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Disoccupazione soci cooperative: no benefit pre-2013

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5935/2024, ha stabilito che i soci lavoratori di cooperative rientranti nel d.P.R. 602/1970 non hanno diritto all’indennità di disoccupazione per i periodi antecedenti al 1° gennaio 2013. La Corte ha chiarito che l’estensione della tutela contro la disoccupazione soci cooperative, introdotta dalla legge n. 92/2012, non ha efficacia retroattiva. Pertanto, i contributi versati prima di tale data non possono essere utilizzati per raggiungere il requisito contributivo necessario all’ottenimento del sussidio. La Suprema Corte ha così cassato la decisione della Corte d’Appello che aveva riconosciuto il diritto ai lavoratori, rigettando le loro domande originarie.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Disoccupazione Soci Cooperative: La Cassazione Nega il Beneficio per Periodi Pre-2013

Con la recente ordinanza n. 5935 del 2024, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una questione di grande rilevanza per il mondo del lavoro: la tutela della disoccupazione soci cooperative. La Suprema Corte ha stabilito che i soci lavoratori di specifiche cooperative, quelle incluse nell’elenco del d.P.R. n. 602/1970, non possono far valere i periodi di lavoro antecedenti al 1° gennaio 2013 per ottenere l’indennità di disoccupazione. Questa decisione chiarisce l’ambito temporale di applicazione della riforma introdotta dalla Legge n. 92/2012 (nota come Riforma Fornero).

I Fatti del Caso: La Richiesta di Indennità ASPI

La vicenda trae origine dalla richiesta di due soci lavoratori di una società cooperativa di facchinaggio. A seguito della cessazione del loro rapporto di lavoro nel corso del 2013, i due avevano presentato domanda all’INPS per ottenere l’indennità di disoccupazione ASPI. L’INPS aveva respinto la richiesta, sostenendo che i periodi contributivi maturati prima del 1° gennaio 2013 non fossero validi per il raggiungimento del requisito necessario.

Il Percorso Giudiziario: Dalla Vittoria in Appello al Ricorso in Cassazione

Inizialmente, il Tribunale di primo grado aveva dato ragione all’INPS. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dei lavoratori. Secondo i giudici d’appello, i soci lavoratori di cooperative dovevano essere equiparati ai lavoratori subordinati anche per quanto riguarda la tutela contro la disoccupazione involontaria, a prescindere dalla normativa speciale del d.P.R. 602/1970. L’INPS, non condividendo tale interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte.

Disoccupazione Soci Cooperative e Normativa: Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’INPS, ritenendolo fondato. La decisione si basa su una precisa ricostruzione dell’evoluzione normativa in materia. Prima della Legge n. 92/2012, la normativa speciale contenuta nel d.P.R. n. 602 del 1970 escludeva esplicitamente i soci lavoratori delle cooperative ivi elencate (tra cui facchinaggio, trasporto, etc.) dalla tutela dell’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria.

Il legislatore è intervenuto solo con la Riforma Fornero del 2012, estendendo, con effetto dal 1° gennaio 2013, tale assicurazione anche a questa categoria di lavoratori. La Corte ha sottolineato che questa estensione è stata una scelta discrezionale del legislatore, volta a modificare un pregresso contesto normativo. Come tale, la nuova legge non può avere effetto retroattivo.

Le norme, secondo i principi generali dell’ordinamento, producono effetti solo per il futuro. Di conseguenza, i periodi lavorativi anteriori al 2013 ricadono sotto la vecchia disciplina, che non prevedeva la tutela. I contributi versati in quel periodo non erano quindi finalizzati alla copertura del rischio disoccupazione e non possono essere computati per soddisfare i requisiti per l’ASPI.

Le Conclusioni: Nessuna Tutela Prima del 2013

In conclusione, la Suprema Corte ha affermato che l’assenza di protezione contro la disoccupazione involontaria per i soci lavoratori delle cooperative ex d.P.R. 602/1970 è stata colmata solo con l’intervento legislativo del 2012. L’efficacia di tale intervento è graduale e decorre dal 2013. Pertanto, i lavoratori non possono far valere il requisito contributivo maturato nel periodo antecedente al 1° gennaio 2013, poiché in quel lasso di tempo la loro attività era esclusa dalla specifica tutela. La Corte ha quindi cassato la sentenza d’appello e, decidendo nel merito, ha rigettato le domande originarie dei lavoratori, compensando le spese processuali data la complessità della questione.

I soci lavoratori di cooperative di facchinaggio avevano diritto all’indennità di disoccupazione prima del 2013?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la normativa vigente prima del 1° gennaio 2013, in particolare il d.P.R. n. 602/1970, escludeva i soci lavoratori di tali cooperative dall’assicurazione generale contro la disoccupazione involontaria.

Perché i contributi versati prima del 1° gennaio 2013 non sono validi per ottenere l’indennità di disoccupazione ASPI?
I contributi versati prima di tale data non sono validi perché la legge che ha esteso la tutela (Legge n. 92/2012) non ha effetto retroattivo. Quei periodi contributivi ricadono sotto una disciplina diversa, che non prevedeva la copertura per la disoccupazione e, di conseguenza, l’obbligazione contributiva correlata.

La legge di riforma del 2012 (Legge Fornero) ha effetto retroattivo sulla tutela della disoccupazione per i soci di cooperative?
No. La Corte ha chiarito che l’intervento del legislatore nel 2012 ha mutato il quadro normativo preesistente e, in base ai principi generali, le sue norme producono effetti solo per il futuro, ovvero dal 1° gennaio 2013, senza poter incidere sui periodi precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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