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Estinzione del giudizio: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso presentata dalla parte soccombente. La decisione, presa in camera di consiglio, si fonda sull’articolo 390 del codice di procedura civile. Constatata la rinuncia e la sua comunicazione alla controparte, la Corte ha disposto la compensazione delle spese legali, chiudendo definitivamente il procedimento come previsto dall’articolo 391 dello stesso codice.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione del Giudizio: Quando la Rinuncia al Ricorso Chiude il Caso

Nel complesso mondo della procedura civile, l’estinzione del giudizio rappresenta una delle modalità con cui un contenzioso può concludersi prima di arrivare a una sentenza definitiva sul merito. Un caso recente, deciso dalla Corte di Cassazione, offre un chiaro esempio di come questo istituto funzioni nella pratica, in particolare quando una delle parti decide di fare un passo indietro e rinunciare al proprio ricorso. Analizziamo insieme la vicenda e le sue implicazioni.

Il Percorso Giudiziario: dall’Appello alla Cassazione

La controversia vedeva contrapposte una società e alcuni suoi soci contro un istituto di credito. Dopo una sentenza emessa dalla Corte d’Appello territoriale, la società, risultata soccombente, aveva deciso di presentare ricorso per Cassazione, sperando di ribaltare l’esito del giudizio. L’istituto bancario, a sua volta, si era costituito in giudizio come controricorrente per difendere la decisione a sé favorevole.

L’Atto di Rinuncia e i suoi Effetti

Il colpo di scena è arrivato quando, nel corso del procedimento davanti alla Suprema Corte, la parte ricorrente ha depositato un atto formale di rinuncia al ricorso. Questo atto, previsto e disciplinato dall’articolo 390 del codice di procedura civile, è una dichiarazione unilaterale con cui il ricorrente manifesta la volontà di non proseguire nell’azione legale intrapresa. Una volta che tale rinuncia viene comunicata alla controparte, il destino del processo è segnato.

Le Motivazioni dietro l’Estinzione del Giudizio

La Corte di Cassazione, riunitasi in camera di consiglio, ha preso atto della rinuncia formalizzata. I giudici hanno semplicemente verificato che l’atto fosse stato regolarmente depositato e che la comunicazione alla controparte fosse avvenuta. A questo punto, il percorso logico-giuridico è stato lineare. La rinuncia al ricorso produce, come suo effetto diretto e inevitabile, l’estinzione del giudizio. Non c’è più un interesse da parte del ricorrente a ottenere una decisione, e il processo perde la sua ragion d’essere. Di conseguenza, la Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate nel ricorso originale, ma si è limitata a dichiarare la chiusura del procedimento.

Le Conclusioni: Compensazione delle Spese e Chiusura Definitiva

Una volta dichiarata l’estinzione, restava da decidere sulla questione delle spese legali. L’articolo 391 del codice di procedura civile stabilisce che, in caso di rinuncia, il rinunciante deve rimborsare le spese alla controparte, salvo diverso accordo. In questo specifico caso, la Corte ha optato per la compensazione delle spese. Ciò significa che ogni parte ha sostenuto i propri costi legali, senza che una dovesse rimborsare l’altra, una soluzione spesso adottata quando la rinuncia è frutto di un accordo transattivo tra le parti. Con questa decisione, il lungo iter giudiziario si è concluso definitivamente, senza un vincitore o un vinto sul merito della questione, ma con la cessazione della materia del contendere per volontà del ricorrente.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Quando una parte deposita un atto formale di rinuncia al ricorso, il procedimento si conclude. La Corte di Cassazione, una volta verificata la regolarità della rinuncia, dichiara l’estinzione del giudizio senza decidere nel merito della questione.

Quale norma regola la rinuncia al ricorso?
La rinuncia al ricorso è disciplinata dall’articolo 390 del codice di procedura civile, che stabilisce le modalità con cui la parte ricorrente può abbandonare formalmente l’azione legale intrapresa.

Come vengono gestite le spese legali in caso di estinzione del giudizio per rinuncia?
In questo caso specifico, la Corte ha disposto la compensazione delle spese, come previsto dall’articolo 391 del codice di procedura civile. Ciò significa che ciascuna parte ha sostenuto i propri costi legali, senza alcun obbligo di rimborso verso la controparte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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