LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Eccezione di estinzione: quando va sollevata?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31663/2024, chiarisce un punto cruciale sulla eccezione di estinzione del processo. La Corte ha stabilito che il termine per sollevare tale eccezione decorre non dall’evento interruttivo in sé, ma dal momento in cui la parte ne ha conoscenza legale, che coincide con la dichiarazione giudiziale di interruzione. Nel caso di specie, l’eccezione sollevata da una società di telecomunicazioni contro un ente pubblico è stata ritenuta tempestiva perché proposta nel primo atto difensivo successivo all’ordinanza di interruzione e alla successiva riassunzione, e non alla data dell’evento che aveva causato l’interruzione di diritto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Eccezione di estinzione: la Cassazione chiarisce quando va sollevata

L’eccezione di estinzione del processo per inattività delle parti è uno strumento procedurale fondamentale per garantire la ragionevole durata del processo. Tuttavia, la sua applicazione pratica può generare dubbi, specialmente riguardo alla tempestività con cui deve essere sollevata. Con la recente ordinanza n. 31663/2024, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, stabilendo che il momento rilevante per valutare la tempestività dell’eccezione non è l’evento che causa l’interruzione, ma la sua formale dichiarazione giudiziale.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da un giudizio di appello promosso da un Ente Pubblico contro una società di telecomunicazioni. Durante il processo, si verificano due eventi potenzialmente interruttivi:
1. Il pensionamento del legale dell’Ente Pubblico.
2. L’emanazione di un DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che autorizzava l’Avvocatura dello Stato a rappresentare l’Ente, revocando di fatto il mandato al precedente difensore.

La Corte d’appello, in un primo momento, non considera il primo evento a causa della tardività dell’eccezione sollevata dalla società di telecomunicazioni. Successivamente, però, dichiara l’interruzione del processo a causa del secondo evento (il DPCM), ritenendo che questo avesse determinato la perdita dello ius postulandi del difensore originario. A seguito della riassunzione del giudizio da parte dell’Ente Pubblico tramite l’Avvocatura dello Stato, la società di telecomunicazioni eccepiva l’estinzione del processo per mancata riassunzione entro il termine di sei mesi dalla pubblicazione del DPCM. La Corte d’appello accoglieva l’eccezione e dichiarava estinto il processo.

L’Ente Pubblico ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la società avesse sollevato l’eccezione di estinzione tardivamente, cioè non nella prima difesa utile successiva al verificarsi dell’evento interruttivo.

La decisione della Corte di Cassazione e l’eccezione di estinzione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Ente Pubblico, ritenendo infondata la censura. Il punto centrale della decisione riguarda l’individuazione del dies a quo, ovvero del momento dal quale la parte interessata ha l’onere di sollevare l’eccezione di estinzione.

Il ricorrente sosteneva che la società avrebbe dovuto eccepire l’estinzione già in un’udienza precedente, tenutasi dopo la scadenza del termine per la riassunzione ma prima che il giudice dichiarasse formalmente l’interruzione. La Cassazione ha respinto questa tesi, chiarendo un principio di diritto fondamentale.

Le motivazioni

I giudici di legittimità hanno spiegato che, sebbene l’interruzione del processo in questo caso operasse ipso iure (cioè automaticamente per legge) dalla data di pubblicazione del DPCM, per la controparte (la società di telecomunicazioni) l’onere di agire sorge solo dal momento in cui acquisisce conoscenza legale dell’evento interruttivo. Tale conoscenza legale, secondo la Corte, coincide con la dichiarazione giudiziale di interruzione.

In altre parole, non si può pretendere che una parte si attivi per eccepire l’estinzione basandosi su un evento che, per quanto noto pubblicamente (come la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), non è ancora stato formalmente recepito nel processo attraverso un provvedimento del giudice. La prima difesa utile per sollevare l’eccezione è, pertanto, quella successiva all’ordinanza con cui il giudice dichiara l’interruzione e alla successiva riassunzione da parte dell’altra parte.

Nel caso specifico, la Corte d’appello aveva dichiarato l’interruzione con ordinanza del 21/11/2019. L’Ente Pubblico aveva riassunto il giudizio il 21/2/2020. La società di telecomunicazioni, con la sua comparsa del 28/4/2020, ha sollevato l’eccezione. Questo atto costituiva la sua prima difesa successiva alla conoscenza legale dell’interruzione, rendendo l’eccezione del tutto tempestiva.

Le conclusioni

Questa ordinanza consolida un importante principio di garanzia processuale. Far decorrere l’onere di eccepire l’estinzione non dall’evento materiale ma dalla sua formalizzazione giudiziale tutela la parte che non ha dato causa all’interruzione, mettendola al riparo da decadenze derivanti dall’inerzia altrui. La conoscenza legale, e non la mera conoscibilità dell’evento, è il criterio che governa la tempestività dell’eccezione di estinzione. La decisione offre quindi un parametro chiaro per gli operatori del diritto, volto a bilanciare l’esigenza di celerità del processo con la tutela del diritto di difesa.

Quando una parte deve sollevare l’eccezione di estinzione del processo?
L’eccezione di estinzione deve essere sollevata dalla parte interessata nella sua prima difesa utile successiva al momento in cui acquisisce la conoscenza legale dell’avvenuta interruzione e della mancata riassunzione nei termini.

Cosa si intende per ‘conoscenza legale’ di un evento interruttivo?
Per la parte che non ha causato l’interruzione, la conoscenza legale dell’evento non coincide con il suo mero accadimento (es. pubblicazione di un atto in Gazzetta Ufficiale), ma con la dichiarazione formale di interruzione da parte del giudice.

Se un’interruzione avviene ‘ipso iure’ (automaticamente per legge), la controparte deve immediatamente eccepire l’estinzione se il processo non viene riassunto?
No. Anche in caso di interruzione ‘ipso iure’, l’onere per la controparte di sollevare l’eccezione sorge solo dopo aver ricevuto la comunicazione formale dell’interruzione tramite un provvedimento del giudice, poiché è quello il momento in cui ne ha conoscenza legale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati