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Esecutività sentenza penale: esecuzione immediata

Un soggetto si opponeva a un precetto basato su una sentenza penale d’appello, sostenendo che non fosse definitiva. Il Tribunale ha respinto l’opposizione, chiarendo che, ai sensi dell’art. 605 c.p.p., le statuizioni civili contenute in una sentenza penale d’appello godono di immediata esecutività, a prescindere dal deposito delle motivazioni e dal passaggio in giudicato. La notifica del solo dispositivo è sufficiente per agire.

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Pubblicato il 4 novembre 2024 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Esecutività della Sentenza Penale d’Appello: Quando si Può Procedere al Recupero del Credito?

L’esecutività della sentenza penale in relazione alle statuizioni civili rappresenta un tema di grande rilevanza pratica. Spesso, la parte civile vittoriosa in un processo penale si chiede quando possa effettivamente agire per ottenere il risarcimento del danno e il rimborso delle spese legali. Una recente sentenza del Tribunale di Venezia fa luce su un aspetto cruciale: la differenza di esecutività tra le pronunce di primo grado e quelle d’appello, confermando la possibilità di agire immediatamente dopo la decisione di secondo grado.

I Fatti del Caso: L’Opposizione al Precetto

Il caso esaminato trae origine dall’opposizione a un atto di precetto notificata da un soggetto condannato in sede penale. Quest’ultimo sosteneva l’illegittimità dell’atto, in quanto basato su una sentenza della Corte d’Appello le cui motivazioni non erano state ancora depositate. A suo avviso, senza il passaggio in giudicato della pronuncia, il creditore (la parte civile costituita nel processo penale) non avrebbe avuto il diritto di procedere ad esecuzione forzata per il recupero delle somme liquidate a titolo di risarcimento e spese.

La parte opposta, invece, sosteneva la piena legittimità del proprio operato, richiamando la specifica natura della sentenza d’appello penale e la sua immediata forza esecutiva per le disposizioni civili.

L’Esecutività Immediata della Sentenza Penale d’Appello

Il cuore della questione giuridica risiede nell’interpretazione dell’articolo 605, secondo comma, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce in modo inequivocabile che “Le pronunce del giudice d’appello sull’azione civile sono immediatamente esecutive”.

Il Tribunale ha correttamente applicato tale principio, rigettando l’opposizione e chiarendo la netta distinzione rispetto alle sentenze di primo grado. Infatti, mentre le statuizioni civili di una condanna penale di primo grado non sono provvisoriamente esecutive (se non su specifica richiesta e declaratoria del giudice), quelle emesse in grado di appello lo sono per espressa previsione di legge.

Le Motivazioni della Decisione

Il giudice ha fondato la propria decisione su due pilastri fondamentali.

In primo luogo, il tenore letterale dell’art. 605 c.p.p., che non lascia spazio a interpretazioni diverse. La volontà del legislatore è quella di attribuire un’immediata forza esecutiva alle decisioni d’appello che confermano o liquidano un risarcimento, per garantire una più rapida tutela alla parte danneggiata dal reato.

In secondo luogo, il Tribunale ha richiamato un consolidato orientamento della Corte di Cassazione (sent. n. 6022/2017). La Suprema Corte ha precisato che per l’esecuzione forzata è sufficiente la notificazione del solo dispositivo della sentenza, letto in udienza. Non è necessario, quindi, attendere il deposito delle motivazioni, né tantomeno procedere alla notifica del provvedimento completo di ragioni della decisione. La lettura in udienza, se la parte è presente o deve considerarsi tale, sostituisce di fatto la notificazione del dispositivo stesso.

Di conseguenza, il precetto notificato dopo la lettura del dispositivo della Corte d’Appello, ma prima del deposito delle motivazioni, è stato ritenuto perfettamente valido ed efficace.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La sentenza in commento offre un’importante conferma per le parti civili e i loro difensori. La decisione chiarisce che, una volta ottenuta una pronuncia favorevole in Corte d’Appello in un processo penale, è possibile avviare immediatamente le procedure di recupero del credito, senza dover attendere i tempi, spesso lunghi, del deposito delle motivazioni o l’eventuale passaggio in giudicato della sentenza. Questo principio accelera notevolmente la tutela risarcitoria della vittima del reato, rendendo l’esecutività della sentenza penale d’appello uno strumento concreto ed efficace.

Le statuizioni civili di una sentenza penale d’appello sono subito esecutive?
Sì, in base all’art. 605, secondo comma, del codice di procedura penale, le pronunce del giudice d’appello sull’azione civile (risarcimenti, restituzioni e spese) sono immediatamente esecutive.

È necessario attendere il deposito delle motivazioni della sentenza d’appello per iniziare l’esecuzione forzata?
No. La sentenza chiarisce, richiamando la giurisprudenza della Cassazione, che per procedere all’esecuzione forzata è sufficiente la notificazione del solo dispositivo letto in udienza. Non occorre attendere il deposito delle motivazioni.

Qual è la differenza di esecutività tra una sentenza penale di primo grado e una d’appello per le parti civili?
Le statuizioni civili contenute in una sentenza penale di primo grado non sono, di regola, provvisoriamente esecutive. Al contrario, quelle contenute nella sentenza d’appello sono immediatamente esecutive per espressa previsione di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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