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Distrazione delle spese: come correggere l’errore

La Cassazione corregge un’ordinanza per omessa distrazione delle spese legali a favore dell’avvocato antistatario. La Corte chiarisce che tale omissione è un errore materiale, non un errore di giudizio, e va emendata su richiesta della parte, ripristinando il diritto del legale a ricevere direttamente il pagamento dalla parte soccombente.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Omessa Distrazione delle Spese: L’Errore Materiale che la Cassazione Corregge

Nel complesso iter processuale, la distrazione delle spese rappresenta un istituto fondamentale a tutela dell’avvocato che ha anticipato i costi per il proprio assistito. Ma cosa accade se il giudice, pur condannando la parte avversa al pagamento, omette di disporre tale distrazione? Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce che si tratta di un errore materiale, facilmente correggibile senza la necessità di un nuovo giudizio.

Il caso: la richiesta di correzione per mancata distrazione delle spese

Un privato cittadino, risultato vittorioso in un precedente giudizio di legittimità, si è rivolto nuovamente alla Corte di Cassazione. Il motivo non era contestare la decisione nel merito, ma segnalare un’omissione nel provvedimento: la Corte, nel condannare la società soccombente al pagamento delle spese legali, aveva dimenticato di ordinarne la distrazione a favore del suo avvocato, il quale si era regolarmente dichiarato “antistatario”, ovvero aveva attestato di aver anticipato le spese per il cliente.

Il ricorrente ha quindi avviato la procedura per la correzione dell’errore materiale, sostenendo che tale dimenticanza costituisse una mera svista e non un errore di giudizio.

La nozione di errore materiale secondo la Suprema Corte

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha ribadito la propria consolidata interpretazione del concetto di errore materiale. Secondo i giudici, questo si verifica quando vi è una divergenza tra l’idea del giudice e la sua concreta rappresentazione grafica nell’atto, una svista che non intacca il contenuto concettuale della decisione.

Nel caso specifico, la ricorrenza dell’errore era manifesta. L’avvocato aveva formulato un’esplicita richiesta di distrazione. La condanna alle spese della controparte era stata disposta. L’omissione di disporre il pagamento diretto a favore del legale è stata quindi una semplice dimenticanza nell’atto di stesura del provvedimento.

Le motivazioni

La decisione della Corte si fonda su un principio chiaro: la pronuncia sulla distrazione delle spese è un’istanza accessoria ma obbligata quando richiesta. Una volta che il giudice accoglie la domanda principale e condanna la controparte alle spese, se l’avvocato si è dichiarato antistatario, il giudice deve disporre la distrazione. Non si tratta di una valutazione discrezionale.

L’aver omesso questo passaggio, pur avendo deciso in conformità con la richiesta principale, ha integrato un classico errore materiale. Il collegio decidente, pur provvedendo a condannare la parte soccombente, ha semplicemente dimenticato di aggiungere la clausola relativa alla distrazione. Incorrere in questo errore non ha modificato la volontà del giudice sulla questione principale, ma ha solo creato un difetto formale nel testo dell’ordinanza. Pertanto, la via corretta per sanare tale vizio è la procedura di correzione dell’errore materiale, più snella e rapida rispetto a un’impugnazione ordinaria.

Le conclusioni

La Corte di Cassazione ha ordinato la correzione dell’ordinanza, disponendo che venisse inserita la dicitura necessaria a garantire la distrazione delle spese in favore del legale. Ha inoltre incaricato la cancelleria di annotare tale correzione sull’originale del provvedimento. La decisione conferma un importante strumento di tutela per gli avvocati, assicurando che una semplice svista del giudice non pregiudichi il loro diritto a recuperare direttamente dalla parte soccombente le spese e gli onorari anticipati. Inoltre, stabilisce che per questo tipo di procedura correttiva non sono dovute ulteriori spese legali.

Cosa succede se un giudice omette di disporre la distrazione delle spese a favore dell’avvocato antistatario?
Secondo la Corte di Cassazione, tale omissione costituisce un errore materiale. La parte interessata può quindi chiedere la correzione del provvedimento attraverso una specifica procedura, senza dover impugnare la decisione nel merito.

La mancata pronuncia sulla distrazione delle spese è un errore di giudizio o un errore materiale?
È un errore materiale. La Corte chiarisce che si tratta di una mera svista che non incide sul contenuto concettuale della decisione, ma rappresenta una divergenza tra l’intenzione del giudice e la sua stesura materiale, specialmente quando la richiesta era stata esplicitamente formulata.

Sono previste spese legali per la procedura di correzione di questo tipo di errore?
No, l’ordinanza in esame ha disposto “nulla spese”, indicando che la parte che chiede la correzione di un errore materiale di questo tipo non è tenuta a sostenere ulteriori costi per la procedura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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