Distrazione Spese: La Cassazione e la Correzione dell’Errore Materiale
Nel complesso mondo del processo civile, la distrazione spese rappresenta un istituto fondamentale per la tutela del lavoro dell’avvocato. Ma cosa accade se il giudice, pur riconoscendo il diritto alla rifusione delle spese legali, omette di disporne la distrazione a favore del difensore che ne ha fatto richiesta? La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 14427 del 2024, offre un chiarimento decisivo: si tratta di un errore materiale, sanabile con una procedura rapida e snella.
I Fatti di Causa: Una Dimenticanza nel Dispositivo
Il caso trae origine da un contenzioso che vedeva contrapposti un Ente Locale e una società turistica. All’esito del giudizio di legittimità, la Corte di Cassazione aveva emesso una sentenza con cui respingeva il ricorso della società, condannandola al pagamento delle spese di lite a favore del Comune.
Il legale dell’Ente, tuttavia, si avvedeva di un’importante omissione nel dispositivo della sentenza: mancava l’ordine di distrazione spese a suo diretto favore, nonostante egli avesse regolarmente dichiarato di aver anticipato le spese e di non aver ricevuto i compensi, come previsto dalla legge. Di fronte a questa dimenticanza, l’avvocato ha presentato un’istanza alla stessa Corte per ottenere la correzione della precedente pronuncia.
La Decisione della Corte: La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale per la Distrazione Spese
La Suprema Corte ha accolto l’istanza del legale, riconoscendo che l’omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione costituiva un mero errore materiale. I giudici hanno quindi disposto la correzione del dispositivo della sentenza precedente, ordinando che nel testo, dopo la parola «liquidate», venissero aggiunte le parole «e distratte in favore dell’Avvocato [difensore]».
Le Motivazioni della Sentenza
La Corte ha motivato la sua decisione basandosi su un consolidato orientamento giurisprudenziale, richiamando anche una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 16037/2010). Secondo tale orientamento, quando sussistono i presupposti per la distrazione delle spese – ovvero la dichiarazione del difensore di essere antistatario – l’omissione del giudice nel disporla non costituisce un vizio di fondo della decisione, ma una semplice svista formale.
Questo tipo di errore non richiede un nuovo e complesso giudizio di impugnazione per essere sanato. È sufficiente, infatti, ricorrere alla procedura di correzione degli errori materiali, disciplinata dagli articoli 287 e seguenti del codice di procedura civile. Questa via procedurale è più celere ed efficiente e consente di rettificare il provvedimento senza metterne in discussione il contenuto sostanziale. La Corte ha affermato che, poiché la dichiarazione del difensore era presente agli atti e il presupposto per la distrazione era quindi pacifico, la mancata statuizione in merito era un palese errore materiale.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La decisione in esame ribadisce un principio di grande importanza pratica per gli avvocati. Conferma che, in caso di omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione spese, non è necessario affrontare i costi e i tempi di un’impugnazione. La strada corretta e più agevole è quella dell’istanza di correzione per errore materiale, rivolta allo stesso giudice che ha emesso il provvedimento.
Questa ordinanza rafforza la tutela del credito professionale del difensore, garantendo uno strumento efficace per porre rimedio a sviste che potrebbero altrimenti pregiudicare il suo diritto a ottenere il pagamento diretto delle competenze dalla parte soccombente. Si tratta, in definitiva, di un’applicazione dei principi di economia processuale e di effettività della tutela giurisdizionale, che assicura una soluzione rapida a un problema formale ma di rilevante impatto economico per il professionista legale.
Cosa succede se un giudice omette di disporre la distrazione delle spese a favore dell’avvocato che ne ha fatto richiesta?
L’omissione viene considerata un errore materiale. Ciò significa che non incide sulla validità della decisione nel suo complesso e può essere corretta.
È necessario impugnare la sentenza per ottenere la correzione dell’omessa distrazione delle spese?
No, non è necessario. Secondo la Corte di Cassazione, per rimediare a questa dimenticanza è sufficiente presentare un’istanza di correzione per errore materiale allo stesso giudice che ha emesso il provvedimento.
Quali sono i presupposti perché la Corte possa correggere l’errore materiale relativo alla distrazione delle spese?
Il presupposto fondamentale è che l’avvocato abbia regolarmente dichiarato nel corso del giudizio di aver anticipato le spese e di non aver ricevuto il compenso dal proprio cliente (dichiarazione di antistatarietà). Se questa dichiarazione è presente agli atti, l’omessa pronuncia è considerata una svista correggibile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 14427 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 5 Num. 14427 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 23/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso nr. 20628-2023 R.G. proposto da:
COGNOME NOME , rappresentato e difeso proprio ex art. 86 cod. proc. civ. e con domicilio digitale eletto presso il suo indirizzo di posta elettronica certificata
-ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE , in persona del legale rappresentante pro tempore COMUNE DI ISCHIA, in persona del Sindaco pro tempore
-intimati- avverso la sentenza n. 37409/2022 della CORTE DI CASSAZIONE, depositata il 21/12/2022;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 15/5/2024 dal Consigliere Relatore AVV_NOTAIO NOME COGNOME
RILEVATO CHE
AVV_NOTAIO, difensore del Comune RAGIONE_SOCIALE Ischia nel procedimento n. RG NUMERO_DOCUMENTO/2016, definito con la sentenza indicata in epigrafe, che ha respinto il ricorso proposto nei confronti del Comune da RAGIONE_SOCIALE con condanna di quest’ultima al pagamento delle spese di lite, liquidate in Euro 2.300,00 per compensi oltre ad Euro 200,00 per esborsi ed al rimborso spese generali nel 15% ed accessori, chiede la correzione dell’errore materiale della mancata distrazione delle spese in suo favore;
considerato che, in effetti, per mero errore materiale l’invocata distrazione non consta essere stata emessa, pur sussistendo il presupposto della dichiarazione di cui detto all’esito dell’esame del controricorso relativo al giudizio dianzi indicato e che, per ovviare al fine, come affermato da questa Corte (cfr. ex multis S.U. n. 16037/2010) può procedersi, siccome in dispositivo, con le modalità della correzione degli errori materiali (artt. 287 e 23, cod. proc. civ.), anche allo scopo di cui all’art. 391 bis, cod. proc. civ.
P.Q.M.
La Corte dispone che nel dispositivo della sentenza della Corte di Cassazione n. 37409/2022, depositata in data 21.12.2022, dopo «liquidate» debba aggiungersi « e distratte in favore dell’AVV_NOTAIO», mandando alla Cancelleria per le annotazioni di legge.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio, tenutasi in modalità da