e della relativa accettazione, ha agito secondo quanto previsto dal Codice di Procedura Civile. La decisione finale è stata quella di dichiarare l’estinzione del giudizio, un esito che chiude il procedimento in modo definitivo.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è stata puramente procedurale. I giudici hanno constatato che la rinuncia era stata presentata in modo “rituale”, ovvero rispettando tutte le condizioni formali richieste dall’articolo 390 del Codice di Procedura Civile. La presenza di un atto di rinuncia valido e l’accettazione della controparte sono elementi sufficienti per determinare la fine del processo.
Inoltre, la Corte ha applicato l’articolo 391, quarto comma, del Codice di Procedura Civile. Questa norma stabilisce che, in caso di rinuncia, non si procede a una pronuncia sulle spese del giudizio. Ciò significa che la Corte non ha condannato nessuna delle parti a pagare le spese legali dell’altra, presumibilmente perché le parti stesse avevano già regolato questo aspetto nel loro accordo transattivo.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma che la rinuncia al ricorso è uno strumento efficace per porre fine a un contenzioso legale, specialmente quando le parti raggiungono un accordo extragiudiziale. La decisione evidenzia l’importanza del rispetto delle forme procedurali: una rinuncia presentata correttamente porta direttamente all’estinzione del giudizio. Per le parti coinvolte, questo significa un notevole risparmio di tempo e risorse, evitando l’incertezza e i costi di un’ulteriore fase processuale. La scelta del legislatore di non prevedere una pronuncia sulle spese in caso di rinuncia agevola ulteriormente la composizione bonaria delle liti.

Cosa succede quando una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Se la rinuncia è formalmente valida e, ove necessario, accettata dalla controparte, la Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio. Questo significa che il processo si chiude definitivamente senza una decisione sul merito della controversia.

Perché la Corte non si è pronunciata sulle spese legali?
La Corte non ha deciso sulle spese perché l’articolo 391, quarto comma, del Codice di Procedura Civile prevede espressamente che, in caso di estinzione del giudizio per rinuncia, non si debba emettere alcuna pronuncia in merito alle spese di cassazione.

Quali sono i requisiti per una rinuncia valida secondo questa ordinanza?
L’ordinanza specifica che la rinuncia deve essere “rituale”, cioè deve soddisfare le condizioni formali previste dall’articolo 390 del Codice di Procedura Civile. Nel caso di specie, è stato depositato un atto di rinuncia e accettazione prima dell’udienza, dimostrando l’intento conciliativo delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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