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Distanza tra costruzioni: la striscia di terreno

La Corte di Cassazione chiarisce come calcolare la distanza tra costruzioni quando due fondi sono separati da una striscia di terreno di proprietà di un terzo. Confermando un orientamento consolidato, la Corte stabilisce che la larghezza della striscia intermedia viene “neutralizzata”, e la distanza residua va ripartita tra i due proprietari confinanti, misurandola dal rispettivo confine con il fondo intermedio.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Distanza tra costruzioni: come si calcola con un terreno di terzi in mezzo?

La corretta gestione della distanza tra costruzioni è una delle questioni più frequenti e complesse nel diritto immobiliare e nei rapporti di vicinato. Ma cosa succede quando due proprietà non confinano direttamente, ma sono separate da una piccola striscia di terreno appartenente a un terzo? A questa domanda ha risposto la Corte di Cassazione con una recente ordinanza, consolidando un principio fondamentale per proprietari e costruttori.

I fatti di causa: una costruzione contestata

Due coniugi, proprietari di un immobile, citavano in giudizio i vicini, i quali avevano edificato una nuova costruzione sul loro fondo, situato di fronte al primo. A separare le due proprietà vi era una striscia di terreno inedificata, appartenente a un soggetto terzo. Secondo gli attori, la nuova costruzione non rispettava la distanza minima di cinque metri dal confine, come previsto dal Piano Regolatore Generale del Comune.

In primo grado, il Tribunale dava ragione agli attori, ordinando l’arretramento del fabbricato e un risarcimento del danno. Il giudice aveva calcolato la distanza partendo dal confine tra la proprietà dei costruttori e la striscia intermedia.

La Corte d’Appello, tuttavia, ribaltava la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, il punto di riferimento corretto per la misurazione non era il confine del costruttore, bensì quello tra il fondo degli attori e lo spazio intermedio. Con questo nuovo calcolo, la costruzione risultava legittima.

La decisione della Cassazione sulla distanza tra costruzioni

I proprietari originari ricorrevano in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nell’interpretare le norme. La Suprema Corte ha però rigettato il ricorso, giudicandolo infondato e confermando la decisione di secondo grado. Il fulcro della decisione si basa su un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: il principio della “neutralizzazione” della striscia intermedia.

Il principio della “neutralizzazione” del fondo intermedio

La Cassazione ha ribadito che, quando due fondi sono separati da una striscia di terreno di proprietà di terzi (inedificata o inedificabile) la cui larghezza è inferiore alla distanza minima totale prescritta dalla normativa, si applica un calcolo specifico. Ciascun proprietario deve costruire sul proprio fondo a una distanza dal confine con la striscia intermedia che non sia inferiore alla metà della differenza residua.

In pratica, la larghezza della striscia intermedia viene sottratta dalla distanza totale imposta dalla legge, e lo spazio rimanente viene diviso equamente tra i due proprietari. La striscia di terreno viene, per così dire, “neutralizzata” ai fini del calcolo.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha spiegato che le norme urbanistiche sulle distanze, anche quando si riferiscono al confine, hanno lo scopo di regolare i rapporti di vicinato e garantire un’equa utilizzazione dei suoli privati. La loro funzione è quella di assicurare una corretta intercapedine tra fabbricati, indipendentemente dal fatto che i fondi siano contigui o separati da uno spazio di terzi.

L’approccio seguito dalla Corte d’Appello e confermato dalla Cassazione è l’unico che permette di applicare questa regola in modo unitario e coerente. Stabilire che la distanza debba essere misurata dal confine del vicino (e non da quello del costruttore) assicura che il principio del distacco tra edifici venga rispettato, contemperando i diritti di entrambi i proprietari frontisti.

In questo modo, si evita di imporre al costruttore un arretramento sproporzionato, basato su un confine che non è quello che lo separa dal vicino che lamenta la violazione, ma quello con la striscia intermedia.

Conclusioni

La sentenza riafferma un importante principio per chiunque si trovi a costruire in prossimità di un altro fondo da cui è separato da un terreno di terzi. La regola è chiara: la presenza di una striscia intermedia non consente a uno dei vicini di imporre all’altro di rispettare l’intera distanza dal proprio confine con la striscia. Al contrario, il carico della distanza viene equamente ripartito. Questa pronuncia offre certezza giuridica e una guida pratica per la corretta applicazione delle normative edilizie in situazioni complesse, prevenendo contenziosi e garantendo un equilibrio tra i diritti di proprietà.

Come si calcola la distanza minima tra costruzioni se i fondi sono separati da una striscia di terreno di un terzo?
La distanza si calcola sottraendo la larghezza della striscia di terreno dalla distanza totale prescritta dalla normativa. Il risultato ottenuto viene poi diviso per due, e ciascun proprietario deve rispettare tale misura a partire dal proprio confine con la striscia intermedia.

Le norme locali che impongono una distanza dal confine prevalgono sulle regole generali del Codice Civile sulla distanza tra fabbricati?
No, secondo la Corte le norme degli strumenti urbanistici che impongono una distanza dal confine non esprimono una regola diversa da quella del Codice Civile basata sulla distanza tra fabbricati. Esse rappresentano solo una diversa tecnica di protezione della stessa regola del distacco, che deve essere applicata in modo unitario.

Cosa accade se un proprietario costruisce senza rispettare questo calcolo?
Se la costruzione viola la distanza calcolata secondo il principio di “neutralizzazione”, l’altro proprietario ha il diritto di chiedere e ottenere la “riduzione in pristino”, ovvero l’arretramento o la demolizione della parte di edificio che non rispetta la distanza legale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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