La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 32146/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di fondo patrimoniale. Ha chiarito che i debiti contratti nell'esercizio di un'attività d'impresa o professionale si presumono, di norma, finalizzati a soddisfare i bisogni della famiglia. Di conseguenza, spetta al debitore che intende proteggere i beni del fondo dimostrare non solo che il debito era estraneo a tali bisogni, ma anche che il creditore ne era consapevole. La Corte ha così cassato la decisione d'appello che, erroneamente, aveva presunto il contrario, ribaltando l'onere della prova a carico del creditore.
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