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Estinzione del giudizio: la rinuncia al ricorso

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte dei ricorrenti e della contestuale accettazione della controparte. La decisione si fonda sull’articolo 391 del Codice di Procedura Civile, che in questi casi prevede la terminazione del procedimento senza una pronuncia sulle spese legali.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione del Giudizio per Rinuncia: Analisi di un Caso Pratico

L’estinzione del giudizio è un meccanismo procedurale che consente di chiudere una causa prima che si arrivi a una decisione finale nel merito. Una delle cause più comuni è la rinuncia al ricorso da parte di chi lo ha promosso. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo istituto, evidenziando le conseguenze dirette, soprattutto in termini di spese legali.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello. Le parti ricorrenti, dopo aver avviato il giudizio di legittimità, hanno depositato un atto formale di rinuncia al ricorso. Tale atto è stato prontamente accettato dalla società controricorrente, la quale agiva anche in rappresentanza di un’altra entità giuridica. L’accettazione includeva anche la rinuncia alla solidarietà per le spese, un dettaglio che semplifica ulteriormente la chiusura della controversia.

La Rinuncia al Ricorso e l’Estinzione del Giudizio

Di fronte a una rinuncia formalizzata e accettata dalla controparte, la Corte di Cassazione non entra nel merito della questione. Il suo compito, in questa fase, è puramente dichiarativo. I giudici prendono atto della volontà delle parti di porre fine alla lite e procedono di conseguenza. È interessante notare come nel caso specifico fosse stata presentata anche un’istanza per anticipare l’udienza. Tale richiesta è stata rigettata, poiché l’intervenuta rinuncia e la sua accettazione rendevano superfluo qualsiasi altro adempimento, avendo già definito l’esito del procedimento.

Le Motivazioni della Decisione

La base giuridica della decisione risiede nell’articolo 391, ultimo comma, del Codice di Procedura Civile. Questa norma stabilisce che, quando il ricorso viene rinunciato e la rinuncia è accettata dalle altre parti, la Corte deve semplicemente dichiarare l’estinzione dell’intero procedimento. Un aspetto fondamentale di questa disposizione è che la Corte non deve pronunciare alcuna condanna alle spese legali. La legge presume che le parti, accordandosi per la chiusura del giudizio, abbiano anche regolato privatamente la questione delle spese. Pertanto, la Corte si è limitata a prendere atto della volontà delle parti e a dichiarare formalmente l’estinzione del giudizio.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine della procedura civile: la volontà delle parti può determinare la fine del processo. La rinuncia al ricorso, se accettata, è uno strumento efficace e rapido per chiudere una controversia in Cassazione, evitando i tempi e i costi di un giudizio di merito. L’implicazione più rilevante per le parti è l’assenza di una pronuncia sulle spese, che incentiva la ricerca di accordi transattivi. Per gli operatori del diritto, questo caso serve come promemoria della necessità di formalizzare correttamente sia la rinuncia che l’accettazione per garantire un’efficace e rapida estinzione del giudizio.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Se la parte che ha presentato il ricorso deposita un atto di rinuncia e la controparte lo accetta, il procedimento si conclude anticipatamente. La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio.

In caso di rinuncia accettata, chi paga le spese legali del giudizio di Cassazione?
Secondo l’articolo 391 del Codice di Procedura Civile, quando il giudizio si estingue per rinuncia accettata, la Corte non emette alcuna pronuncia sulle spese. Si presume che le parti abbiano trovato un accordo privato in merito.

È necessario attendere l’udienza fissata se interviene una rinuncia al ricorso?
No. Come dimostra il caso in esame, se interviene una rinuncia accettata, la Corte può dichiarare l’estinzione del giudizio senza attendere l’udienza, in quanto l’atto di rinuncia è di per sé sufficiente a definire il procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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