LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Distrazione spese legali: la correzione dell’errore

La Corte di Cassazione ha chiarito che l’omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione spese legali costituisce un errore materiale. Pertanto, l’avvocato che ne abbia fatto richiesta può ottenere la correzione del provvedimento attraverso la procedura semplificata prevista dagli artt. 287 e 288 c.p.c., senza necessità di impugnazione. Il caso riguardava un difensore che, pur avendo richiesto la distrazione delle spese in proprio favore, non l’aveva ottenuta nell’ordinanza che definiva il giudizio. La Corte ha accolto l’istanza di correzione, integrando l’originaria pronuncia e disponendo l’annotazione sull’originale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Distrazione Spese Legali: Cosa Fare se il Giudice la Omette?

La distrazione spese legali è un istituto fondamentale per la professione forense, garantendo all’avvocato di recuperare direttamente dalla parte soccombente le spese anticipate e i propri onorari. Ma cosa accade se, nonostante una richiesta formale, il giudice omette di pronunciarsi su di essa? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre una risposta chiara e pragmatica, delineando il percorso corretto da seguire per rimediare a tale dimenticanza.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da un giudizio in Cassazione. Il difensore della parte controricorrente (la parte che si difende dall’impugnazione) aveva depositato le proprie memorie, chiedendo espressamente, come previsto dalla legge, la distrazione delle spese processuali in proprio favore in qualità di avvocato antistatario.

Tuttavia, l’ordinanza che definiva il giudizio, pur condannando la parte ricorrente al pagamento delle spese di lite, ometteva completamente di menzionare la richiesta di distrazione. Di fronte a questa omissione, il difensore ha presentato un’istanza alla stessa Corte per ottenere la correzione del provvedimento.

La Decisione della Corte: la via della Correzione dell’Errore Materiale

La Corte di Cassazione ha accolto l’istanza, affermando un principio di notevole importanza pratica: l’omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione spese legali non costituisce un errore di giudizio che richiede un’impugnazione, bensì un errore materiale.

Di conseguenza, il rimedio corretto ed esperibile è la procedura di correzione degli errori materiali, disciplinata dagli articoli 287 e 288 del Codice di Procedura Civile. La Corte ha quindi disposto l’integrazione dell’ordinanza originaria, aggiungendo la frase che disponeva la distrazione delle spese in favore del difensore e ordinando che tale correzione fosse annotata sull’originale del provvedimento.

Le Motivazioni della Scelta Procedurale

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sulla base di diverse considerazioni. In primo luogo, ha sottolineato come la procedura di correzione sia in armonia con l’articolo 93 del Codice di Procedura Civile, che disciplina appunto la distrazione delle spese. La richiesta di distrazione è, infatti, un accessorio rispetto alla condanna principale alle spese.

In secondo luogo, questa soluzione risponde all’esigenza della ragionevole durata del processo. Anziché costringere il difensore a un lungo e complesso procedimento di impugnazione, la correzione consente di ottenere rapidamente un titolo esecutivo completo e corretto. Ciò garantisce una maggiore rapidità nella soddisfazione dell’interesse del difensore distrattario.

Infine, la Corte ha ribadito che, come già stabilito da precedenti sentenze (incluse le Sezioni Unite), la procedura di correzione degli errori materiali è applicabile anche alle pronunce della stessa Corte di Cassazione, ai sensi dell’art. 391-bis c.p.c.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Avvocati

Questa ordinanza fornisce una guida chiara e definitiva per gli avvocati che si trovino di fronte a un’omessa pronuncia sulla distrazione spese legali.

1. Nessuna Impugnazione: Non è necessario avviare un nuovo e oneroso giudizio di impugnazione.
2. Istanza di Correzione: È sufficiente presentare una semplice istanza di correzione per errore materiale allo stesso giudice che ha emesso il provvedimento.
3. Efficienza e Rapidità: Questo percorso garantisce una soluzione più rapida ed efficiente, in linea con i principi del giusto processo.

Inoltre, la Corte ha specificato che per il procedimento di correzione non sono dovute ulteriori spese legali, alleggerendo ulteriormente il carico per il professionista. Si tratta di una precisazione che consolida la tutela del diritto del difensore a vedere riconosciuto il proprio lavoro e le spese anticipate.

Cosa fare se il giudice omette di pronunciarsi sulla richiesta di distrazione delle spese?
L’omissione va considerata un errore materiale. L’avvocato deve presentare un’istanza di correzione dell’errore materiale allo stesso giudice che ha emesso la decisione, ai sensi degli artt. 287 e 288 c.p.c., senza bisogno di impugnare il provvedimento.

La procedura di correzione dell’errore materiale si applica anche alle decisioni della Corte di Cassazione?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che, in base all’art. 391-bis c.p.c. e alla giurisprudenza consolidata, la procedura di correzione è pienamente applicabile anche ai propri provvedimenti, come sentenze e ordinanze.

Sono previste spese legali per il procedimento di correzione dell’omessa distrazione?
No, la Corte ha stabilito che nulla è dovuto per le spese del procedimento di correzione, richiamando una specifica pronuncia delle Sezioni Unite (Cass. S.U. n. 29432/2024).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati