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Errore materiale: correzione e avvocato antistatario

La Corte di Cassazione corregge un proprio precedente provvedimento a causa di un errore materiale. L’errore consisteva nell’aver indicato un avvocato cancellato dall’albo e nell’aver omesso di liquidare le spese in favore del difensore rimasto, dichiaratosi antistatario. La Corte ha accolto l’istanza di correzione, modificando l’intestazione e il dispositivo della precedente ordinanza per rispecchiare la corretta rappresentanza legale e il diritto del legale antistatario a ricevere direttamente il pagamento delle spese.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Errore Materiale: Come la Cassazione Corregge i Suoi Provvedimenti

Un errore materiale in un provvedimento giudiziario può creare incertezze e problemi esecutivi. Fortunatamente, l’ordinamento prevede una procedura specifica per la sua correzione, che non richiede di rimettere in discussione l’intera causa. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come questo strumento funzioni, in particolare quando l’errore riguarda l’indicazione dei difensori e la liquidazione delle spese legali in favore dell’avvocato antistatario.

I Fatti del Caso

Una società di costruzioni, a seguito di un giudizio in Cassazione, si è accorta di una duplice imprecisione nell’ordinanza emessa dalla Corte. In primo luogo, nell’intestazione del provvedimento figuravano due avvocati come difensori, nonostante uno di essi fosse stato precedentemente cancellato dall’albo professionale. In secondo luogo, e di conseguenza, il dispositivo non disponeva la liquidazione delle spese legali direttamente in favore del difensore rimasto, il quale si era dichiarato ‘antistatario’, ovvero colui che ha anticipato le spese per il cliente.

La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale

Anziché intraprendere un nuovo e complesso iter giudiziario, il legale della società ha presentato un’istanza alla stessa Corte di Cassazione, non come un ricorso autonomo, ma come una segnalazione per sollecitare l’esercizio del potere di correzione d’ufficio. L’articolo 391 bis del codice di procedura civile conferisce infatti alla Corte il potere di emendare i propri provvedimenti affetti da sviste o omissioni puramente formali, che non intaccano il contenuto logico-giuridico della decisione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto l’istanza meritevole di accoglimento. Ha riconosciuto che l’omessa riproduzione dei dati corretti — ovvero la cancellazione di un legale dall’albo e la qualità di antistatario dell’altro — costituiva un errore materiale emendabile. Di conseguenza, ha ordinato la modifica del provvedimento originale.

Nello specifico, la correzione ha riguardato due punti precisi:
1. L’intestazione: la dicitura ‘dagli avvocati Gaetano e Salvatore’ è stata sostituita con ‘dall’avvocato Gaetano’.
2. Il dispositivo: è stata aggiunta la precisazione che le spese del giudizio di legittimità dovevano essere liquidate ‘in favore dell’Avv. Gaetano Montefusco, antistatario’.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base del fatto che le inesattezze rilevate non alteravano la sostanza del giudizio ma rappresentavano semplici sviste nella redazione del testo. La cancellazione di un avvocato dall’albo e la dichiarazione di antistatarietà del legale superstite erano fatti documentati e non contestati, la cui mancata indicazione nell’ordinanza era un mero lapsus calami. Correggere tale errore materiale era necessario per garantire la chiarezza, la correttezza formale e la piena eseguibilità del provvedimento, soprattutto per quanto riguarda il pagamento delle spese processuali. La procedura di correzione serve proprio a ripristinare la corrispondenza tra la volontà del giudice e il testo scritto del provvedimento, senza dover riaprire il dibattito sul merito della controversia.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce l’utilità e l’efficienza della procedura di correzione dell’errore materiale. Essa permette di sanare rapidamente imprecisioni formali che potrebbero ostacolare l’applicazione pratica di una decisione giudiziaria. Inoltre, sottolinea l’importanza della figura dell’avvocato antistatario e il suo diritto a vedere liquidate le spese direttamente a proprio favore, un principio che deve essere correttamente riflesso nel dispositivo della sentenza per essere effettivo.

Cosa si intende per errore materiale in un provvedimento giudiziario?
Si intende una svista puramente formale, come un errore di calcolo o di trascrizione di un nome, che non modifica il ragionamento giuridico né la sostanza della decisione. Nel caso specifico, consisteva nell’indicare un avvocato non più abilitato e nell’omettere la qualifica di ‘antistatario’ del legale rimasto.

Come è stato corretto il provvedimento originale?
La Corte di Cassazione ha disposto una modifica diretta del testo della precedente ordinanza. Ha ordinato di sostituire nell’intestazione il riferimento a entrambi i legali con il solo nome del difensore abilitato e di aggiungere nel dispositivo la clausola che le spese legali fossero liquidate direttamente in favore di quest’ultimo in qualità di antistatario.

La procedura di correzione dell’errore materiale comporta nuove spese legali?
In questo caso, la Corte ha stabilito che nulla dovesse essere disposto riguardo alle spese del procedimento di correzione. La natura della procedura, volta a sanare un errore della stessa autorità giudiziaria, solitamente non comporta l’addebito di ulteriori costi alle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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