Estinzione del Giudizio per Rinuncia: Quando il Processo si Ferma
L’ordinanza n. 2032 del 19 gennaio 2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un processo possa concludersi prima di arrivare a una sentenza di merito. La vicenda si conclude con una declaratoria di estinzione del giudizio, un esito processuale che si verifica quando le parti, di comune accordo o per volontà unilaterale, decidono di non proseguire la lite. Questo caso specifico dimostra l’importanza della rinuncia al ricorso e della sua accettazione da parte della controparte come strumento per porre fine a una controversia legale in modo definitivo.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imprenditore, sia in proprio sia come legale rappresentante della sua società S.r.l., avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello territoriale. La controparte si era regolarmente costituita in giudizio per difendere la decisione impugnata.
Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare il merito delle questioni sollevate, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la parte ricorrente ha formalmente depositato un atto di rinuncia al ricorso.
La Rinuncia e l’Estinzione del Giudizio in Cassazione
Il punto cruciale della vicenda è rappresentato dalla sequenza degli atti procedurali. Il ricorrente, con un atto datato 3 ottobre 2023, ha manifestato la volontà di non proseguire con l’impugnazione. Il giorno successivo, il 4 ottobre 2023, la controparte (controricorrente) ha depositato un atto di accettazione di tale rinuncia. 
Questa concorde volontà delle parti ha privato il processo del suo oggetto, rendendo superflua ogni ulteriore attività giurisdizionale. La Corte di Cassazione, presa visione degli atti, non ha potuto fare altro che recepire la volontà delle parti e dichiarare formalmente la chiusura del procedimento.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni dell’ordinanza sono concise e dirette, fondandosi su un principio cardine del diritto processuale civile: la disponibilità del processo da parte dei contendenti. La Corte ha semplicemente osservato che la rinuncia al ricorso, seguita dalla formale accettazione della controparte, costituisce una causa di estinzione del giudizio.
Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato estinto il processo di cassazione. Un aspetto rilevante della decisione è l’assenza di una pronuncia sulle spese legali. La formula “senza statuizione sulle spese” indica che, data la chiusura concordata del procedimento, la Corte non è intervenuta per stabilire chi dovesse farsi carico dei costi del giudizio, lasciando che le parti regolassero tale aspetto secondo eventuali accordi privati o che ciascuna sostenesse le proprie.
Le Conclusioni
L’ordinanza in esame, pur nella sua brevità, ribadisce un concetto fondamentale: il processo civile è uno strumento al servizio dei cittadini e non un meccanismo inarrestabile. Le parti mantengono il controllo sulla controversia e possono decidere di porvi fine in qualsiasi momento, anche nell’ultimo grado di giudizio. La procedura di rinuncia e accettazione è un meccanismo efficiente per evitare ulteriori costi e tempi processuali quando viene meno l’interesse a una decisione giurisdizionale. Questo caso serve come promemoria del fatto che la risoluzione di una disputa non passa necessariamente attraverso una sentenza, ma può anche essere il frutto di una scelta consapevole delle parti di abbandonare la contesa legale.
 
Cosa succede se una parte rinuncia al proprio ricorso in Cassazione?
Se la parte che ha presentato il ricorso vi rinuncia e la controparte accetta formalmente tale rinuncia, il giudizio viene dichiarato estinto, ponendo fine al procedimento senza una decisione nel merito.
La Corte si pronuncia sulle spese legali in caso di estinzione per rinuncia?
Nel caso specifico esaminato dall’ordinanza, la Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio “senza statuizione sulle spese”, il che significa che non ha emesso alcuna condanna al pagamento dei costi processuali, lasciando che ciascuna parte sostenga i propri.
Qual è il ruolo dell’accettazione della controparte?
L’accettazione della rinuncia da parte della controparte è un elemento fondamentale che consolida la decisione di estinguere il processo. Dimostra il comune accordo delle parti nel voler terminare la controversia, rendendo la declaratoria di estinzione una conseguenza diretta e inevitabile.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 2 Num. 2032 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 2   Num. 2032  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 19/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso 16565/2020 R.G. proposto da:
COGNOME  NOME  (C.F.  CODICE_FISCALE),  in proprio  e  nella  qualità  di  legale  rappresentante  della  RAGIONE_SOCIALE  (C.F.  P_IVA),  rappresentati  e  difesi  dall’avvocato  COGNOME NOME (C.F. CODICE_FISCALE), giusta procura in atti;
-ricorrenti –
contro
COGNOME NOME (C.F. CODICE_FISCALE), rappresentato e difeso dall’avvocato COGNOME NOME (C.F. CODICE_FISCALE), giusta procura in atti;
-controricorrente – avverso  la  sentenza  n.  7610/2019  della  CORTE  DI  APPELLO  DI ROMA, depositata il 05.12.2019;
udita  la  relazione  della  causa  svolta  nella  camera  di  consiglio  del 20/12/2023 dal Consigliere NOME COGNOME;
Osserva
NOME COGNOME, anche nella qualità di legale rappresentante della RAGIONE_SOCIALE, con atto del 3/10/2023 ha rinunciato al ricorso proposto  averso  la  sentenza  della  Corte d’appello di Roma di cui in epigrafe. La rinuncia risulta essere stata accettata dal controricorrente NOME COGNOME il 4/10/2023.
In ragione di quanto sopra il giudizio di cassazione deve essere dichiarato estinto, senza statuizione sulle spese.
P.Q.M.
dichiara estinto il giudizio di cassazione.
Così deciso nella camera di consiglio del 20 dicembre 2024