LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Immobiliare

Distanze legali: D.M. 1444/68 non si applica senza PRG
La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale in materia di distanze legali tra costruzioni. In una controversia riguardante un edificio costruito a meno di dieci metri dal confine, la Corte ha chiarito che le prescrizioni del D.M. 1444/1968, inclusa la distanza minima di 10 metri, non sono direttamente applicabili nei rapporti tra privati in assenza di un valido strumento urbanistico locale (come il Piano Regolatore Generale - PRG) che definisca le zone territoriali omogenee. Poiché il PRG del comune in questione era stato annullato con effetto retroattivo, la costruzione, avvenuta in quel periodo, non poteva essere soggetta a tale norma. La sentenza impugnata è stata quindi cassata con rinvio.
Continua »
Obbligo morale: non è un contratto per la Cassazione
In una causa di divisione ereditaria, una coerede chiedeva un indennizzo per l'occupazione di un immobile. La Corte d'Appello lo concedeva, ma la Cassazione ha annullato la decisione. Il punto cruciale era l'interpretazione di alcuni pagamenti: la parte che li effettuava sosteneva fossero un 'obbligo morale', non un canone contrattuale. La Suprema Corte ha stabilito che da un'ammissione di pagamenti per dovere morale non si può desumere l'esistenza di un contratto, rinviando il caso per un nuovo esame.
Continua »
Appello incidentale tardivo: termini perentori e udienza
Una società e la sua socia si opponevano a un'esecuzione immobiliare. In appello, la banca proponeva un appello incidentale tardivo. La Cassazione accoglie il ricorso della socia, dichiarando l'appello della banca inammissibile perché depositato oltre i termini calcolati dalla data della prima udienza fissata, non da quella di rinvio. Respinge invece il ricorso della società nel merito.
Continua »
Serietà inadempimento locazione: guida Cassazione
La Corte di Cassazione conferma la risoluzione di un contratto di locazione commerciale per morosità, chiarendo i criteri per valutare la serietà inadempimento. A differenza delle locazioni abitative, il giudice deve considerare non solo l'importo non pagato (criterio oggettivo), ma anche il comportamento del conduttore (criterio soggettivo). Un pagamento tardivo, effettuato dopo l'avvio dell'azione legale, non è sufficiente a sanare un grave inadempimento pregresso.
Continua »
Opposizione atti esecutivi: ricusazione e demanialità
La Corte di Cassazione analizza un caso di opposizione all'esecuzione forzata di rilascio di immobili. I debitori contestavano la parzialità dell'ausiliario dell'ufficiale giudiziario e la demanialità di alcuni terreni. La Corte ha chiarito le corrette procedure per tali contestazioni, dichiarando l'inammissibilità del ricorso. In particolare, ha stabilito che la ricusazione dell'ausiliario deve essere prima sottoposta al giudice dell'esecuzione, mentre l'appello contro la qualificazione del giudice di primo grado deve seguire il principio dell'apparenza. Questa sentenza ribadisce l'importanza del rispetto delle forme processuali nell'ambito dell'opposizione agli atti esecutivi.
Continua »
Contratto preliminare: rifiuto del rogito legittimo
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un promittente venditore, confermando che il rifiuto della promissaria acquirente di stipulare l'atto definitivo di compravendita era legittimo. La causa principale del mancato accordo è stata individuata nell'inadempimento del venditore, che non aveva fornito i certificati di agibilità e la documentazione attestante la regolarità urbanistica dell'immobile entro la data prevista per il rogito. La Corte ha stabilito che, di fronte a tale inadempienza, il rifiuto dell'acquirente è giustificato, rendendo irrilevanti altre circostanze, come la successiva regolarizzazione dei documenti o le presunte difficoltà dell'acquirente nell'ottenere un mutuo. Una volta avviata l'azione di risoluzione del contratto preliminare, la possibilità di un adempimento tardivo è preclusa.
Continua »
Giudicato interno: condanna annullata non appellata
Un'ordinanza della Cassazione analizza il principio del giudicato interno. Un comune emetteva ingiunzioni di pagamento contro un condominio e alcuni condòmini per lavori urgenti. In primo grado, solo i condòmini venivano condannati. In appello, promosso solo dai condòmini, la corte condannava il condominio. La Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la mancata impugnazione da parte del comune della sentenza di primo grado aveva reso definitiva l'assoluzione del condominio, formando un giudicato interno non più modificabile.
Continua »
Oneri non apparenti: la conoscenza esclude la garanzia
Una coppia di acquirenti scopre una condotta fognaria sul terreno comprato da un Comune e ne chiede la rimozione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la garanzia per oneri non apparenti non opera se l'acquirente era, o poteva essere, a conoscenza del vizio. In questo caso, la presenza di un pozzetto di ispezione è stata considerata prova sufficiente della conoscibilità, escludendo il diritto a risarcimento o riduzione del prezzo.
Continua »
Azione di simulazione: il creditore può agire sempre?
Un creditore contesta con successo una vendita immobiliare tra un debitore e la sua ex compagna. La Corte di Cassazione chiarisce che un creditore può sempre intentare un'azione di simulazione per annullare un contratto fittizio che lede la sua garanzia patrimoniale, anche se il debito è sorto dopo l'atto simulato. La difesa della parte convenuta, basata su una precedente simulazione, si è rivelata un'arma a doppio taglio, confermando la natura fittizia dell'operazione contestata.
Continua »
Contratto preliminare: quando l’oggetto è incerto?
La Corte di Cassazione ha negato il trasferimento forzato di un immobile a un socio di cooperativa, chiarendo che un accordo privo di dati essenziali per l'identificazione del bene (confini, dati catastali) non costituisce un valido contratto preliminare. L'atto è stato qualificato come una semplice 'puntuazione' non vincolante, insufficiente per fondare una richiesta di esecuzione in forma specifica ai sensi dell'art. 2932 c.c.
Continua »
Servitù a vantaggio futuro: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di una servitù di passaggio su un'area condominiale a favore di un fondo destinato a diventare un parcheggio commerciale. La Corte ha confermato la validità della servitù come "servitù a vantaggio futuro" ai sensi dell'art. 1029 c.c., stabilendo che la sua costituzione è legittima fin dall'inizio se l'utilità, sebbene non attuale, è una prospettiva possibile e verosimile. Di conseguenza, il condominio non può ostacolare il passaggio, ad esempio consentendo il parcheggio, in previsione di tale futuro utilizzo.
Continua »
Contratto di appalto: quando prevale sulla vendita
Un'impresa acquista un capannone prefabbricato e in seguito lamenta dei vizi. La Corte di Cassazione chiarisce la distinzione tra contratto di vendita e contratto di appalto, fondamentale per stabilire i termini della garanzia. In questo caso, viene qualificato come contratto di appalto poiché l'obbligazione di "fare" (progettazione e montaggio) prevale su quella di "dare" (la fornitura dei materiali). Di conseguenza, la denuncia tardiva dei vizi da parte dell'acquirente ha comportato la perdita del diritto alla garanzia.
Continua »
Revocatoria vincolo di destinazione: i requisiti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13414/2025, rigetta il ricorso di un fideiussore che aveva costituito un vincolo di destinazione su un suo immobile. La Corte chiarisce i requisiti per l'azione revocatoria di un atto gratuito posteriore al sorgere del credito, confermando che è sufficiente la sola consapevolezza del debitore di arrecare pregiudizio al creditore (scientia damni), la quale può essere provata anche per presunzioni. Viene inoltre precisato il momento da cui decorre il termine per la riassunzione del processo in caso di morte della parte.
Continua »
Estinzione del giudizio: la rinuncia in Cassazione
Una società immobiliare aveva impugnato in Cassazione una sentenza che rendeva inefficaci alcune vendite immobiliari. Prima dell'udienza, la società ha rinunciato al ricorso e la controparte ha accettato. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio, ponendo fine alla controversia in quella sede senza pronunciarsi sul merito.
Continua »
Risarcimento danno locazione: prova e quantificazione
Una proprietaria ha richiesto al proprio condominio un risarcimento del danno per la mancata locazione del suo appartamento. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, sottolineando che per ottenere il risarcimento danno locazione è necessaria la prova specifica che l'impossibilità di affittare l'immobile per l'intero periodo richiesto sia direttamente imputabile al condominio. La Corte ha inoltre confermato la legittimità del calcolo del danno basato su un canone di locazione passato, ritenuto un dato certo, e su un periodo di indisponibilità presunto dal giudice, in assenza di prove contrarie.
Continua »
Responsabilità proprietario: chi paga i danni?
Un condominio ha citato in giudizio il proprietario di un locale adiacente per i danni derivanti da un impianto fognario difettoso che transitava nella sua proprietà. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna del proprietario, stabilendo che la mancata riparazione di un difetto noto costituisce una colpa omissiva. Viene quindi affermato il principio della responsabilità proprietario anche in assenza di un'azione diretta, con l'obbligo di risarcire i costi per il ripristino della situazione originaria.
Continua »
Fideiussione Sismabonus: stop all’escussione
Un'ordinanza cautelare del Tribunale di Venezia affronta il tema della fideiussione Sismabonus in un contratto preliminare di compravendita. A seguito di una modifica normativa che ha ridotto il beneficio fiscale, la parte acquirente ha tentato di escutere le fideiussioni rilasciate dalla società costruttrice. Quest'ultima ha richiesto e ottenuto un provvedimento d'urgenza per bloccare l'incasso. Il giudice ha ritenuto che la modifica di legge non fosse imputabile al costruttore, valorizzando le sue proposte conciliative e ravvisando il rischio di un danno grave e irreparabile (periculum in mora). La decisione sospende l'escussione in attesa del giudizio di merito.
Continua »
Divisione ereditaria e pertinenze: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione interviene su una complessa vicenda di divisione ereditaria riguardante i beni mobili contenuti in un palazzo storico. La controversia nasceva dalla difficoltà di stabilire le corrette quote di proprietà a seguito di diversi atti di disposizione (vendite parziali, testamenti) avvenuti nel tempo. La Corte ha chiarito che è fondamentale distinguere tra due diverse masse di beni: i mobili considerati 'pertinenze' dell'immobile, la cui proprietà segue le vicende del bene principale e dà luogo a una comunione ordinaria tra i proprietari; e gli altri beni mobili, che rientrano a pieno titolo nella comunione ereditaria e devono essere divisi secondo le norme successorie. La sentenza annulla la decisione precedente e rinvia il caso alla Corte d'Appello, sottolineando anche la necessità di considerare l'obbligo di collazione per le donazioni ricevute in vita da uno degli eredi.
Continua »
Stima peritale: vincolante per l’ente espropriante?
Una società petrolifera si oppone all'indennità di esproprio determinata da una concessionaria autostradale, poiché inferiore a quella stabilita in una precedente stima peritale. Il nodo cruciale della controversia è se la valutazione del collegio di periti, qualora non impugnata, diventi definitiva e vincolante anche per l'autorità espropriante. La Corte di Cassazione, riconoscendo la particolare rilevanza della questione e le sue ampie implicazioni, ha ritenuto necessario rinviare la causa a una pubblica udienza per una decisione approfondita, senza quindi risolvere immediatamente il merito della controversia.
Continua »
Produzione documenti appello: limiti e divieti
Un figlio ha contestato la vendita di una sua quota immobiliare, effettuata dal padre in qualità di suo rappresentante a favore della nuova moglie. L'attore sosteneva che la vendita fosse simulata. La Corte d'Appello ha respinto la domanda, ammettendo nuove prove documentali del pagamento del prezzo prodotte solo in secondo grado. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza, ribadendo il rigoroso divieto di produzione documenti in appello, come stabilito dall'art. 345 c.p.c. dopo la riforma del 2012. I nuovi documenti sono ammissibili solo se la parte dimostra l'impossibilità di produrli prima per causa non imputabile. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
Continua »