La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha rigettato il ricorso di due società di navigazione contro una società di revisione. Il caso verteva sulla richiesta di risarcimento per aver stipulato un contratto con una terza società, poi fallita, basandosi su bilanci certificati ma infedeli. La Corte ha confermato che il pregiudizio subito, pari al credito non riscosso, costituisce un "danno riflesso" e non un "danno diretto" ai sensi dell'art. 2395 c.c. Di conseguenza, l'azione non poteva essere intentata dal singolo creditore, ma solo dal curatore fallimentare a tutela dell'intero ceto creditorio.
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