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Errore materiale: Cassazione corregge la terminologia

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2513/2025, ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in un suo precedente provvedimento (n. 5620 del 2024). L’errore consisteva nell’aver utilizzato il termine ‘decreto’ anziché ‘sentenza’ per qualificare l’atto impugnato. La Corte ha quindi ordinato la sostituzione del termine errato, sia nella motivazione che nel dispositivo, chiarendo che tale intervento non altera la sostanza della decisione ma ripristina la correttezza formale dell’atto.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Errore Materiale: La Cassazione e il Dovere della Precisione Formale

Nel mondo del diritto, la precisione non è solo una virtù, ma una necessità. Ogni parola in un atto giudiziario ha un peso specifico e un significato preciso. Un’imprecisione, anche se apparentemente minore, può generare ambiguità. L’ordinanza in esame ci offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione interviene per sanare un errore materiale, riaffermando l’importanza della correttezza formale dei provvedimenti giurisdizionali.

La Vicenda: Un Termine Improprio in una Decisione della Cassazione

Il caso nasce dalla segnalazione della parte ricorrente, una società a responsabilità limitata, che ha notato un’incongruenza in una precedente ordinanza della Corte di Cassazione. In tale provvedimento, la Corte aveva erroneamente definito ‘decreto’ l’atto che era stato impugnato e successivamente cassato. In realtà, il provvedimento emesso dal giudice di merito era una ‘sentenza’.

Sebbene questa differenza terminologica non alterasse la sostanza della decisione finale – ovvero l’accoglimento del ricorso e l’annullamento con rinvio della decisione impugnata – essa costituiva un errore materiale che necessitava di una rettifica formale per garantire la piena coerenza e precisione dell’atto.

L’intervento Correttivo e la Procedura di Correzione

La Corte di Cassazione, agendo d’ufficio su segnalazione, ha emesso una specifica ‘Ordinanza di Correzione Errore Materiale’. Questo strumento procedurale è previsto proprio per emendare sviste, refusi o errori di calcolo che non intaccano il contenuto decisionale del provvedimento.

La procedura si è svolta in camera di consiglio e, data la sua natura non contenziosa (non si trattava di risolvere una disputa, ma di correggere un proprio atto), non ha previsto una pronuncia sulle spese legali. L’intervento è stato rapido e mirato, volto esclusivamente a ripristinare la correttezza terminologica.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la propria decisione in modo semplice e diretto. L’errore riguardava l’utilizzo del termine ‘decreto’ al posto di ‘sentenza’, sia in un passaggio della motivazione (a pag. 7, par. 5) sia nel dispositivo finale della precedente ordinanza. Poiché il provvedimento oggetto di cassazione era a tutti gli effetti una sentenza, l’uso del termine improprio costituiva un vizio puramente formale. La correzione, pertanto, era un atto dovuto per assicurare la perfetta corrispondenza tra la realtà processuale e il contenuto del provvedimento della Corte. La decisione evidenzia come il rigore formale sia un pilastro della certezza del diritto, anche quando l’errore non ha impatti sulla sostanza del giudizio.

Conclusioni

L’ordinanza in commento, pur nella sua semplicità, trasmette un messaggio importante: la giustizia non è solo sostanza, ma anche forma. La precisione terminologica negli atti giudiziari è fondamentale per evitare qualsiasi tipo di incertezza interpretativa. La capacità del sistema giudiziario, fino al suo più alto grado, di riconoscere e correggere i propri errori, anche quelli meramente materiali, rafforza la fiducia dei cittadini nell’amministrazione della giustizia. Questo caso dimostra che nessun dettaglio è troppo piccolo quando si tratta di garantire la chiarezza e l’integrità delle decisioni che regolano i rapporti giuridici.

Che cos’è un errore materiale secondo questa ordinanza?
Un errore materiale è un’imprecisione formale in un atto giudiziario, come l’utilizzo di un termine errato (‘decreto’ al posto di ‘sentenza’), che non incide sul contenuto sostanziale della decisione ma riguarda solo la sua correttezza testuale.

Come interviene la Corte di Cassazione per correggere un errore materiale?
La Corte interviene d’ufficio, anche su segnalazione di una parte, emettendo una specifica ‘Ordinanza di Correzione Errore Materiale’. Con questo provvedimento, dispone la sostituzione formale delle parole o delle frasi errate nel testo della decisione originale.

La correzione di un errore materiale modifica la decisione presa in precedenza?
No, la correzione non cambia in alcun modo la sostanza della decisione. Nel caso specifico, la decisione di accogliere il ricorso e cassare il provvedimento impugnato rimane invariata; viene solo rettificata la qualificazione giuridica di tale provvedimento da ‘decreto’ a ‘sentenza’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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