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Distrazione delle spese: correzione errore materiale

Un avvocato, difensore di un ente comunale in un precedente giudizio, ha richiesto la correzione di un errore materiale in un’ordinanza della Corte di Cassazione. L’ordinanza originale, pur condannando la controparte al pagamento delle spese legali, aveva omesso la distrazione delle spese in favore del legale, che si era dichiarato antistatario. La Suprema Corte ha accolto l’istanza, disponendo la modifica del dispositivo della precedente ordinanza per includere la corretta attribuzione delle spese direttamente all’avvocato.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Distrazione delle Spese: Come Correggere un Errore Materiale in Cassazione

L’istituto della distrazione delle spese rappresenta una garanzia fondamentale per l’avvocato che anticipa i costi del giudizio per il proprio cliente. Ma cosa accade se il giudice, pur condannando la controparte, si dimentica di disporla nel provvedimento finale? Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce come porre rimedio a questa svista attraverso la procedura di correzione dell’errore materiale, un meccanismo agile ed efficace.

Il Fatto: Una Dimenticanza Cruciale

Il caso trae origine da una controversia in cui un ente comunale, difeso da un avvocato, otteneva una vittoria processuale contro una società di viaggi. La Corte di Cassazione, nel respingere il ricorso della società, la condannava al pagamento delle spese di lite, liquidate in Euro 2.000,00 oltre accessori. Tuttavia, nella stesura del dispositivo, veniva omessa una parte cruciale: la distrazione delle spese in favore del legale del Comune, il quale si era regolarmente dichiarato ‘antistatario’, ovvero aveva attestato di aver anticipato le spese e di non aver ancora ricevuto i compensi dal suo cliente.

La Procedura di Correzione e l’Importanza della Distrazione delle Spese

L’avvocato, notata l’omissione, ha adito nuovamente la Corte di Cassazione, non con un nuovo ricorso, ma con un’istanza per la correzione dell’errore materiale ai sensi dell’art. 287 del codice di procedura civile. Questo strumento permette di emendare sviste, errori di calcolo o di trascrizione che non intaccano il percorso logico-giuridico che ha portato alla decisione.

L’istituto della distrazione delle spese è pensato proprio per tutelare il difensore. Quando un avvocato si dichiara antistatario, acquisisce un proprio diritto di credito nei confronti della parte soccombente, potendo così recuperare le somme dovute in modo diretto, senza doverle prima richiedere al proprio assistito. L’omessa pronuncia su tale istanza costituisce, come chiarito dalla Corte, un errore emendabile.

La Decisione della Suprema Corte sull’Errore Materiale

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la richiesta del legale. Ha riconosciuto che, essendo presente agli atti la dichiarazione di aver anticipato le spese, sussisteva il presupposto per la distrazione. La mancata inclusione nel dispositivo non era frutto di una valutazione di merito, ma di una mera dimenticanza. Pertanto, si trattava di un classico errore materiale.

La Corte ha quindi disposto che il dispositivo dell’ordinanza precedente venisse corretto, aggiungendo dopo la parola «liquidate» la frase «e distratte in favore dell’Avvocato». Ha inoltre disposto che la Cancelleria procedesse con le dovute annotazioni di legge.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sulla natura stessa dell’errore. L’omissione della distrazione, a fronte di una specifica e rituale dichiarazione del difensore, non altera la volontà del giudice espressa nella decisione principale (la condanna alle spese), ma ne rappresenta un’incompleta formulazione dispositiva. Citando un proprio precedente a Sezioni Unite (n. 16037/2010), la Cassazione ha ribadito che la procedura di correzione è lo strumento idoneo per sanare tali sviste, garantendo rapidità ed efficienza e tutelando il diritto del difensore. La correzione, infatti, ristabilisce la corretta esecuzione della pronuncia di condanna alle spese, allineando il testo del provvedimento alla situazione processuale effettiva.

Le conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio di fondamentale importanza pratica per la professione forense. Dimostra che il diritto dell’avvocato antistatario alla distrazione delle spese è tutelato anche contro le semplici sviste materiali del giudice. La procedura di correzione si conferma uno strumento processuale agile che evita al legale di dover intraprendere percorsi più complessi per vedere riconosciuto un proprio diritto. È un monito sull’importanza della precisione nella redazione dei provvedimenti e, al contempo, una rassicurazione per i difensori sulla possibilità di rimediare efficacemente a eventuali errori.

Cosa si intende per ‘distrazione delle spese’?
È un meccanismo legale attraverso cui il giudice, nella sentenza di condanna alle spese, ordina alla parte perdente di pagare l’importo dovuto direttamente all’avvocato della parte vincitrice, anziché a quest’ultima.

Qual è il presupposto per ottenere la distrazione delle spese?
L’avvocato deve presentare un’apposita dichiarazione in giudizio, affermando di aver anticipato le spese e di non aver ricevuto il compenso dal proprio cliente (dichiarazione da ‘antistatario’).

Se il giudice si dimentica di indicare la distrazione delle spese, cosa può fare l’avvocato?
Come stabilito in questa ordinanza, l’avvocato può richiedere la correzione dell’errore materiale del provvedimento. Se il presupposto (la dichiarazione) era presente, la Corte può semplicemente integrare l’ordinanza o la sentenza senza necessità di un nuovo giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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