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Distrazione delle spese: come correggere l’omissione

La Corte di Cassazione chiarisce che l’omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione delle spese a favore dell’avvocato costituisce un errore materiale. Pertanto, il rimedio corretto non è un nuovo giudizio, ma la più rapida procedura di correzione, garantendo così al legale di ottenere un titolo esecutivo in tempi brevi. Il caso nasce dalla richiesta di un avvocato che, pur avendo richiesto la distrazione delle spese, non l’aveva vista disposta nel decreto che condannava la controparte al pagamento.

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Pubblicato il 19 agosto 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Distrazione delle Spese: Cosa Fare in Caso di Omissione del Giudice

L’istituto della distrazione delle spese rappresenta una tutela fondamentale per l’avvocato che ha anticipato i costi del giudizio per il proprio cliente. Ma cosa accade se il giudice, pur condannando la controparte al pagamento delle spese legali, omette di disporne la distrazione a favore del legale che ne aveva fatto richiesta? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, indicando nella procedura di correzione dell’errore materiale la via più rapida ed efficace per sanare tale mancanza.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un procedimento in cui la Corte di Cassazione aveva dichiarato estinto il giudizio, condannando la parte ricorrente al pagamento delle spese legali in favore delle controparti. Una di queste, una cittadina difesa da un avvocato, aveva specificamente richiesto nel proprio controricorso la distrazione delle spese in favore del suo legale, dichiaratosi antistatario ai sensi dell’art. 93 del codice di procedura civile.

L’Errore della Corte e la Richiesta di Correzione

Nonostante la formale richiesta, il dispositivo del decreto della Corte ometteva qualsiasi riferimento alla distrazione. Invece di liquidare le spese direttamente in favore del difensore, le liquidava genericamente a favore della parte assistita. Di fronte a questa omissione, l’avvocato ha presentato un ricorso per la correzione dell’errore materiale, sostenendo che si trattasse di una mera svista e non di una decisione di merito sul punto.

La Procedura di Correzione e la Distrazione delle Spese

Il cuore della questione era stabilire quale fosse lo strumento processuale corretto per rimediare a tale dimenticanza. La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi del ricorrente, affermando che l’omessa pronuncia sull’istanza di distrazione delle spese, ritualmente proposta, integra un errore materiale soggetto alla specifica procedura di correzione prevista dall’art. 391-bis c.p.c.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che questo approccio garantisce il miglior rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo. Ricorrere alla procedura di correzione, infatti, consente al difensore di ottenere un titolo esecutivo in modo molto più rapido ed efficiente rispetto ad altri rimedi processuali, più lunghi e complessi. Si tratta di una soluzione che, senza alterare la sostanza della decisione, rimedia a un’evidente omissione, allineando il dispositivo alla volontà espressa negli atti difensivi. La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali, anche delle Sezioni Unite, che consolidano questo orientamento, confermando l’applicabilità di tale rimedio anche alle pronunce della stessa Corte di Cassazione.

Le Conclusioni

La decisione in esame ha un’importante implicazione pratica: un avvocato che si veda negare implicitamente la distrazione delle spese per una semplice omissione del giudice non è costretto a intraprendere un complesso percorso processuale. Può, invece, avvalersi del più snello procedimento di correzione dell’errore materiale. Questo principio rafforza la tutela del credito professionale del legale e assicura una maggiore efficienza del sistema giustizia, sanando rapidamente vizi formali che non intaccano il contenuto sostanziale della pronuncia.

Cosa può fare un avvocato se il giudice omette di pronunciarsi sulla sua richiesta di distrazione delle spese?
Può attivare la procedura di correzione di errore materiale, ai sensi dell’art. 391-bis e 287 c.p.c., per ottenere l’integrazione del provvedimento giudiziale.

Perché la procedura di correzione di errore materiale è il rimedio giusto in questo caso?
Perché è una procedura rapida ed efficiente che consente all’avvocato di ottenere un titolo esecutivo per il recupero del proprio credito, in linea con il principio costituzionale della ragionevole durata del processo.

Qual è il fondamento normativo per la richiesta di distrazione delle spese?
Il fondamento è l’articolo 93 del Codice di Procedura Civile, che permette all’avvocato di chiedere che il giudice, nella sentenza di condanna alle spese, disponga che il pagamento avvenga direttamente a suo favore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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