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Divisore 173: si applica anche ai lavoratori turnisti?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1132/2024, ha stabilito che il divisore 173, previsto dal CCNL per calcolare la retribuzione oraria, si applica a tutti i lavoratori, inclusi i turnisti con un orario mensile inferiore a 173 ore. Un’azienda ceramica aveva impugnato la decisione della Corte d’Appello che la condannava a pagare le differenze retributive a una lavoratrice turnista, sostenendo che il divisore dovesse essere riproporzionato. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, affermando che il divisore 173 è un parametro convenzionale generalizzato, volto a garantire la ‘mensilizzazione’ dello stipendio e a compensare la maggiore gravosità del lavoro a turni.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Divisore 173: La Cassazione Conferma l’Applicazione Anche ai Lavoratori Turnisti

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale per la determinazione della busta paga di molti lavoratori: l’applicazione del divisore 173 per il calcolo della retribuzione oraria. La Suprema Corte ha stabilito che questo parametro convenzionale, previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), si applica a tutti i dipendenti, inclusi i lavoratori turnisti che osservano un orario mensile ridotto, consolidando un principio di equità e di valorizzazione della specificità di certi regimi lavorativi.

I Fatti del Caso: La Controversia sulla Retribuzione dei Turnisti

Il caso nasce dal ricorso di un’importante azienda del settore ceramico contro la sentenza della Corte d’Appello che l’aveva condannata al pagamento di differenze retributive a favore di una sua dipendente, una lavoratrice turnista. La controversia verteva sul metodo di calcolo della retribuzione oraria in periodi di parziale prestazione lavorativa, dovuti a periodi di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (C.I.G.O.).

L’azienda sosteneva che, poiché la lavoratrice svolgeva un orario di 144 ore mensili (a differenza delle 173 ore previste per i lavoratori “a giornata”), il divisore per calcolare la paga oraria dovesse essere riproporzionato. La lavoratrice, al contrario, riteneva corretto l’uso del divisore 173 come previsto dal CCNL per tutti i dipendenti, indipendentemente dall’orario specifico.

La Decisione della Corte di Cassazione e il divisore 173

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’azienda, confermando le decisioni dei giudici di merito. I giudici hanno chiarito che il criterio del divisore 173 non è legato all’effettivo numero di ore lavorate, ma rappresenta un parametro convenzionale scelto dalle parti sociali per un fine preciso: la cosiddetta “mensilizzazione” della retribuzione.

Il Principio della Mensilizzazione e la Volontà delle Parti Sociali

La mensilizzazione è un sistema che garantisce al lavoratore uno stipendio fisso ogni mese, a prescindere dalle variazioni dei giorni lavorativi. Per rendere omogeneo il calcolo della paga oraria, necessaria per gestire istituti come straordinari, festività o, come in questo caso, la cassa integrazione, il CCNL ha introdotto il divisore 173. La Corte ha sottolineato che questa scelta non è casuale, ma risponde alla volontà delle parti collettive di creare un sistema uniforme.

Applicazione Generale del divisore 173: Perché è importante?

Secondo la Cassazione, limitare l’uso del divisore 173 solo ai lavoratori con orario di 40 ore settimanali sarebbe contrario sia all’interpretazione letterale delle norme contrattuali (che parlano genericamente di “lavoratori”) sia alla loro ratio. La Corte ha evidenziato che l’applicazione generalizzata di questo divisore realizza una forma di compensazione per i lavoratori turnisti. Essi, pur lavorando un numero inferiore di ore, subiscono una maggiore gravosità e penosità dovuta ai turni. Mantenere un divisore più alto (173) per un monte ore più basso (144) si traduce in una paga oraria di fatto superiore, riconoscendo e compensando economicamente tale disagio.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su un’attenta analisi degli articoli 63 e 66 del CCNL di settore. Le motivazioni principali possono essere così sintetizzate:

1. Valenza Generalizzata: L’art. 63 del CCNL, che stabilisce il divisore, non opera distinzioni tra categorie di lavoratori in base all’orario. La sua formulazione suggerisce un’applicazione generalizzata a tutti i dipendenti.
2. Mancanza di Alternative: Il contratto collettivo non prevede un divisore alternativo per i lavoratori con orario ridotto. Questa assenza, secondo la Corte, è un chiaro segnale della volontà di applicare un unico parametro convenzionale.
3. Compensazione della Gravosità: La scelta di un divisore unico è una precisa decisione delle parti sociali per bilanciare, attraverso un trattamento economico più favorevole, la maggiore onerosità del lavoro a turni, che incide sulla vita personale e sociale del lavoratore.
4. Distinzione dei Piani di Calcolo: I giudici hanno chiarito che non vi è contraddizione nell’usare il divisore 173 per calcolare la paga oraria e, allo stesso tempo, basarsi sull’orario contrattuale effettivo (144 ore) per determinare le ore di cassa integrazione da decurtare. Si tratta di due calcoli che operano su piani logici e funzionali differenti.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Aziende e Lavoratori

Questa ordinanza consolida un importante principio di diritto del lavoro: i parametri convenzionali stabiliti dalla contrattazione collettiva, come il divisore 173, devono essere interpretati secondo la volontà delle parti che li hanno introdotti. Per le aziende, ciò significa applicare correttamente il CCNL senza introdurre distinzioni non previste, anche se apparentemente logiche. Per i lavoratori turnisti, la sentenza rappresenta una conferma della tutela accordata dal contratto collettivo, che riconosce e valorizza la specificità del loro impegno attraverso strumenti retributivi ad hoc. La decisione ribadisce che la retribuzione non è solo il corrispettivo delle ore lavorate, ma anche uno strumento per equilibrare le diverse condizioni di lavoro.

Il divisore orario convenzionale di 173 si applica anche ai lavoratori turnisti con un orario mensile inferiore, come 144 ore?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il divisore 173, previsto dal CCNL di settore, ha una valenza generalizzata e si applica a tutte le categorie di lavoratori, inclusi i turnisti, al fine di determinare la retribuzione oraria partendo da quella mensile.

Perché il CCNL prevede un unico divisore per lavoratori con orari diversi?
Secondo la Corte, la scelta delle parti sociali è stata quella di compensare la maggiore gravosità e penosità del lavoro a turni attraverso una disciplina più favorevole. Mantenere il divisore 173 anche per chi lavora meno ore si traduce in una retribuzione oraria di fatto superiore, riconoscendo così il disagio del lavoro a turni.

Come si calcola la decurtazione dello stipendio in caso di cassa integrazione per un lavoratore turnista?
La sentenza chiarisce che il calcolo della retribuzione oraria (usando il divisore 173) e il calcolo delle ore non lavorate da decurtare sono due operazioni distinte. La decurtazione per le ore di cassa integrazione si basa sull’orario contrattuale effettivo del lavoratore (es. 144 ore mensili), mentre la base di calcolo della paga oraria resta quella ottenuta con il divisore convenzionale 173.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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