La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14039/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di condominio: è inammissibile la domanda di revoca giudiziale di un amministratore il cui mandato biennale sia già scaduto e che operi in regime di *prorogatio*. Secondo la Corte, in questa situazione viene meno l'interesse ad agire dei condomini, poiché i poteri dell'amministratore uscente sono già drasticamente limitati alle sole attività urgenti. La corretta procedura da seguire per i condomini non è la revoca, bensì la nomina di un nuovo amministratore. La sentenza ha quindi annullato la condanna alle spese basata sul principio di soccombenza virtuale, compensando i costi dell'intero giudizio.
Continua »