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Estinzione del giudizio: la rinuncia al ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2032/2024, ha dichiarato l’estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte del ricorrente, accettata dalla controparte. Il caso riguardava un appello contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione evidenzia come la volontà delle parti possa porre fine al processo in qualsiasi fase, senza una pronuncia sul merito e, in questo caso, senza statuizione sulle spese.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione del Giudizio per Rinuncia: Quando il Processo si Ferma

L’ordinanza n. 2032 del 19 gennaio 2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un processo possa concludersi prima di arrivare a una sentenza di merito. La vicenda si conclude con una declaratoria di estinzione del giudizio, un esito processuale che si verifica quando le parti, di comune accordo o per volontà unilaterale, decidono di non proseguire la lite. Questo caso specifico dimostra l’importanza della rinuncia al ricorso e della sua accettazione da parte della controparte come strumento per porre fine a una controversia legale in modo definitivo.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imprenditore, sia in proprio sia come legale rappresentante della sua società S.r.l., avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello territoriale. La controparte si era regolarmente costituita in giudizio per difendere la decisione impugnata.

Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare il merito delle questioni sollevate, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la parte ricorrente ha formalmente depositato un atto di rinuncia al ricorso.

La Rinuncia e l’Estinzione del Giudizio in Cassazione

Il punto cruciale della vicenda è rappresentato dalla sequenza degli atti procedurali. Il ricorrente, con un atto datato 3 ottobre 2023, ha manifestato la volontà di non proseguire con l’impugnazione. Il giorno successivo, il 4 ottobre 2023, la controparte (controricorrente) ha depositato un atto di accettazione di tale rinuncia.

Questa concorde volontà delle parti ha privato il processo del suo oggetto, rendendo superflua ogni ulteriore attività giurisdizionale. La Corte di Cassazione, presa visione degli atti, non ha potuto fare altro che recepire la volontà delle parti e dichiarare formalmente la chiusura del procedimento.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni dell’ordinanza sono concise e dirette, fondandosi su un principio cardine del diritto processuale civile: la disponibilità del processo da parte dei contendenti. La Corte ha semplicemente osservato che la rinuncia al ricorso, seguita dalla formale accettazione della controparte, costituisce una causa di estinzione del giudizio.

Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato estinto il processo di cassazione. Un aspetto rilevante della decisione è l’assenza di una pronuncia sulle spese legali. La formula “senza statuizione sulle spese” indica che, data la chiusura concordata del procedimento, la Corte non è intervenuta per stabilire chi dovesse farsi carico dei costi del giudizio, lasciando che le parti regolassero tale aspetto secondo eventuali accordi privati o che ciascuna sostenesse le proprie.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame, pur nella sua brevità, ribadisce un concetto fondamentale: il processo civile è uno strumento al servizio dei cittadini e non un meccanismo inarrestabile. Le parti mantengono il controllo sulla controversia e possono decidere di porvi fine in qualsiasi momento, anche nell’ultimo grado di giudizio. La procedura di rinuncia e accettazione è un meccanismo efficiente per evitare ulteriori costi e tempi processuali quando viene meno l’interesse a una decisione giurisdizionale. Questo caso serve come promemoria del fatto che la risoluzione di una disputa non passa necessariamente attraverso una sentenza, ma può anche essere il frutto di una scelta consapevole delle parti di abbandonare la contesa legale.

Cosa succede se una parte rinuncia al proprio ricorso in Cassazione?
Se la parte che ha presentato il ricorso vi rinuncia e la controparte accetta formalmente tale rinuncia, il giudizio viene dichiarato estinto, ponendo fine al procedimento senza una decisione nel merito.

La Corte si pronuncia sulle spese legali in caso di estinzione per rinuncia?
Nel caso specifico esaminato dall’ordinanza, la Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio “senza statuizione sulle spese”, il che significa che non ha emesso alcuna condanna al pagamento dei costi processuali, lasciando che ciascuna parte sostenga i propri.

Qual è il ruolo dell’accettazione della controparte?
L’accettazione della rinuncia da parte della controparte è un elemento fondamentale che consolida la decisione di estinguere il processo. Dimostra il comune accordo delle parti nel voler terminare la controversia, rendendo la declaratoria di estinzione una conseguenza diretta e inevitabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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